La nuova Mini in versione cinque porte

Rivoluzione in casa Mini, la baby chic
è ora disponibile in versione 5 porte

di Giampiero Bottino
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OXFORD - I più integralisti tra i tanti appassionati del marchio potrebbero pensare a un sacrilegio. Giudizio eccessivo, ma è fuor di dubbio che a Oxford - dove pure ci hanno abituati a interpretare la filosofia Mini nelle modalità più originali e creative - hanno osato ciò che a molti pareva inosabile.


Il primo derivato della Mini di nuova generazione è infatti la classica berlina compatta declinata nella rivoluzionaria - per la tradizione del marchio - versione a 5 porte. Un svolta che risponde a una precisa richiesta del mercato, sempre più orientato verso questa configurazione anche per quanto riguarda le auto da città, senza rinnegare il go-kart feeling, quel mix di maneggevolezza e agilità responsabile del divertimento alla guida che rappresenta l'essenza della casa britannica di proprietà BMW.

La Mini più sorprendente nella sua normalità è un inno alle sinergie, alla possibilità di attingere alle cospicue risorse tecnologiche che solo un grande gruppo è in grado di garantire. La crescita dimensionale di 161 mm rispetto alla Mini a 3 porte è frutto della versatilità della nuova piattaforma UKL1 sviluppata a Monaco per il debutto della casa tedesca nel mondo della trazione anteriore. Pur restando ancora sotto il muro dei 4 metri (è lunga 3.982, ma le versioni S e SD arrivano a 4.005), offre spazi nettamente superiori alla sorella più classica.

Il volume a disposizione dei bagagli, ad esempio, è aumentato di 67 litri, arrivando a 278 che rappresentano il valore più elevato nella categoria delle compatte premium. Ancora più significativo in termini di comfort il passo cresciuto di 72 mm, andati integralmente a beneficio degli occupanti dei sedili posteriori, che possono contare anche su 15 mm in più di spazio per la testa e 61 in più di larghezza all'altezza dei gomiti. Tutti valori ai vertici della categoria di riferimento, un netto progresso in un campo - quello dello spazio interno - in cui la Mini non aveva mai brillato.

Efficienza e temperamento sono i caratteri distintivi della gamma motori, composta da unità che rappresentano la frontiera più avanzata del gruppo BMW in tema di piccoli propulsori e sono tutti in tecnologia Mini TwinPower Turbo che equipaggiano le quattro varianti previste al lancio. La Mini Cooper 5 porte dispone del 3 cilindri a benzina 1.5 da 136 cv, mentre la Cooper S ha il 2.0 da 192 cv. Il campo del diesel è rappresentato dalla Cooper D con il 3 cilindri 1.5 da 116 cv e dal 2.0 da 170 cv della Cooper SD. Tutte le motorizzazioni possono essere abbinate a un cambio manuale o a un automatico Steptronic, entrambi a 6 rapporti.

A completare l'offerta si aggiungeranno presto le versioni d'ingresso One, entrambe con motori a 3 cilindri 1.5, il diesel da 95 cv e il benzina da 102, destinati a migliorare ulteriormente i livelli di emissioni dell'intera gamma, che già vanta valori di CO2 tra 95 e 112 g/km. Merito anche del ricorso agli accorgimenti migliorativi dell'efficienza raccolti sotto l'etichetta Minimalism, cioè l'interpretazione in chiave Mini dei concetti che BMW chiama EfficientDynamic.

Se la Mini è considerata a buon diritto la capostipite delle compatte premium un motivo c'è. È un fatto di qualità, di fascino, di tradizione. Ma anche di ricchezza dei contenuti, come conferma l'inedita 5 porte che schiera un autentico arsenale di dispositivi, non sempre di serie, al servizio di sicurezza, comfort, intrattenimento e - com'è oggi inevitabile - connettività. Emblematico l'esempio del Mini Head-up display che visualizza le informazioni di guida su un display che esce dalla plancia portastrumenti, evitando al guidatore di distogliere lo sguardo dalla strada.

Questo dispositivo nella versione più evoluta ha ampliato a dismisura le sue capacità informative che ora spaziano dall'indicazione della velocità alla navigazione, dalle spie che evidenziano il rischio di tamponamento alla segnalazione del limite di velocità e del divieto di sorpasso, dai messaggi del sistema di controllo della funzionalità dell'auto al programma d'intrattenimento, come nomi di stazioni radio o dei brani musicali che si stanno ascoltando.

Il Mini connected, che è l'alter ego del ConnectedDrive di BMW, disponibile nelle versioni base e XL comprende tra l'altro - oltre all'integrazione con gli smartphone per sfruttare tramite app dedicate tutte le funzionalità di internet - la chiamata di soccorso intelligente per mezzo della SIM integrata nella vettura. In caso di incidente, ne viene rilevata automaticamente la gravità, trasmessa assieme all'esatta posizione del sinistro al call center, che viene così messo in grado di predisporre gli interventi più opportuni. Il prezzo in Italia della Mini 5 porte non è ancora stato definito, visto che la commercializzazione partirà in ottobre. A titolo puramente indicativo, ricordiamo che in Germania il listino è compreso tra 18.350 e 26.250 euro.

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Mercoledì 18 Giugno 2014 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 12:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA