La Toyota Yaris Hybrid costa quanto la versione diesel

Toyota Yaris Hybrid, la prima citycar
con due veri motori: consumi imbattibili

di Nicola Desiderio
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AMSTERDAM - C’è una novità in città: è la prima auto full hybrid su misura per le strade urbane ed è la Toyota Yaris Hybrid, l’ultima nata della famiglia con motore a benzina ed elettrico che ha la propria capostipite nella Prius, l’antesignana che ha inaugurato nel 1997 un nuovo corso nella storia dell’automobile e nel giro di pochi mesi vedrà ulteriori sviluppi con la Prius+ monovolume e la Prius plug-in.
Il verbo ibrido contagia dunque sempre di più la gamma del costruttore giapponese e ha convinto anche i concorrenti più scettici poiché è il mercato stesso, con numeri sempre più elettrizzanti di anno in anno, a dimostrare che si tratta della soluzione più efficace nell’immediato per abbattere i consumi e le emissioni.

Così, mentre la nuova Yaris Hybrid scalda i motori - e il plurale non è retorica - e il gigante giapponese si prepara a schierare alla 24 Ore di Le Mans la TS030 ibrida per sfidare lo strapotere Audi, arrivano due notizie emblematiche: le vendite cumulate del Gruppo dotate del sistema Hybrid Sinergy Drive hanno toccato i 4 milioni e la Prius è diventata nel primo trimestre dell’anno l’auto più venduta al mondo, più della stessa Corolla, più della Golf e della Focus. Insomma l’ibrido, visto dapprima con diffidenza come “diverso”, vince sulle auto “normali”, in un modo o in un altro rischia di vincere anche la corsa più famosa del mondo e soprattutto si afferma nel mercato, con la previsione che il 15% di tutte le Toyota vendute quest’anno saranno ibride dando probabilmente alla casa di Nagoya l’ultima spinta per tornare la numero 1.

È arrivato dunque il momento di fare il salto di qualità e quantità anche in Europa, contesto tradizionalmente più tiepido verso l’ibrido, e di farlo con il primo modello nato espressamente per il Vecchio Continente dove ha venduto 2,5 milioni di unità ed è costruita dal 2001 nello stabilimento francese di Valenciennes che sarà anche la casa della Yaris Hybrid. Ma se è il mercato a decidere la sorte di un modello, allora la casa di Yaris è sicuramente l’Italia dove ha trovato oltre 700 mila clienti che fanno il paese di maggior successo per la giapponese giunta recentemente alla terza generazione. La Yaris Hybrid sarà solo per l’Europa, ma è frutto di un progetto davvero globale e sulla sua base sono fatte la Prius c per gli USA e la Aqua per il Giappone. Per tutte e tre l’obiettivo è lo stesso: offrire la tecnologia ibrida su un’auto piccola a un prezzo mai così conveniente.

La nuova nata è uguale e diversa rispetto alle altre Yaris. Uguale perché dentro l’ottima abitabilità e il bagagliaio sono rimasti perfettamente identici a quelli delle altre versioni, grazie al posizionamento della batteria al Nickel-Metal-Idruro sotto il sedile, e invariata è l’aerodinamica con un cx di 0,286. Diversa perché aggiunge 2 cm in lunghezza raggiungendo i 3,90 metri, ancora ben al di sotto della soglia non solo psicologica dei 4 metri. Diversa lo è anche per molti particolari estetici come la presa d’aria a trapezio rovesciato, i Led diurni applicati a gruppi ottici anteriori, fari di profondità e luci posteriori con lente trasparente. Infine c’è l’immancabile logo su fondo blu che identifica i modelli ibridi e campeggia sia sulla calandra sia sul portellone posteriore.

Stesso tema anche per l’abitacolo: l’illuminazione della strumentazione, con l’indicatore dell’utilizzo dell’energia al posto del contagiri, e quella del sistema infotelematico Touch, che ha una schermata dedicata al sistema ibrido, e persino il pomello del cambio e le cuciture sui sedili sono in blu. Le modanature su plancia e portiere a contrasto danno un ulteriore tocco di differenziazione che non distanzia idealmente la Hybrid dalle altre Yaris, anzi ne esalta quel carattere “geniale” e tecnologico che un po’ era annacquato nell’ultima generazione. L’intelligenza migliore è però quella del sistema ibrido, che ricalca quello della Prius, ma è stato reso più compatto, leggero, economico ed efficiente per entrare nell’auto più piccola alla quale sia mai stato applicato.

Il risultato si pesa già sulla bilancia:
la Hybrid pesa 1.120 kg ovvero solo 30 kg in più rispetto alla diesel e per di più disposti anche meglio sui due assali con un baricentro abbassato di 15 mm e una ripartizione anteriore-posteriore che passa da 70-30 a 67-33. L’unico sacrificio è il serbatoio ridotto da 45 a 36 litri (-20%), ma poco importa visto che i consumi dichiarati di 3,5 litri/100 km portano l’autonomia oltre i 1.000 km e le emissioni di 79 g/km di CO2 rappresentano il valore più basso in assoluto. Merito della collaborazione tra il motore a benzina di 1,5 litri a ciclo Atkinson da 74 cv e dell’elettrico che funziona a 520 Volt e tira fuori 45 kW. La loro combinazione genera in tutto 100 cv, praticamente come l’1,3 litri a benzina, ma con un’efficienza migliorata del 30% e con un’accelerazione da 0 a 100 km/h più pronta - 11,8 secondi contro i 12,7 della 1.3 Multidrive S - grazie allo spunto offerto dal motore elettrico nei primi metri.

Premendo il pulsante Eco la verve diminuisce un po’, ma l’efficienza migliora del 10% ed è la cosa migliore perché se contate di guidare la Yaris Hybrid nervosamente o con l’acceleratore a tavoletta, avrete solo le sensazioni sgradevoli tipiche delle auto con cambio CVT. Meglio alleggerire il piede destro e dare retta ai flussi di energia per recuperarne più possibile e sfruttarla subito dopo premendo il tasto EV, per il gusto e il vantaggio di marciare ad emissioni zero per 2 km fino a 50 km/h. Così più il traffico cittadino è intenso, più il sistema ibrido lascia ferma la lancetta della benzina e i passeggeri nel più irreale dei silenzi. Difficile dunque ritrovarsi a guidare sportivamente, ma anche in questo caso il comportamento stradale e l’assorbimento appaiono persino migliori, così che sul misto ci si diverte di più e in città ci si sente ancora di più a proprio agio.

E se qualcuno sostiene ancora le ragioni del diesel, ecco la risposta: la Yaris Hybrid è la prima ibrida offerta al prezzo delle corrispondente versione a gasolio, ovvero 17.500 euro, come la versione a gasolio equipaggiata del cambio automatico e del climatizzatore bizona di serie e meno della Honda Jazz Hybrid che però non può marciare a emissioni zero. Azzerate scuse e differenze, Toyota ambisce a vendere in Europa il 20% di Yaris in versione ibrida, più caute le stime per l’Italia che parla del 10%, ma si tratta sempre di numeri mai visti che potrebbero salire nel caso fossero varati gli incentivi di 1.200 euro allo studio in Parlamento. Non basteranno certo a rilanciare il mercato, ma potrebbero aprire le porte delle città ad auto compatte che fanno del rispetto ambientale la propria missione, senza chiedere sacrifici ai clienti. Come la Yaris Hybrid.

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Mercoledì 30 Maggio 2012 - Ultimo aggiornamento: 07-02-2013 14:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA