La linea molto dinamica della seconda generazione di Toyota Auris

Al volante di Auris, rivoluzione Toyota:
un'ibrida top class a soli 17.900 euro

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

CASCAIS - Progetto tutto nuovo, stile rivisitato, auto più leggera, più bassa, più aerodinamica, tecnologia evoluta ed efficienza al top, sia per i tradizionali motori benzina e diesel, sia – soprattutto – per l’ibrido, proposto in fase di lancio al prezzo, sbalorditivo, di 17.900 euro. Insomma, un gran lavoro quello compiuto in casa Toyota per rinnovare la Auris, compatta di segmento C che da gennaio sarà rilanciata alla conquista di consensi e di quote di mercato (entro l’estate 2013 anche in versione station wagon), con l’obiettivo di insidiare lo strapotere di sua maestà la Golf o, almeno, di altre rivali ben accreditate, come Ford Focus e Opel Astra. Impresa parzialmente fallita con la prima erede della mitica Corolla prodotta in 39 milioni di unità dal 1966, ma ora possibile con questa Auris di seconda generazione, concepita – su specifica indicazione di Akio Toyoda – «non solo per assicurare qualità e affidabilità, ma anche per regalare emozioni al primo sguardo e appassionare chi la guida». Una scelta di campo radicale, insomma, in linea con il nuovo corso intrapreso dalla casa giapponese con la partecipazione alla 24 ore di Le Mans e al campionato Endurance e con il ritorno alla produzione di una sportiva come la Coupè GT86.

Il design è uno dei pilastri su cui si fonda il cambiamento. La nuova Auris ha un volto diverso, dal profilo più slanciato, che conferisce eleganza e personalità finora sconosciute alla compatta giapponese: il frontale è penetrante, la coda alta, il tetto basso, caratterizzato da uno spoiler integrato nella coda. Sono stati “tagliati” 55 mm nella parte superiore e l’altezza da terra è stata ridotta di 10 mm. Rivisti anche i flussi del passaggio aria sotto al pianale, alla fine il Cx risulta di 0,27. Niente male. Sul piano strutturale, l’auto viene costruita (nello stabilimento inglese di Burnaston) utilizzando acciai speciali che consentono mediamente un guadagno sul peso di circa 50 kg. Non è tanto, ma è un contributo al miglioramento del comportamento dinamico, favorito anche da una buona distribuzione dei carichi, mirata ad abbassare il baricentro. Il discorso riguarda sopratutto la versione Hybrid, che prevede la sistemazione del pacco batterie sotto al sedile posteriore, in una posizione che non penalizza lo spazio nel vano bagagli, aumentato anzi del 30% (360 litri).

A migliorare il comportamento dinamico, anche il sistema sterzo-sospensioni,
con un servo elettrico che assicura una guida non proprio sportiva ma precisa e rassicurante, e un assetto ben calibrato, con ammortizzatori che assorbono bene le asperità della strada, rollio e sottosterzo sotto controllo. Ciò detto, Toyota – proprio come Volkswagen – ha deciso di adottare soluzioni differenti per le sospensioni posteriori: la nuova Auris può essere infatti equipaggiata con una semplice sospensione ad assale torcente, oppure con un più sofisticato sistema a doppio braccio oscillante. La discriminante sta nella potenza. E dunque le versioni meno prestazionali (1.3 benzina e 1.4 diesel) adottano la soluzione più semplice, le altre la più sofisticata. Identici, invece, gli avantreni, con l’adozione per tutta la gamma Auris di una sospensione MacPherson riveduta e corretta.

Sono disponibili motorizzazioni benzina, diesel e full-hybrid,
con cilindrate di 1,3, 1,4, 1,6, 1,8, 2.0 litri, potenze comprese tra 90 e 136 cv, tutte mirate alla riduzione di consumi ed emissioni, senza penalizzare le prestazioni. Grazie anche allo Start/Stop, ora la media delle emissioni di CO2 tocca i 109 g/km, con una riduzione del 13% rispetto al modello precedente. In questo ambito, spicca ovviamente la Auris Hybrid, con emissioni ridotte a 87 g/km nel ciclo combinato (solo con ruote da 15”, 91 g/km con cerchi da 17”). Emissioni che si riducono a zero quando si viaggia in modalità EV (Electric Vehicle), opzione possibile per 2 chilometri, a velocità non superiore ai 50 km/h. Sulla ibrida, Toyota Italia scommette forte, ritenendo che possa conquistare il 50% della domanda (contro una previsione del 33% nel resto d’Europa). Per centrare l’obiettivo, la filiazione italiana della Casa giapponese conta sulla “forza persuasiva di una tecnologia all’avanguardia, che riduce costi di gestione e di manutenzione tenendo alto il valore dell’auto”, ma anche su una politica di prezzi molto aggressiva. Come detto, nel nostro paese la nuova Auris Hybrid verrà lanciata infatti a 17.900 euro, contro un listino ufficiale che parte da 22.600 euro (23.400 la Active+, 24.900 la Lounge). Come è possibile? «Partiamo con un prezzo promozionale, comprensivo di 4000 euro di incentivi statali per le auto ecologiche, che – assicurano i vertici di Toyota Italia – verrebbe comunque confermato per almeno tre mesi, anche se dovessero esaurirsi i fondi governativi».

La Auris Hybrid adotta un motore benzina e uno elettrico per complessivi 136 cv.
Il motore termico è un 4 cilindri 1,8 litri VVT-i, l’elettrico è un sincrono a magneti permanenti, alimentato da batterie al Nichel-Metallo idruro (ancora preferite a quelle al litio). Provata sulle strade del Portogallo, nei dintorni di Lisbona e di Cascais, la nuova Auris Hybrid ha mantenuto tutte le promesse sul miglioramento del comportamento dinamico, su silenziosità, comfort e attenzione ai consumi. E’ migliorata anche la posizione di guida, grazie al volante più verticale e al nuovo sedile più avvolgente e più basso di 40 mm (ma comunque regolabile in altezza). Tutto bene, insomma, purché non ci si lasci suggestionare dall’aspetto più audace e si abbandoni ogni velleità di guida sportiva, dimenticandosi del contagiri (che infatti non c’è) e tenendo piuttosto sotto controllo la strumentazione con gli indicatori della guida Eco. Che, in certe fasi, indica “consumo istantaneo 0”, riconciliandoti con il conto in banca e con il cattivo ecologista che finora sei stato. Non potrebbe essere altrimenti, del resto, al volante di un’auto priva di cambio, ovvero dotata di un convertitore E-CVT dall’accentuato effetto trascinamento, che assicura una accelerazione dolce e progressiva ma richiede quasi 11 secondi (10,9) per passare da 0 a 100 km/h e può raggiungere una velocità massima (ove consentito) non superiore a 180 km/h. Insomma, l’adrenalina è direttamente proporzionale alla CO2. Ma va bene così.

La motorizzazione diesel è l’alternativa più interessante all’ibrida.
Due le possibilità di scelta, tra il “piccolo” 1.4 D-4D a 8 valvole e il 2.0 D-4D a 16 valvole, con potenze, rispettivamente, di 90 e 124 cavalli. Entrambe sono dotate di cambio manuale a 6 marce, così come le due Auris a benzina, con motori 16 valvole 1,3 da 99 cv e 1.6 Valvematic da 132 cv. Le più prestazionali della nuova gamma Auris sono la 1.6 benzina e la 2.0 diesel, entrambe accreditate di una velocità massima di 200 km/h e di accelerazione 0-100 in 10 secondi, tuttavia va osservato che i consumi nel ciclo combinato della versione a gasolio sono nettamente inferiori, con percorrenze di ben 22,7 km/litro, contro 16,9.

La nuova gamma viene proposta in tre allestimenti.
Alla versione di ingresso, si aggiungono la Active (Active+ per la Hybrid) e la Lounge. Quest’ultima è la più ricercata, con interni rivestiti in pelle pregiata e dotazioni molto ricche. Solo sulla Lounge, tra l’altro, sono disponibili optional qualificanti come il tetto panoramico e il sistema di parcheggio automatico denominato SIPA (Simple Intellingen Park Assist), che sfrutta anche una telecamera posteriore e sensori a ultrasuoni. Per il resto, sin dalla versione base tutte le nuove Auris presentano dotazioni complete, interni curati, accoglienti e ben rifiniti. A partire dalla Active è disponibile il sistema Toyota Touch per un approccio semplificato ai sistemi multimediali di bordo, e un navigatore che offre molteplici funzioni, compresa la nuova Twitter App. Toyota Italia è certa che l’allestimento Active sarà il più richiesto, con domanda al 15% per le versioni a benzina, al 35% per le diesel e al 50% per l’ibrida. Quando la campagna di lancio con sconti e incentivi sarà conclusa, la differenza tra una Active ibrida e una diesel 1.4 sarà di 600 euro a favore della diesel (22.000 euro contro 22.600), ma la ibrida assicurerà consumi ed emissioni ancora inferiori, una garanzia estesa a 5 anni per la parte elettrica e, particolare non trascurabile, si avvantaggerà – in alcune città - di una serie di benefici come l’ingresso nelle ZTL, sconti in alcuni parcheggi, addirittura esenzione dalla tassa di possesso a Bolzano. Insomma, con la nuova Auris è partita una bella sfida interna alla Toyota, che tuttavia potrà dare indicazioni interessanti sulle tendenze dell’automobilista-consumatore italiano.

  • condividi l'articolo
Sabato 1 Dicembre 2012 - Ultimo aggiornamento: 09-02-2013 11:24 | © RIPRODUZIONE RISERVATA