La nuova Ford Kuga ha evidenziato gradi doti di trazione e tenuta di strada anche su fondi innevati

Kuga, seconda generazione alla prova:
il Suv compatto di Ford diventa globale

di Nicola Desiderio
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NIZZA - Ford Kuga, ecco la numero due dopo 5 anni di commercializzazione e oltre 300mila clienti in Europa che diventa inoltre globale perché, oltre ad essere costruita a Valencia dal 3 dicembre scorso, lo sarà presto anche a Chongching per i mercati orientali mentre le linee sono già a pieno regime da sei mesi a Lousiville, nello stato americano del Kentucky, dove la Kuga si chiama invece Escape conservando il nome del modello precedente, nettamente diverso. Modello unico dunque per tutti i mercati, come già accade per tutti gli altri di nuova generazione della casa dell’Ovale Blu.

Il motto è sempre quello: una per tutti.
La prima sfida è stata proprio nello stile: trovarne uno che andasse bene a tutti i mercati. A mettere tutti d’accordo ci ha pensato un italiano, Claudio Messale, massimo responsabile del design Ford per l’Europa, che è riuscito a far piacere agli americani un’auto che a noi europei appare l’evoluzione della Kuga, ma che è profondamente diversa dalla precedente Escape, dal design squadrato e fuoristradistico. La nuova Kuga/Escape è lunga 4,52 metri, ovvero è più lunga di 8 cm, mantiene lo stesso passo ed è leggermente più bassa e stretta. Il look che ne viene fuori è meno sportivo e di rottura, è invece più adulto e “familiare”, non solo perché più da automobile indirizzata alle famiglie, ma anche perché contiene molte analogie con le altre Ford più recenti. Realizzata sullo stesso pianale della Focus, la Kuga è stata progettata per la scocca a Colonia, per la meccanica a Dagenham e per gli interni a Dearborn. Pesa praticamente come la precedente, grazie alla scocca realizzata per oltre il 30% in acciai alto e ultraresistenziali che assicurano una resistenza torsionale incrementata del 20% e un migliore resistenza in caso di incidente, come dimostrano le 5 stelle Euro NCAP ottenute con l’88% di protezione per i passeggeri, il voto più alto finora ottenuto da un Suv compatto e che conferma anche il giudizio dato dall’ente nazionale della sicurezza americano NHTSA sulla Escape.

Dentro è tutta le sue sorelle.
Analogie evidenti con Focus e C-Max sono ancora più evidenti nell’abitacolo reso più spazioso, soprattutto nel bagagliaio che era il vero punto debole della Kuga precedente. Con un vano di 456 litri, ora lo spazio per le valigie e le borse non manca e, per avere fino a 1.653 litri con una sola mossa, si può abbattere il divano 40/60 anche se non è traslabile longitudinalmente e non è provvisto di vano passante. Ma c’è anche la novità del portellone elettrico per la cui apertura e chiusura basta avvicinare un piede sotto il paraurti della vettura così che anche con le mani occupate si fa poca fatica a caricare. Più agevole anche salire e scendere dalla vettura, grazie anche alle soglie basse che riducono al minimo lo scalino con l’abitacolo. Praticamente identica alle sorelle la plancia, nettamente protesa verso l’abitacolo. Forme sofisticate, materiali morbidi, illuminazione a Led e combinazione tra superfici opache, metalliche e lucide creano un’atmosfera sofisticata nella quale stona un po’ lo schermo centrale da soli 5 pollici, tanto piccolo nelle dimensioni quanto grande nella tecnologia che contiene. È infatti l’interfaccia del sistema Sync, realizzato con la Microsoft e che consente di gestire con comandi vocali semplici tutte le funzioni infotelmatiche oltre a contenere l’Emergency Assistance, un sistema che chiama automaticamente i soccorsi in caso di incidente attivando il vivavoce. Non mancano la telecamera di parcheggio e – se non basta – anche il sistema semiautomatico per i posteggi in fila.

Protegge e non smette mai di pensare.
La sicurezza offerta dalla Kuga è ai massimi livelli anche per molto altro. Active City Stop, Blis, i sistemi per il controllo e il mantenimento della corsia di marcia e la commutazione automatica degli abbaglianti sarebbero già abbastanza e invece ci sono anche il riconoscimento automatico dei segnali e il sistema che monitora la stanchezza del guidatore. Di serie ci sono 6 airbag e l’ESP che, oltre alle funzioni canoniche, aggiunge quella per il traino, per il controllo del ribaltamento e il Curve Control, una funzione che sente se la velocità di ingresso in curva è stata troppo elevata e, agendo su motore e freni, è capace di rallentare la vettura anche di 16 km/h. Altre funzioni che riguardano la dinamica di guida sono invece il Torque Vectoring Control, che frena la ruota anteriore interna per migliorare l’inserimento in curva e l’interazione con il nuovo sistema di trazione integrale, con giunto centrale elettroidraulico a lamelle, che agisce al di sotto dei 30 km/h per assicurare la massima motricità e sopra questa soglia invece privilegia l’agilità e la tenuta di strada. I trasferimenti di coppia (fino al 50% al retrotreno) messi in atto dall’elettronica sono visualizzati sul display da 4 pollici che si trova tra i due quadranti della strumentazione. Il sistema è talmente veloce e sofisticato da anticipare le situazioni monitorando costantemente 40 parametri ogni 16 millesimi di secondo.

Tutte e quattro o solo davanti.
Naturalmente ci sarà anche la trazione anteriore, anzi al momento del lancio sarà una prerogativa delle due motorizzazioni meno potenti: l’1,6 litri a benzina EcoBoost turbo a iniezione diretta da 150 cv e il diesel 2 litri da 140 cv, mentre quello da 163 cv avrà solo le 4 ruote motrici di serie e potrà anche montare il cambio PowerShift a doppia frizione. Tutti i motori hanno lo stop&start, il recupero dell’energia, il sistema Eco Mode per guidare nel modo più parco e la griglia anteriore si chiude quando non serve raffreddare il motore per migliorare l’aerodinamica (cx di 0,34). Il risultato è che i consumi e le emissioni sono migliorati di ben il 26% per le versioni a benzina e del 10% per quelle a gasolio. Già previsti l’1.6 da 182 cv che offre il meglio in fatto di prestazioni (200 km/h, 0-100 km/h in 9,7 secondi) mentre la più efficiente è la 2.0 TDCI da 140 a trazione anteriore che consuma 5,3 litri/100 km e ha emissioni di 139 g/km di CO2. Scegliere la trazione integrale vuol dire 87 kg di più alla bilancia e un consumo superiore di circa l’8%.

Assetto e comfort le due doti migliori.
La Kuga ha confermato su strada tutte le caratteristiche in comune con le altre vetture che sfruttano la stessa base meccanica e telaistica. L’americana è confortevole, facile e agile da guidare e ha un assetto solido, sottolineato da uno sterzo più diretto del precedente, dalla buona sensibilità e che è aiutato anche dal Torque Steer Compensation, un sistema che mitiga le reazioni al volante quando si esagera con l’acceleratore. Il 2 litri diesel da 163 cv gira rotondo anche a basso regime con i rapporti lunghi innestati e, seppure con un lieve ritardo, riprende poi con decisione e continuità, ma non conviene portarlo troppo in alto con il contagiri, pena una certa ruvidità. Molto elastico anche l’1,6 litri a benzina da 150 cv che si fa apprezzare per la prontezza e la silenziosità, caratteristica ottenuta anche con un ridotto rumore di rotolamento e aerodinamico, qui però l’allungo è un’altra cosa. Piacciono anche il cambio, rapido e preciso, e la risposta dei freni la cui risposta al pedale è ben modulabile.

Il progresso non costa nulla.
La Ford Kuga parte da 26mila euro e costerà, a parità di motorizzazione, lo stesso prezzo di quella attuale con una dotazione però più completa. Il listino non è stato ancora pubblicato, ma seguirà le regole seguite per tutti i modelli Ford ovvero due allestimenti (base e Titanium) distanziati da 1.500 euro e stessa cifra vale per avere anche la trazione integrale e il cambio PowerShift. Al lancio, previsto per il 30 gennaio, ci sarà anche una versione speciale definita Luxury Edition con una dotazione particolarmente completa ad un prezzo che gli uomini di Ford Italia definiscono molto vantaggioso. Le motorizzazioni iniziali saranno, come già detto, l’1,6 litri EcoBoost a benzina da 150 cv e il diesel 2 litri da 140 cv e 163 cv, presto potrebbe essercene qualcuna in più. L’obiettivo è di venderne in Italia 10mila all’anno, ma la novità maggiore è che la Kuga non rimarrà a lungo l’unico Suv nel listino Ford. In arrivo in fatti c’è il piccolo EcoSport e la Edge, modello di taglia media finora riservato al mercato americano e invece destinato a diventare globale al pari di tutti gli altri. L’Ovale Blu ha per la sua famigliola di mezzi a ruote alte obiettivi mica da ridere: 1 milione di pezzi nel mondo da qui al 2016.

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Venerdì 21 Dicembre 2012 - Ultimo aggiornamento: 26-02-2013 08:17 | © RIPRODUZIONE RISERVATA