Nissan Micra, come è e come va la piccola giapponese elettrica sulle strade di Rotterdam

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ROTTERDAM - La Micra torna e lo fa da elettrica. La piccola che nel 1993 fece conoscere la Nissan in Europa con un modello pensato e prodotto per noi, torna abbandonando del tutto i motori a pistoni e con un look ispirato alla seconda generazione, quella denominata K12, in vendita dal 2002 al 2010. In realtà, la prima Micra che abbiamo conosciuto è la seconda storicamente, ma quella era prodotta in Giappone solo per il mercato interno mentre la K11, quella che fu nominata “Auto dell’Anno” nel 1993, fu la prima Nissan prodotta da questa parte del mondo, a Sunderland, nel Regno Unito.

L’ultima, venduta fino al 2022, è stata sicuramente la meno apprezzata ed era prodotta a Flins, sulle stesse linee e sulla stessa base della Renault Clio. La sesta generazione ricomincia dalla Francia e dall’alleato transalpino trovando a Douai la base tecnica delle Renault 5 e 4, la piattaforma AmpR Small, e lo stabilimento di produzione, lo stesso da dove uscirà tra circa un anno un modello ancora più piccolo, in parallelo con la Renault Twingo, dunque anch’esso elettrico.

La nuova Micra è lunga 3,97 metri, larga 1,77, alta 1,50 e con un passo di 2,54 metri. I suoi fari ricordano, come già detto, gli occhioni da cerbiatta della K12, ma anche il logo Nissan e da essi parte verso i gruppi ottici posteriori a Q rovesciata, percorrendo buona parte del fianco, una scanalatura che i designer di Nissan hanno scavato con una paletta da gelato, di quelle per fare palline da mettere sul cono. Numerosi gli elementi grafici presenti sui paraurti e ampi i parafanghi con ruote che, per tutte le versioni, montano cerchi da 18”.

La filiazione francese si vede decisamente di più all’interno perché, tranne qualche particolare e i rivestimenti utilizzati per i sedili, si ritrova praticamente quanto già visto sulla R5, compresi il volante e la plancia, formata da due schermi da 10,1” con quello centrale dell’infotainment orientato verso il guidatore e supportato in basso da comodi pulsanti fisici. Il sistema operativo è Android OS dunque grafica e funzionalità sono le stesse degli smartphone con la possibilità di utilizzare il proprio account Google e di specchiare e ricaricare dispositivi esterni senza utilizzare i fili.

Completa anche la dotazione di sicurezza con tutti i dispositivi di assistenza per la guida autonoma di livello 2 ai quali si sommano l’allerta per la stanchezza del guidatore, per avvisare sulla presenza di mezzi o oggetti di lato alla vettura quando si sta per aprire la portiera e anche la frenata automatica in fase di parcheggio che evita ogni eccesso o errore in manovra. Per quanto riguarda lo spazio, è soddisfacente per chi siede dietro e anche per i bagagli – da 326 a 1.106 litri abbattendo lo schienale 60/40 e con un vano apposito per i cavi di ricarica – meno per chi siede dietro.

Due le configurazioni in termini di propulsione. La prima è con motore da 90 kW e 220 Nm con batteria da 40 kWh ricaricabile fino a 80 kW con un’autonomia di 316 km. La seconda ha invece 110 kW e 245 Nm con una batteria da 52 kWh che si ricarica fino a 100 kW con un’autonomia di 417 km. Si tratta di percorrenze leggermente migliori della Renault 5 dovuti all’aerodinamica leggermente migliore della Micra. La prima fa lo 0-100 in 9 secondi e l’altra ci mette un secondo meno mentre entrambe non superano i 150 km/h autolimitati hanno il caricatore a corrente alternata da 11 kW.

Il guidatore può selezionare 4 modalità di guida – Eco, Comfort, Sport e Perso da configurare liberamente per ogni parametro compresa l’illuminazione ambiente – e altrettanti livelli di recupero dell’energia con quello più intenso che attiva anche il one-pedal, la funzione che Nissan ha applicato per la prima volta su una propria vettura (la Leaf) e ripresa da molte altre marchi per le proprie auto elettriche permette di guidare in città utilizzando il pedale dell’acceleratore anche per i rallentamenti e arrestare la vettura. Un comfort ideale per una city car come la Micra.

Guidata tra le strade di Rotterdam e dintorni, la Micra non sorprende, nel senso che conferma tutte le ottime caratteristiche apprezzate già sulla cugina francese: un motore vivace, un’apprezzabile silenziosità anche a velocità autostradali e soprattutto un assetto che, grazie in particolare al retrotreno multi-link e al peso relativamente contenuto (tra 1.400 e 1.500 kg), unisce ottimamente l’assorbimento con la tenuta di strada rendendo davvero piacevole la guida. L’unica differenza che si percepisce è nella taratura leggermente più turistica dell’assistenza per lo sterzo, meno pronto intorno al centro.

Giudizio positivo anche per la modulabilità del pedale del freno, non scontata su un mezzo elettrificato, e anche per i consumi: siamo tra 13 e 14 kWh/100 km, dunque meno del dato dichiarato e, in ogni caso, la certezza di poter contare sull’autonomia dichiarata. Ovviamente, il discorso cambia se si viaggia sempre in autostrada, ma questo vale per tutte le elettriche. La nuova Nissan Micra, parte da 29.500 euro in tre allestimenti: Engage, Advance ed Evolve e quello di mezzo è l’unico a poter avere entrambe le batterie, con una differenza di 2.900 euro.

Tutte le versioni della Nissan Micra possono godere degli incentivi governativi, in più la garanzia è di 3 anni o 100.000, di 5 anni sul motore 8 anni sulla batteria, ma grazie alla formula Nissan More, effettuando gli interventi di manutenzione presso la rete di assistenza ufficiale, la copertura sull’intera vettura può essere estesa fino a 10 anni e 200.000 km.




