La Mercedes Classe B Elettrica sulle strade della California

Mercedes Classe B elettrica: show della
Freccia ecologica nella Silicon Valley

di Giorgio Ursicino
  • condividi l'articolo

PALO ALTO (California) - Guardando le cose da lontano, spesso si ha una visione migliore. Lo skyline di una città mostra la sua grandezza più di una passeggiata per le stradine del centro. Per capire cosa sono e, soprattutto, a cosa servono le auto elettriche bisogna fare un giro negli States, meglio se in California.


Ancora meglio nella Silicon Valley, la Valle del pianeta più proiettata nel futuro. Certo da queste parti tutto è nato e costruito intorno all’auto e le città non si sono dovute adattare, a volte ribellandosi, alle esigenze delle quattro ruote. E poi non c’è la crisi, quella morsa alla gola che negli ultimi anni ha tolto fiato e sorriso agli automobilisti del Belpaese. Così, con grande naturalezza, si vedono sfrecciare un consistente numero di vetture elettriche o ibride plug-in, quelle cioè che si ricaricano e sono in grado di percorre un buon numero di chilometri a inquinamento zero.

Inutile porre la domanda che da noi sorge spontanea: «L’autonomia? Non è un problema, ricarico a casa e in ufficio e, se servisse, anche lungo la strada». Che l’auto a batterie sia già perfettamente integrata in un habitat del genere si ha conferma al volante della nuova Mercedes Classe B “zero emission”, la versione elettrica della Mpv “piccola” della casa di Stoccarda. Fluida, silenziosa. Prontissima a rispondere ai comandi dell’acceleratore. Ha un comfort senza pari e trasmette una sensazione di modernità che consente di apprezzare meglio le bellezze dal paesaggio (notevoli in questa fetta del Far West).

Tanto, fra Tutor, autovelox e limiti di velocità a trabocchetto, illudersi di provare ancora emozioni facendo vroom vroom rischia di diventare anacronistico. Mercedes ha scelto di far provare il suo gioiello ad emissioni zero nella Silicon Valley non solo perché è la terra promessa delle vetture del futuro, ma anche perché la vettura e l’intera Stella a tre punte hanno legami forti col territorio. Il gigante che oltre 125 anni ha inventato l’auto ha intenzione di presidiare il settore ad ampio spettro. Sia geograficamente che concettualmente.

Le Stelle sono presenti in quasi tutti i paesi del mondo e la virata verso la sportività data al marchio nell’ultimo periodo va di pari passo con l’efficienza ed il rispetto ambientale. Le Frecce d’Argento, che dopo 60 anni sono tornate a dominare in Formula 1, sono la massima espressione della tecnologia ibrida (ora si chiamano proprio Hybrid) e del recupero di energia. Ma le Stelle non sono solo super prestazioni, ci sono anche le Frecce ecologiche come la Classe B Electric Drive o la SLS a batterie che con quattro motori è l’auto elettrica in vendita (428.500 euro) più veloce (0-100 in 3,9 secondi, mille Nm di coppia) sul vecchio Nurburgring.

Molto più abbordabile, chiaramente, la B già in vendita in America (a poco più di 40 mila dollari) e fra pochi mesi disponibile anche in Europa. Mercedes ha fatto una scelta diversa rispetto ad altri costruttori, utilizzando un approccio simile a Volkswagen: non un progetto dedicato, ma l’elettrificazione di un modello esistente, se possibile senza limitarne le caratteristiche, cioè abitabilità a capacità di carico. La B Electric Drive è made in Germany, l’auto viene assemblata sulla linea delle altre Classe B nello stabilimento tedesco di Rastatt, ma numerose componenti arrivano dagli Usa e sono realizzate dagli specialisti della Tesla che ha sede proprio a Palo Alto, nel cuore della Valle al silicone.

Daimler ha una quota azionaria in Tesla (circa il 10%) e fra le due aziende c’è anche una forte collaborazione tecnica. Sulla già mitica Model S della casa fondata da Elon Musk (è nato in Sudafrica, vive a Bel Air, ha studiato a Stanford e aveva già inventato il sistema di pagamento on line PayPal) ci sono diverse componenti della casa di Stoccarda, mentre il motore elettrico e le batterie della Classe B ED sono made in Tesla. E si tratta di componenti di primissimo piano. Il motore sviluppa 132 kW (177 cavalli, davvero niente male) e ha una coppia di 340 Nm, chiaramente sempre disponibile come tutti i motori elettrici.

L’accelerazione è quasi bruciante, solo 7,9 secondi per raggiungere i 100 km/h partendo da fermi. Anche la velocità massima è buona (160 km/h), soprattutto se accoppiata ad un’autonomia (non in tutte le condizioni) di 200 chilometri. La batteria, come da filosofia Tesla, è disposta sotto il pianale per ottimizzare il baricentro e non interferire con abitacolo e vano di carico (resta di oltre 500 litri viaggiando in 5 persone). Dalla normale presa di casa si ricarica in una nottata, ma bastano poche ore per fare quasi il pieno se si usa lo speciale Wallbox o una colonnina a ricarica rapida.

Si possono utilizzare tre diversi sistemi di guida per massimizzare il recupero di energia e c’è anche un’opzione di ricarica che incrementa il range di utilizzo del 15%, ma influisce sulla vita dell’accumulatore. Interessante il sistema di ricarica che può essere controllato a distanza attraverso lo smartphone e avvisa quando si è raggiunta la ricarica necessaria per arrivare alla meta impostata. Questi dispositivi, ed è quì l’altro legame con la Silicon Valley, sono sviluppati dalla dall’R&D Center di Mercedes a Sunnyvale che è a pochi centinaia di metri dal nuovo quartier generale (faraonico) di LinkedIN e a qualche chilometro da quello della Apple a Cupertino e di Google a Mountain View (nella stessa area ci sono anche le sedi di Facebook, Microsoft e della Nasa). In un modernissimo edificio super ecologico, oltre 160 ingegneri Mercedes sviluppano tutti i dispositivi che consentiranno a Fecce e Stelle di essere sempre connessi e di sfruttare, con facilità e in sicurezza, tutti i dispositivi del proprio smartphone.

  • condividi l'articolo
Martedì 29 Luglio 2014 - Ultimo aggiornamento: 03-08-2014 21:30 | © RIPRODUZIONE RISERVATA