Il Ford Transit Custom ibrido plug-in

Transit Custom ibrido plug-in. L’infaticabile versione green dell’affermato modello Ford è pronta al debutto

di Mattia Eccheli
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LOMMEL - Ford lancia il “moto perpetuo” elettrico, che è tale fino a quando non si esaurisce il ridimensionato serbatoio da 52 litri. E quindi lo slogan diventa: finché c’è benzina c’è speranza. Verso la fine del 2019 debutterà il Transit Custom ibrido plug-in, cioè il veicolo commerciale per il trasporto merci spinto sempre dal motore elettrico. Il modello è uno dei 40 dell’offensiva elettrificata che il colosso americano ha annunciato entro il 2022 con un investimento di 11 miliardi di dollari. L’autonomia a zero emissioni è di 50 chilometri, ma quella complessiva è di 10 volte superiore perché un motore EcoBoost da un litro e circa 120 cavalli funge da generatore e ricarica la batteria da 14 kWh. Sul circuito di prova belga di Lommel, l’Ovale Blu ha permesso per la prima volta ai giornalisti di guidare il van, seppure ancora in versione prototipo.

Dallo scorso dicembre diversi enti e società stanno sperimentando il Ford Transit “alla spina” nel traffico e nell’utilizzo reale di Londra. La declinazione di serie disporrà di una diversa strumentazione di bordo, dello sportello per la ricarica all’anteriore (attualmente si trova dietro) ed avrà un’unità elettrica dalla potenza quasi raddoppiata.
Quella montata sui 16 van del test nell’area metropolitana di Londra (altri quattro devono ancora venire consegnati) è di appena 68 cavalli. Come ibrido plug-in, il Transit Custom mantiene la portata di mille chilogrammi e la capacità di carico perché la piccola batteria è stata installata sotto il pianale e perché nella “conversione” ha perso il grande serbatoio per il carburante, la generosa trasmissione tradizionale e l’ingombrante propulsore a gasolio. Per un rifornimento alla presa servono tra le 3 e le 5 ore a seconda del tipo di collegamento.

La guida avviene sempre in modalità elettrica, anche se chi sta al volante dispone di tre funzioni: EvAuto (il software decide se viaggiare a zero emissioni o se innescare la ricarica con il motore benzina), EvNow (andatura puramente elettrica) ed EvLater (l’EcoBoost fa il piane all’accumulatore). Il sistema ovvia alla mancanza dell’infrastruttura di ricarica, anche se i vantaggi in termini di costi di gestione (e di abbattimento delle emissioni atmosferiche) sono assai superiori quando si parte con la batteria piena. Nelle zone più centrali di Londra, quelle a traffico altamente congestionato coinvolte nel test, è stata rilevata una percorrenza completamente a zero emissioni fino al 96%. Anche sul circuito di Lommel risulta chiaro quanto incidano positivamente sull’autonomia le andature basse e regolari e le ripetute frenate e ripartenze.

Uno degli stessi Transit Custom “sperimentali” è stato impiegato anche per trasferte fino in Scozia, cioè 1.400 chilometri. Nel complesso, dei 53.000 chilometri macinati finora dai van ibridi plug-in dell’Ovale Blu, il 36% sono stati completamente a zero emissioni. La guida è quella tipica dei modelli elettrici. Il che spiega la decisione già anticipata di installare un’unità a zero emissioni più potente che dovrebbe consentire di viaggiare ad almeno 120 km/h. La flessibilità e la semplicità di impiego sono fra gli elementi che caratterizzano il Ford Transit Custom. Per quanto riguarda il prezzo ci sarà da pazientare, per il momento il costruttore non ha nemmeno anticipato dove produrrà questa variante, verosimilmente fabbricata in Turchia e poi ri-assemblata in Europa.
 

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Domenica 15 Settembre 2019 - Ultimo aggiornamento: 09:43 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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