La Smart Vision EQ

Car sharing, elettricità e autonomia. Queste le direzioni obbligate secondo un libro bianco di car2go

di Sergio Troise
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ROMA - Il progresso avanza veloce, inesorabile, e forse non avremo più tempo neanche per la nostalgia. L’automobile - fatta eccezione per le sacche di resistenza legate all’heritage o alle sportive ad alte prestazioni - si è ormai trasformata in uno “strumento di mobilità”. In questo nuovo corso slegato dai sentimenti (addio all’auto come personale strumento di libertà, amica, compagna, amante…) e votato alla ricerca dell’efficientismo per spostamenti rapidi, economici, puntuali, giocano un ruolo determinante le flotte, punte avanzate del progresso legato alla mobilità.
 

 

Tra queste, spicca car2go, brand di Daimler AG che gestisce 14.000 vetture in 26 città, fornendo servizi di carsharing al di qua e al di là dell’Oceano. Una realtà emergente anche in Italia, spiegabile con l’attenzione ai cambiamenti della società e con la capacità di investire sul futuro, trasformando progetti che appena dieci anni fa potevano sembrare avveniristici, se non velleitari, in realtà consolidate. Questo spirito pionieristico sostiene tuttora i vertici di car2go, al punto da convincerli della necessità di studiare con anticipo che cosa potrà succedere, ancora, con gli ulteriori sviluppi della motorizzazione elettrica e della guida autonoma: novità tecnologiche legate a filo doppio alla trasformazione delle nostre esigenze di mobilità. Ed è in questa ottica che la società tedesca ha presentato un libro bianco per gestire flotte di carsharing a guida autonoma in futuro. Un documento prezioso, che apre gli occhi su una realtà che avanza più velocemente di quanto si possa immaginare, anche se sono ancora di là da venire gli aggiornamenti alle infrastrutture e al codice della strada.


Secondo car2go sono cinque i requisiti essenziali per gestire al meglio un parco auto a guida autonoma per il carsharing 1) gestione efficace della flotta (legata all’efficienza e alla manutenzione delle auto); 2) previsione della domanda (legata a fattori ambientali, flussi di traffico, conformazione delle città); 3) fleet intelligence (gestione intelligente degli spostamenti delle auto rispetto ai clienti, con l’obiettivo di ridurre i viaggi superflui e ottimizzare la disponibilità di ogni singola auto, partendo dal record di 16 noleggi brevi in una sola giornata); 4) ricarica intelligente dell’auto (legata alla distribuzione ideale delle colonnine nelle città interessate, e per questo car2go sta già collaborando con varie amministrazioni comunali); 5) la migliore esperienza del cliente (vuol dire che l’utente del servizio di carsharing con veicoli a guida autonoma dovrà esser messo in condizione di utilizzare il servizio sapendo perfettamente a che cosa va incontro).

«Stiamo già lavorando a pieno ritmo su tutti e cinque questi punti, facendo tesoro di importanti esperienze, dei dati raccolti e dei risultati ottenuti in quasi dieci anni di attività», informa la filiazione italiana della società tedesca, osservando, in un estratto del Libro Bianco illustrato in anteprima, che «il futuro dell’industria automobilistica sta vivendo un rapido cambiamento» e che «tutto ciò porterà a un’offerta on demand che fornirà sistemi di mobilità individuale a prezzi sempre più vantaggiosi».

Secondo il Libro Bianco di car2go l’attenzione si concentrerà soprattutto sulle seguenti domande: chi potrà fornire i veicoli nel più breve tempo possibile? Quanto costerà il servizio? E in che misura l’offerta sarà affidabile e orientata a rispondere precisamente alle esigenze dei clienti? «Chi punta al successo in questo mercato – si legge nel testo - deve pensare sin da ora a soluzioni decisive».

Car2go – vale la pena ricordarlo – sta già lavorando sul progetto Smart Vision EQ e il marchio tedesco di proprietà Daimler dedicato alle citycar ha già annunciato – come è noto – che dal 2020 le Smart a 2 e 4 porte saranno dotate esclusivamente di motorizzazione elettrica. Chiara, dunque, la prospettiva anche per il carsharing, con car2go proiettata verso una flotta di vetture a emissioni zero e poi anche a guida autonoma.

«Ormai – si legge nell’anticipazione del Libro Bianco - non ci sono dubbi: il futuro dell’auto sarà la guida autonoma e, in prospettiva, questo futuro rappresenta una buona notizia per le nostre città». Lo studio informa, tra l’altro, che una vettura privata oggi resta ferma e inutilizzata in media per più di 23 ore al giorno, mentre le auto impiegate per il carsharing a flusso libero vengono utilizzate fino a 5/6 volte più frequentemente. Secondo gli esperti di car2go, “in futuro i veicoli a guida autonoma del carsharing saranno in movimento praticamente 24 ore su 24, ma per raggiungere questo obiettivo è essenziale che le flotte autonome siano gestite in modo ottimale. E loro, a quanto pare, sanno come fare.

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Giovedì 14 Dicembre 2017 - Ultimo aggiornamento: 11:51 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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