La Seat Leon phev

Leon ruggisce: il dinamismo sposa l’ecologia. La nuova Seat è disponibile anche con la “spina”. La potenza supera i 200 cv

di Cesare Cappa
  • condividi l'articolo

MILANO - L’evoluzione di un marchio si misura anche dal suo grado di elettrificazione. Un modello tecnologico che si declina secondo tre varianti distinte in casa Seat: l’elettrico puro, il mild hybrid e il plug-in hybrid. 
Proprio quest’ultima versione ha recentemente fatto il suo ingresso sull’ultima generazione di Leon, anche in formato wagon Sportstourer. Così si può viaggiare ad emissioni zero nei pressi dei centri urbani oppure per gli spostamenti che rientrano nella quotidianità, ma senza l’ansia da ricarica che spesso alimentano le auto 100% elettriche. Potenzialmente una vettura dai molteplici aspetti virtuosi, la cui componente meccanica è appunto formata da un motore sovralimentato a benzina, e da un propulsore elettrico collocato all’interno del cambio Dsg a doppia frizione. A “fortificare” tale dualismo c’è ovviamente un pacco batteria agli ioni di litio da 12,8 kWh. Il mix di questi ingredienti da origine alla Seat Leon e-Hybrid.

L’elemento che certifica le media spagnola come ibrida plug-in, è il portello d’accesso alla presa di ricarica. Necessaria perché il vantaggio dell’ibrido alla spina è proprio quello di potersi ricaricare grazie anche a fonti esterne, come colonnine e wall box. Non potendo però sfruttare il potenziale delle infrastrutture di ricarica rapida, quindi in corrente continua, le tempistiche sono mediamente lunghe. Anche perché il caricabatteria di bordo può assorbire sino ad un massimo di 3,6 kW all’ora. Caso in cui sono necessarie 3ore e 42minuti per una carica completa. Questo tipo di vetture sono ideali in abbinamento alle wall box, ovvero quei sistemi di ricarica pensati per la propria abitazione.


Attraverso Elli, consociata del Gruppo Volkswagen, Seat è in grado di fornire il supporto e gli strumenti necessari per dotarsi della propria wall box. Dopotutto il pacco batteria da 12,8 kWh dovrebbe assicurare un’autonomia di 64 km. Così, dopo una giornata spesa al lavoro o a sbrigare le commissioni, ci si connette alla propria wall box e la mattina successiva si è pronti a ripartire carichi al 100%.
Nel corso della nostra prova, il dato dichiarato da Seat si è rivelato tutto sommato veritiero. Nel suo complesso i numeri che raccontano questa Seat Leon e-Hybrid, parlano di un’auto sportiva. La potenza del sistema ibrido plug-in è pari a 204 cv, mentre la coppia si fissa a quota 350 Nm.

Ma sfruttando appieno il potenziale della batteria (carica) i consumi nel ciclo combinato secondo lo standard di omologazione WLTP sono pari a 1,3 litri per 100 km, con emissioni di CO2 nell’ordine dei 30 g/km. Valori certamente particolari, ma sostenibili solo utilizzando il più spesso possibile la vettura in modalità 100% elettrica. 
L’auto si avvia sempre in questo modo (a patto che la batteria sia sufficientemente carica). Il propulsore passa alla modalità Hybrid, quella in cui le due unità lavorano congiuntamente, se l’energia della batteria scende al di sotto di un determinato livello o se la velocità supera i 140 km/h.


Proprio in questo modo il conducente ha la possibilità di conservare lo stato di carica. Su strada, sebbene l’aggravio di peso sia considerevole, la dinamica di guida è brillante, ma al tempo stesso confortevole. Non disdegna le curve la media Leon, ma neppure un viaggio in assoluto relax. I prezzo partono da 34.650 euro per la 5 porte e 35.150 euro per la wagon Sportstourer. 

  • condividi l'articolo
Lunedì 31 Maggio 2021 - Ultimo aggiornamento: 19:37 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti