La McLaren MP4-12C Spider senza tetto e con l'alettone alzato

McLaren sfida Ferrari anche in strada:
al volante dell'astronave britannica

di Giampiero Bottino
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MILANO - Il mito scende in strada. Perché, senza voler far torto a nessuno, non c'è dubbio che alle spalle dell'inarrivabile Ferrari, nell'immaginario degli appassionati la McLaren occupi un posto di primo piano tra i marchi che hanno fatto la storia della Formula 1, dove la factory fondata esattamente 50 anni fa da Bruce McLaren è protagonista dal 1966 con un palmarés di 12 Mondiali piloti, 8 titoli costruttori (oltre ai 5 conquistati nel Campionato CanAm), e una stagione da leggenda, il 1988, quando la scuderia conquistò 15 vittore su 16 Gran Premi, anticipando la Ferrari che avrebbe compiuto lo stesso exploit nel 2002 e nel 2004.

Due volti.
Il lungo preambolo serve a spiegare come mai l'idea di affrontare la strada al volante della McLaren 12C possa mettere quasi in soggezione, anche perché il temperamento della vettura e la filosofia del brand sono in gran parte da scoprire, meno familiari rispetto ad altre icone della sportività più estrema. In realtà, non si è trattato di una vettura, ma di due gemelle, le coupé e la spider, che alla guida hanno manifestato lo stesso comportamento, a dimostrazione di un'architettura impeccabile che non ha richiesto alcun aggiustamento strutturale per compensare la mancanza del tetto. La differenza di peso (circa 40 kg in più per la variante scoperta) non è imputabile alla necessità di rinforzare la scocca, ma al sistema di azionamento automatico della capote metallica in due sezioni che si apre in 17 secondi fino alla velocità di 30 km all'ora.

Su strada.
La soggezione, se davvero c'era, è durata poco. Sono bastati pochi chilometri per capire che questa super sportiva sa comportarsi quando occorre come una docile ed educata cittadina. Anche il rombo del motore, pur corposo, non è mai roboante, e quando se ne vuole ascoltare il suono è meglio premere il pulsante collocato sul tunnel centrale e aprire il finestrino posteriore che si affaccia direttamente sul V8 biturbo 3.8 da 625 cv: allora il rombo sommesso si trasforma in musica alle orecchie deli appassionati, ma senza mai eccedere in fragore e invadenza. Dal punto di vista dinamico, la 12C s è rivelata agile, potente, impressionante nelle accelerazioni (da 0 a 100 bastano 3,1 secondi, con l'assistenza del sistema «Launch» che asseconda le partenze brucianti in Formula 1), sempre perfettamente equilibrata. Anche se il percorso di prova allestito su strade aperte al pubblico (e a tratti piuttosto anguste) non era certo il più adatto per mettere alla frusta un'auto che tra i pochi difetti ha quello di una velocità massima (331 km orari la coupé, 2 in meno la spider) del tutto incompatibile con il Codice della Strada.

Tecnologia.
Numerosi i contenuti delle due McLaren che testimoniano di una ricerca molto evoluta (assieme alla Pirelli che ha gommato anche le 12C, McLaren è l'unico fornitore della Formula 1 che ha almeno un componente - in genere controlli elettronici - su ogni vettura in gara): si va dal diffuso ricorso alla fibra di carbonio, materiale leggero e resistente su cui a Woking si lavora dal 1951, all'airbrake, l'alettone che in caso di frenata al limite fuoriesce automaticamente incollando le ruote posteriori al suolo, a scanso di eventuali sbandate. Originale la gestione degli assetti: le tre posizioni Normal, Sport e Track sono gestite da due manopole rotanti, una dedicata all'handling (regolazione del rollio, del funzionamento dell'ESP e delle sospensioni), l'altra al powertrain che interviene sulla sensibilità dell'acceleratore, sul software del cambio a doppia frizione e sul timbro del motore. In tanta sofisticata tecnologia al servizio del comportamento dinamico, l'unica nota parzialmente deludente è arrivata dal navigatore satellitare, poco intuitivo e di problematica visibilità.

Il listino.
L'accoppiata McLaren nell'edizione 2013 arriva in Italia in un momento certo poco propizio per vetture di questa categoria, tant'è che il gruppo Fassina che ne cura l'importazione esclusiva nel 2012 ha venduto soprattutto a clienti con «targa» straniera. E ciononostante il ritmo di vendita non ha superato la quindicina di unità nell'anno. Chi fosse comunque interessato (in fondo, sono già stati raccolti un paio d'ordini per la futura P1 da oltre 1 milione) sappia che il prezzo è di 212.200 euro per la coupé e di 235.600 nel caso della spider. E attingendo al catalogo degli accessori a pagamento non si fa fatica ad aggiungerne altri 20 o 30.000.

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Giovedì 2 Maggio 2013 - Ultimo aggiornamento: 15-05-2013 07:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA