Monoponattini e biciclette elettriche Helbiz

Monopattini, una proposta europea per stabilire nuove regole e migliorare la sicurezza stradale

di Sergio Troise
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Dopo l’auto, la moto, lo scooter e la bici, sono arrivati i monopattini. E in molte città hanno letteralmente invaso le strade, dimostrandosi mezzi agili e pratici, in grado di assicurare spostamenti rapidi, soprattutto nelle zone centrali, le più trafficate delle nostre città. Un passo avanti decisivo, dunque, per la mobilità urbana, ma con una controindicazione non trascurabile: il deficit di sicurezza. Basti dire, in proposito, che nel solo mese di agosto in Italia si sono registrati 4 morti tra utilizzatori di monopattini. E uno era un bambino di appena 13 anni.

Che fare? La Helbiz, società italo-americana di trasporto intraurbano, si è fatta carico di risolvere il problema impegnandosi a ricercare le soluzioni più idonee, in accordo che le istituzioni preposte a dettare le regole e a farle rispettare. Ed è in questa ottica che va vista la scelta di depositare in Parlamento la propria memoria sulla sicurezza, in scia con i trend europei. L’obiettivo è arrivare a un ripensamento della viabilità urbana locale attraverso la promozione di “zone 30”, ovvero strade in cui il limite di velocità è fissato per tutti i veicoli a 30 Km/h.

Gli operatori del settore sanno bene che la sicurezza non può prescindere da interventi sulle infrastrutture e dal ripensamento dell’utilizzo degli spazi urbani. Le regole, inoltre, devono essere portate alla conoscenza degli utenti della strada e ne deve essere garantito il rispetto attraverso controlli puntuali. Serve insomma un approccio organico per soluzioni realmente efficaci che non possono prescindere da interventi infrastrutturali.

Helbiz propone dunque l’ampliamento delle cosiddette “zone 30” e interventi di mitigazione del traffico. E per sostenere le sue proposte, la società italo-americana porta l’esempio della città di Parigi, che è stata l’ultima ad abbracciare questa visione di mobilità ed è un esempio virtuoso di investimenti in infrastrutture dedicate, con 1.400 km di nuove piste ciclabili, 10.000 parcheggi realizzati negli ultimi anni e la conversione in piste ciclabili di 45 Km di strade inizialmente dedicate alla mobilità tradizionale.

In Europa hanno intrapreso questa strada molte capitali, come Madrid, Oslo, Amsterdam o Bruxelles, ma anche città come Grenoble, Lille o Montpellier. Tutto ciò contribuisce, oltre ad aumentare la sicurezza stradale, anche a ridurre le emissioni e l’inquinamento acustico. Le emissioni dipendono infatti soprattutto dalla velocità media, che in Italia è 15 km/h, ma può scendere a 8 km/h nelle ore di maggiore congestione (i numeri nazionali sono in linea con quelli della Francia).

Gli esperti di Helbiz hanno calcolato che sugli incidenti e sui livelli di sicurezza grava in modo rilevante il differenziale di velocità tra i veicoli che transitano in modo promiscuo nella sede stradale. Assicurando il rispetto dei limiti di velocità – sostengono - si potrà attuare una vera tutela dell’utenza debole, costituita non solo dagli utilizzatori di monopattini, ma anche da ciclisti e pedoni.

L’auspicato ampliamento delle “zone 30” e l’equiparazione delle regole italiane a quelle di altri paesi europei possono segnare senza dubbio una svolta importante in materia di sicurezza. Ciò detto, vale la pena ricordare che nel nostro Paese sono già in vigore regole precise, ma purtroppo disattese per mancanza di controlli adeguati. Basti ricordare, in proposito, che al di là della normativa sulle caratteristiche dei veicoli (la potenza non deve superare i 500 watt, deve esserci un limitatore di velocità, non possono mancare segnali acustici e luci anteriori e posteriori) è vietato l’uso del monopattino elettrico a minori di 14 anni, i minori di 18 possono usarlo ma con obbligo di casco e, di notte, devono indossare giubbino o bretelle riflettenti. E ancora: su tratti extraurbani si può andare in monopattino soltanto su piste ciclabili; nelle aree pedonali si può entrare, ma senza superare i 6 km/h ed è vietato trasportare oggetti, animali o un secondo passeggero.

All’esame del nostro Parlamento, intanto, c’è anche l’ipotesi di introdurre l’obbligo assicurativo per polizza RC e polizza infortuni. Ma probabilmente la scelta giusta sarà quella auspicata da Helbiz, e cioè trovare una intesa comunitaria per regolamentare il tutto.

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Sabato 9 Ottobre 2021 - Ultimo aggiornamento: 12-10-2021 14:55 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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