La Ford Kuga, l'auto ibrida plug in più venduta d'Europa nel 2021

Anche le ibride si ricaricano, la soluzione di “transizione” perfetta in attesa di una mobilità 100% elettrica

di Alessandro Marchetti Tricamo
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Due auto in una. Elettrica in città, ibrida senza ansia d’autonomia fuori. È il sistema ibrido plug-in: uno o più motori elettrici abbinati al benzina o al diesel, batterie grandi - ma non enormi, ricaricabili in decelerazione o, in tempi rapidi, a una colonnina. L’autonomia media a zero emissioni è poco oltre i 50 chilometri, al resto pensa il serbatoio per i carburanti tradizionali. Sostenibile quanto basta, a patto di avere la possibilità di rifornire le batterie a casa o in ufficio e di non guardare troppo al portafoglio: l’ibrido plug-in è un concentrato di tecnologia che costa e per questo spesso riservato a modelli di segmento più alto. Non tutti però si spaventano e le vendite iniziano a uscire dalla nicchia: in Europa lo scorso anno si sono vendute 867.092 ibride plug-in, una crescita di quasi il 70% rispetto all’anno precedente e una quota di mercato dell’8,9%. Positivo anche il risultato in Italia: 69.312 unità nel 2021, incremento a tripla cifra rispetto al periodo pre-covid e quota del 4,7%.

A crederci è soprattutto l’industria tedesca, anche se poi la classifica la vede fuori del podio: in Europa l’ibrida plug-in più venduta è la Ford Kuga con 46.319 unità, seguita da Volvo XC40 a 41.504 e Peugeot 3008 a 40.755. In evidenza la Cupra Formentor: 17.292 esemplari nel 2021, non pochi per un marchio nato solo nel 2018. Il mercato italiano premia invece Jeep: Compass e Renegade valgono più del 20% delle immatricolazioni di ibride plug-in del nostro Paese. Anche se il risultato meno scontato è quello ottenuto dalla Ferrari SF 90, la prima Rossa stradale ad offrire un powertrain ibrido plug-in: lo scorso anno sono state 80 le unità immatricolate in Italia. Difficile pensare ad acquirenti stregati dal valore ambientale delle vetture, più facile pensare all’autentico richiamo delle prestazioni: un V8 turbo accoppiato a tre motori elettrici, due indipendenti sull’asse anteriore e uno sul posteriore, per una potenza complessiva di 1.000 cavalli e un passaggio da 0 a 200 km/h in soli 6,7 secondi.

Restando in tema di prestazioni, anche per Lamborghini la via dell’elettrificazione nei prossimi mesi passerà per l’ibrido plug-in: il primo modello con questa tecnologia è atteso per il 2023 e sostituirà in gamma l’Aventador. Dal 2024 tutte le vetture di Sant’Agata Bolognese saranno ibride ricaricabili.  In termini di volumi, il contributo alle vendite in Italia delle ibride plug-in potrebbe arrivare dalla nuova Alfa Romeo Tonale: un 1.3 MultiAir turbo benzina sull’anteriore, un elettrico nel posteriore, batteria da 15,5 chilowattora, trazione integrale Q4, 275 cavalli, accelerazione da 0 a 100 in 6,2 secondi e un’autonomia con il solo motore elettrico a zero emissioni fino a 80 chilometri. Nessuno nel suo segmento fa altrettanto. Primati da Alfa. Primati da ibrida plug-in.

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Venerdì 1 Aprile 2022 - Ultimo aggiornamento: 14-07-2022 11:15 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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