PRETORIA - Che cosa è il Sudafrica? Un paese di 1,2 milioni di km quadrati dove vivono 54 milioni di persone. È come se all’Italia si togliesse un decimo della propria popolazione, al suo territorio fossero sommate Francia, Spagna e Slovacchia e venisse diviso in una federazione di 9 stati. È il paese dove i 15 della squadra di rugby si chiamano Springboks (antilopi, in inglese), la squadra di calcio “bafana bafana” (i nostri ragazzi, in lingua zulu), dove le capitali sono tre – Città del Capo (legislativa), Bloemfontein (giudiziaria) e Pretoria (amministrativa) – e si parlano 11 lingue ufficiali.
 

Riconoscimento di una complicata coesistenza tra retaggio tribale ed una lunga presenza europea la cui espressione più singolare è l’Afrikaans, antico dialetto olandese sul quale si sono innestate le lingue indigene e quelle degli altri colonizzatori (inglese, portoghese, francese, tedesco…) che si sono contesa nei secoli questa curva di terra tra due Oceani, ricca di risorse e minerali preziosi. Qui passavano le navi e qui c’è anche la più fiorente industria di autoveicoli del continente con 8 case tra cui Ford che qui assembla il Ranger, arrivato alla sua terza generazione e presentato all’ultimo Salone di Francoforte per gettarsi tra i pick-up con portata intorno alla tonnellata, segmento che tutti i costruttori vedono in crescita anche in Europa.

A Silverton, alla periferia di Pretoria, L’Ovale Blu ha la sua Africa dal 1967, impiega 2.800 persone che attualmente producono 60mila auto all’anno, ovvero una bella fetta delle 305mila in totale che sfiorano le 600mila considerando tutti i tipi di veicoli, con la previsione che diventino 1,2 milioni entro il 2020. Previsione ottimistica, frutto forse dell’aria rarefatta che si respira sui caldi e secchi altopiani, a quasi 1.300 metri di altitudine. Più fresche e a livello del mare quelle di mercato: quest’anno si superano le 350mila targhe, alla fine del decennio saranno 100mila in più.

Senza dubbio, l’economia che produce oltre un terzo dell’intero Pil africano è il mercato più grande dell’Africa e con le prospettive migliori, percorso dal suo meraviglioso arcobaleno di colori, razze e speranze. La terra rossa, la roccia grigia, il verde delle vegetazioni di frutta e vite sul bianco e celeste delle fattorie in stile boero, infine le due tonalità di blu dei due oceani che si incontrano al Capo di Buona Speranza: da un lato il freddo Atlantico, con tanto di pinguini e foche, dall’altro l’Indiano con gli squali.

Dentro le zebre, gli elefanti, i leoni, i rinoceronti… in un alternarsi velocissimo di paesaggi naturali e urbani (grattacieli e slums compresi) da percorrere a bordo del nuova Ford Ranger, capace di essere mezzo da lavoro, fuoristrada e anche auto per tutti giorni grazie ad una scocca più rigida, interni più confortevoli e meglio realizzati ed a livelli di comfort e connettività pari a quelle delle altre Ford. Ci sono infatti il sistema infotelematico Sync2, la telecamera posteriore e il comodo bocchettone Easy Fuel senza tappo.

I motori diesel, più efficienti del 17% e prodotti a Stuartsdale, vicino Port Elizabeth, sono un 4 cilindri 2,2 litri da 160 cv e un 5 cilindri 3.2 da 200 cv, disponibili con cambio manuale o automatico, e di serie con trazione integrale inseribile e marce ridotte, con l’assistenza dell’elettronica per partire in salite o per affrontare le discese peggiori e i guadi profondi 800 mm. In Sudafrica non se ne incontrano, ma il fuoristrada di terra e sassi è massacrante, ma la Ranger si arrampica senza battere ciglio. Tre le carrozzerie: cabina singola, Super Cab, con portiere posteriori incernierate all’indietro senza montante centrale, e doppia cabina. Quattro gli allestimenti (XL, XLT, Limited e Wildtrak) con prezzi a partire da 27.166,60 euro per la versione chassis.