La settima generazione di Golf in versione station wagon sulle strade olandesi

Volkswagen Golf, sfida in famiglia:
ora la wagon è bella come la sorella

di Giampiero Bottino
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​AMSTERDAM - Il brutto anatroccolo è diventato un cigno. Citazioni a parte, per la prima volta nella gamma Golf entra una station wagon che non sembra inadeguata, rispetto alle altre componenti di una così nobile famiglia. Ci sono volute sette generazioni per far uscire dall'anonimato la Golf Variant, ma alla fine il traguardo è stato tagliato. Merito di una piattaforma versatile e innovativa coma la MBQ modulare trasversale e dell'eccellente architettura sviluppata sotto la guida di Walter de' Silva, il responsabile del design del gruppo VW per il quale la Golf7 rappresenta la ciliegina sulla torta di una carriera impareggiabile e ancora lontana dal punto d'arrivo.

Filosofia. Nel corso della presentazione ufficiale l'intervento di Klaus Bishoff, capo del design della marca Volkswagen, ha spiegato che è stato possibile realizzare la più bella wagon della storia Golf perché nel progetto della nuova famiglia è partito fin dall'inizio tenendo presenti tutte le possibili declinazioni della vettura, familiare compresa. La Variant 7, quindi, non è solo la berlina con il posteriore modificato, ma il frutto di un progetto integrato nel quale si ritrovano le proporzioni equilibrate e i tratti salienti che tanti consensi hanno fruttato alla «capofamiglia»: lo stile fluido ed elegante nella sua lineare semplicità, l'aggressività del fontale, la silhouette sportiva che la Variant ha mantenuto giocando sull'andamento spiovente del padiglione e sul terzo montante a freccia inconfondibilmente Golf, seppur più sottile rispetto alla berlina.

Su strada. Il carattere di famiglia si ritrova anche nel comportamento dinamico, come del resto era prevedibile data la condivisione della piattaforma, dei motori e dell'intera meccanica, compreso il sofisticato differenziale a controllo elettronico di nuova generazione XDS+ che contribuisce a migliorare la trazione e a ridurre i fenomeni di sottosterzo. Le proporzioni diverse non hanno influito in maniera rilevante sulla tenuta di strada e sul piacere della guida: la vettura si è rivelata agile, equilibrata, brillante quanto basta tenendo conto che si tratta di una tipologia di auto che non ha certo nelle prestazioni la sua priorità. Ciò non toglie che la versione con il turbodiesel da 150 cv, il più potente nel lotto dei sette propulsori disponibili al lancio (i turbo a benzina TSI da 85, 105, 122 e 140 cv e i turbodiesel da 105, 110 e appunto 150 cv) abbinata al cambio doppia frizione DSG a 6 rapporti abbia esibito accelerazioni importanti e performance velocistiche (si può arrivare fino a 216 km all'ora) di tutto rispetto.

L'efficienza. I miglioramenti apportati all'intera gamma motori, ai cambi (manuali a 5 o 6 rapporti, doppia frizione a 6 o 7 marce) e la presenza dello Start e Stop hanno consentito alla nuova Variant di ridurre consumi ed emissioni del 15% rispetto alla generazione precedente. Lo testimoniano i dati relativi alle emissioni di CO2 nel ciclo combinato: per quanto riguarda i motori a benzina, ad esempio, il TSI 1.2 da 85 cv con cambio manuale a 5 marce si ferma a 115 g/km, lo stesso risultato della versione da 105 cv abbinata al cambio DSG. Con il medesimo cambio, il più potente TSI 1.4 da 140 cv arriva quasi allo stesso livello: 116 g/km. Ancora migliori le performance dei turbodiesel: 102 g/km nel caso degli 1.6 TDI da 105 e 110 (quest'ultimo già Euro 6) con cambio manuale a 5 marce, 108 g/km nel caso del 2.0 da 150 cv.

L'interno. L'abitacolo, confortevole e spazioso per cinque persone, risente positivamente dell'aumento delle dimensioni (la Variant si è allungata di 28 mm e il passo di 57, a tutto vantaggio della comodità soprattutto posteriore) del quale ha beneficiato anche il vano bagagli, di dimensioni davvero importanti: 605 litri, ben 100 in più della generazione precedente, che diventano 1.620 abbattendo gli schienali posteriori. Un dato che lascia ipotizzare, in quest'epoca di downsizing, che la nuova Golf Variant possa costituire un'alternativa, anche nel settore flotte, alla più grande Passat.

Equipaggiamenti. A rafforzare la sensazione di un salto di qualità importante concorre anche la lista delle dotazioni, molte delle quali provengono dai modelli superiori della gamma Volkswagen. Basti pensare a dispositivi come la frenata automatica City Emergency, la gestione automatica degli abbaglianti e del mantenimento della corsia di marcia, il monitoraggio dell'attenzione del conducente, il parcheggio automatico piuttosto che il selettore degli assetti con 4 modalità (Eco, Sport, Normal e Individual) che diventano 5 con la Comfort abbinata al sistema di controllo dinamico dello chassis DCC.

La gamma. In Italia, dove la vettura è già in prevendita anche se il lancio ufficiale è previsto in ottobre, la Golf 7 Variant viene proposta nei consueti livelli di allestimento Trendline, Comfortline e Highline. Al listino, compreso tra 19.500 e 29.900 euro, si aggiungerà in novembre anche la versione a metano spinta dal motore 1.4 TGI da 110 cv abbinato al cambio manuale a 6 marce o al doppia frizione DSG con un rapporto in più. Questa motorizzazione dovrebbe rappresentare il 6% delle vendite totali, lasciando la parte del leone - con l'85% - alle versioni diesel.

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Mercoledì 10 Luglio 2013 - Ultimo aggiornamento: 03-08-2013 00:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA