Volvo V40 sarà prodotta in quasi centomila esemplari l'anno, l'85% dei quali venduti in Europa

Volvo V40, l'auto più amata dai pedoni:
è la prima al mondo con l'airbag esterno

di Giorgio Ursicino
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VERONA - Una signora svedese. Bella, affascinante, sicura. È la nuova V40, ma è anche l’intera Volvo, l’unica Casa scandinava ancora sul palcoscenico. La crisi dell’auto europea e una sovraccapacità produttiva nel continente sempre più elevata (nascono nuove fabbriche, ma il mercato scende) non sembrano aver scalfito l’azienda di Goteborg. Eppure negli ultimi vent’anni ha vissuto un’esistenza movimentata: dalle nozze fallite con Renault, allo scorporo delle attività automobilistiche dal resto del Gruppo (famoso soprattutto per i grandi camion), dallo sbarco in pompa magna nel grande pianeta Ford al nuovo partner cinese Geely.

L’ultimo passaggio è recentissimo e, quando avviene un cambio di proprietà, di solito, lo scossone è forte e serve tempo per riorganizzarsi. Volvo, invece, è passata dagli americani agli orientali non grande naturalezza, forte di un’identità spiccata, una gamma completa e una cassaforte tecnologica ben fornita che, soprattutto dal punto di vista della sicurezza, la pone ai vertici dello scenario globale. Li Shufu, il grande capo di Geely, è uno che non scherza. Gli obiettivi assegnati ai nordici sono ambiziosi, ma le risorse per centrarli adeguate. L’industriale sembra aver garantito un investimento di 11 miliardi di dollari per i prossimi cinque anni, per guidare Volvo ha ingaggiato il manager tedesco Stefan Jakoby, una prestigiosa carriera in Volkswagen con una breve parentesi in Mitusbishi. Lo scorso aprile Li Shufu, insieme a Jakoby, era a Goteborg per accogliere il premier di Pechino Wen Jiabao in visita al quartier generale del costruttore svedese.

Le vendite crescono e cresceranno ancora,
grazie anche all’arrivo di modelli completamente nuovi come la V40 che, dopo l’ingresso in società al salone di Ginevra, ha messo le ruote in strada proprio in questi giorni. Nel 2011 Volvo ha consegnato ai propri clienti quasi 450 mila vetture, il 20% in più rispetto all’anno precedente, con un fatturato aumentato della stessa percentuale e un conto economico in attivo. Nella ormai seconda patria Cina la crescita è stata del 25%, a 60 mila unità che diventeranno 200 mila nel 2014. A fine decennio, in ogni caso, l’asticella per Volvo è posta a 800 mila esemplari l’anno da vendere in tutto il mondo.

La V40 è pronta a dare il suo contributo e, sfidando senza timore le esclusive rivali tedesche nella nicchia premium del segmento di mercato più importante d’Europa, punta a vendere 90 mila vetture nel 2013, l’85% delle quali nel nostro continente. Anche nel disastrato mercato italiano Volvo guadagna posizioni, la quota di mercato è salita dal 0,75% del 2009, allo 0,90% del 2010, all’1,06% nel 2011, per attestarsi all’1,09% nel primo quadrimestre del 2012. Tenendo in considerazione, però, solo i segmenti in cui Volvo è presente la quota nell’ultimo passaggio è salita dall’8,8% al 9,4%. Quest’anno contribuiranno alla causa anche le 1.500 V40 in arrivo da settembre a dicembre che dovrebbero diventare 5.000 nel 2013.

Con la V40 Volvo sposta il baricentro verso il basso poiché, in tempi recenti, mai aveva un’arma tanto affilata per andare a fare concorrenza alle due volumi compatte di Audi, BMW e Mercedes, in un territorio in cui si muove con autorevolezza (soprattutto in Italia) anche l’Alfa Romeo Giulietta. Una sfida senza dubbio impegnativa (Ingolstadt ha appena presentato la terza generazione di A3, la Stella di Stoccarda deve ancora lanciare la nuovissima Classe A e Monaco ha pronta la più recente evoluzione della Serie 1), ma che potrebbe portare importanti soddisfazioni poiché V40 ha tutte le carte in regola per ben figurare. La nuova signora svedese è la sorella della C30 ma, con cinque porte ed una funzionalità molto più adeguata, si rivolge ad un pubblico decisamente più trasversale. L’input dato ai progettisti era molto chiaro: l’auto deve aggiungere nuovi valori a quelli tradizionali del marchio, rappresentando al meglio la nuova filosofia Volvo.

Così, la proverbiale leadership in tema di sicurezza
doveva essere affiancata da un design elegante ma dinamico e da un efficienza ai vertici della classe. I target sono stati senza dubbio raggiunti. La V40 ha uno stile originale con un frontale basso e deciso e una linea laterale slanciata. Dietro i gruppi ottici vanno verso l’auto come vuole la tradizione della casa, alcuni particolari (linea curva della portiera posteriore e portellone esagonale) ricordano addirittura la P1800. L’atmosfera di lusso è in stile scandinavo soprattutto nell’abitacolo, con materiali di buona qualità e una strumentazione molto originale con display digitale Tft e grafica analogica variabile (sia nel colore che nelle informazioni) in tre diverse configurazioni (elegante, ecologica, sportiva).

Dove la V40 fa la differenza è però
l’aspetto sicurezza: da questo punto di vista la concorrenza si deve inchinare. Come e più delle altre Volvo, la V40 è l’auto più amata dai pedoni, quella che più si preoccupa della loro sorte in caso di investimento. Oltre alla possibilità di avere il Pedestrian Detection (l’auto si ferma da sola se c’è una persona davanti e chi è al volante non frena), V40 è la prima vettura mai realizzata ad avere l’airbag per i pedoni (è di serie).
In caso d’impatto il cofano si alza e, dalla base del parabrezza, esce in generoso cuscino (oltre 130 litri) che si gonfia in pochi millisecondi andando a coprire anche i montanti. Il Pedestrian Detection, inoltre, ora ha anche il supporto degli infrarossi (rilevano il calore degli oggetti) per avere l’assoluta certezza che si tratta di un pedone.

Altra anteprima mondiale della vettura è il City Safety (frenata automatica in città) per la prima volta funzionante fino a 50 km/h (finora era a 30 km/h). Non mancano i dispositivi che consentono di mantenere la corsia (avvisa e sterza), controllano l’angolo cieco dello specchietto, leggono i segnali stradali, attivano gli abbaglianti. C’è il Cruise Control adattativo, il sensore che avverte se arriva qualcuno quando si esce in retromarcia dal parcheggio e l’avviso al pilota se è stanco. Ampia la scelta di motori diesel e benzina con l’1.6 a gasolio (D2) che emette solo 94 g/km di CO2 e consuma appena 3,4 l/100km. Per chi vuole più potenza c’è a la D3 da 150 cavalli (5 cilindri 2 litri) o la D4 da 177. Chi invece preferisce il benzina ha a disposizione il T3 (1.6) da 150 cavalli, il T4 da 180 e il T5 che può arrivare fino a 254. Il listino parte dai 24.450 euro della T3.

T3

T4

D2

D3

D4

benzina

motori diesel

Volvo

LE RIVALI:

AUDI A3, MERCEDES CLASSE A

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Giovedì 24 Maggio 2012 - Ultimo aggiornamento: 10-02-2023 01:48 | © RIPRODUZIONE RISERVATA