La nuova Mini Countryman in versione elettrica

Mini Countryman si rinnova nel segno della tradizione. Nuovo look, più ecologica e un pieno di tecnologia

di Piero Bianco
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CHAMPOLUC – Rinnovarsi nel segno della tradizione: è la storia di Mini, specie da quando (1994) l'iconico brand britannico venne acquisito dalla Bmw. Non fa eccezione la Countryman appena arrivata in concessionaria, che ha subìto un restyling importante ma non rivoluzionario. Ritoccato il frontale (con paraurti in tinta carrozzeria e griglia ridisegnata) che esalta il sottile telaio cromato e i fari e fendinebbia a Led (ora di serie). Design inedito anche per il paraurti posteriore e i gruppi ottici a Led che hanno sorgente luminosa a grafica Union Jack. Volendo personalizzare, c'è la versione "Piano Black Exterior" con rifiniture in nero lucido, e sono disponibili cerchi in lega da 17 e 19". Le dimensioni non cambiano, con 4,29 metri di lunghezza, 1,82 di larghezza e 1,56 di altezza, mentre il bagagliaio spazia da 405 a 1.390 litri grazie al divanetto abbattibile.

All'interno, sfoggio di materiali hi-tech e di info-tecnologia, fedele allo schema classico: grande display circolare a centro plancia da 8,8" contornato da Led che si colorano a seconda delle indicazioni fornite. La novità è l'opzione del display digitale da 5" (come sulla Mini elettrica) di fronte al guidatore. Aggiornata l'intera offerta di sistemi audio e per la navigazione, che propone in opzione Connected Media e Connected Navigation Plus. Di serie viene fornita una scheda Sim che permette di utilizzare (l'auto lo fa autonomamente in caso d'incidente) l'Intelligent Emergency Call con rilevamento della posizione del veicolo e la possibilità di dialogare con la centrale operativa, oltre ai sistemi del TeleServices per una connessione costante. Il nuovo format dell'Interior Design Shaded Grey (retroilluminato) è un tocco di classe aggiuntivo, come gli inediti rivestimenti dei sedili in pelle color Malt Brown o Indigo Blue.

Come sempre è molto ricca la gamma motori, con versioni a due e 4 ruote motrici e cambi manuali o automatici. Tra i benzina, si parte dalla One 1.5 da 102 Cv, per salire alla 1.5 da 136 Cv e alla Cooper S 2.0 da 178 Cv (tranne la versione d'ingresso tutte anche con l'opzione della trazione All4). Sono Diesel la One D 1.5 da 116 Cv, la Cooper D 2.0 da 150 Cv (cambio automatico a 8 rapporti per la versione 4WD) e la Cooper SD 2.0 da 190 Cv. Non manca l'opzione green della Countryman SE plug-in, che abbina al motore benzina da 136 Cv un propulsore elettrico da 88 Cv per una potenza combinata di 220 Cv. L'autonomia promessa nella marcia full-electric è di 60 km.

Il test drive in Valle d'Aosta (compreso un persorso off-road che ha esaltato l'efficienza consolidata delle quattro ruote motrici e la praticità della maggior altezza da terra) conferma le qualità già note della Mini "per famiglia": il go-kart feeling è interamente preservato, la marcia in autostrada svela la solidità della crossover tedesca, lo sterzo è diretto e preciso, insomma guidare la nuova Countryman è un piacere. E i consumi – sui 7 litri per 100 km senza spremerla a fondo - sono nella norma, se non proprio da record. La velocità massima dichiarata, per la variante 2 litri biturbo da 178 Cv e 280 Nm, è di 224 km l'ora. A livello di sicurezza non manca nulla, sono disponibili tutti i sistemi più avanzati, dalla frenata d'emergenza al cruise control adattativo, dal mantenimento della carreggiata al riconoscimento dei segnali stradali, al sistema automatico anti-abbagliamento.

I prezzi sono nell'ordine dei listini Mini. Si parte dai 26.950 della One benzina (che arriverà a fine anno) e si sale ai 29.500 della Cooper. Il Diesel va dai 29.600 della One D ai 40.600 della Cooper SD All4 top di gamma in allestimento Boost. L'ibrida SE costa 39.500 euro. Tra le tante proposte, anche la versione molto esclusiva Northwood Edition concepita all’Isola di Wight per "trasformare ogni viaggio in un’avventura". Per il lancio della nuova Countryman, Mini ha siglato una partnership con il brand (italianissimo) "People of Shibuya" che produce capi d'abbigliamento tecnologici e con materiali riciclati, ricalcando gli stessi parametri ecologici dell'iconico brand britannico.


 

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Martedì 22 Settembre 2020 - Ultimo aggiornamento: 23-09-2020 18:58 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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