Ford rivoluziona il segmento delle alte prestazioni e del piacere di guida: il bolide 4x4 da 350 cavalli è quasi un’auto da corsa a soli 38 mila euro

Ford Focus RS, la supercar a trazione integrale da 350 cavalli che dà emozioni da pista

di Nicola Desiderio
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LOMMEL - Chiamatela pure tuono blu. Perché è quello il colore del suo marchio e la tinta con la quale preferisce mostrarsi, ma soprattutto perché porta una tempesta di cavalli e adrenalina in dosi talmente massicce che tutte le altre “hot hatch” dovranno aprire l’ombrello. È la Ford Focus RS che, dopo aver distillato le sue comparse, ha finalmente mostrato lo scorso Salone di Francoforte il suo vero volto in attesa di farsi toccare presso i concessionari e sfidare le avversarie su strada.
 

La nuova Focus RS è la 30ma auto con la scritta RS, la terza della serie e la prima con la trazione integrale, caratteristica tecnica che nel 2016 sarà presente su 8 modelli Ford rispetto ai 3 del 2012 con l’obiettivo di intercettare una clientela sempre più esigente in termini di sicurezza e dinamica di guida, da sempre uno dei cavalli di battaglia di Dearborn che vuole fare anche della nuova Focus RS un modello globale.

Era già accaduto per la ST che nello scorso anno ha raddoppiato i clienti e conta di trovarne ancora di più grazie alla nuova versione diesel con cambio a doppia frizione. Ma la RS è un’altra cosa, non solo per le due lettere, le altrettante ruote motrici e i 100 cv in più che la distanziano dalla sorellina. La Focus RS è infatti uno dei frutti prediletti del neonato reparto Ford Performance, intenzionato a tirare fuori 12 modelli da qui al 2020 tra cui la GT, la supersportiva in fibra di carbonio e motore centrale V6 3.5 biturbo da oltre 600 cv, con la quale l’Ovale Blu tornerà nelle corse di durata dopo 50 anni con l’obiettivo di vincere la 24 Ore di Le Mans nella categoria GTE dopo la prima delle 4 affermazioni assolute conquistate consecutivamente tra il 1966 e il 1969.

In questa Focus specialissima dunque ci sono tutto il mestiere, la voglia di vincere e la tecnologia di un costruttore che vuole rimettere i puntini sulle i che si trovano nelle parole “sportività”, “prestazioni” e “divertimento”.
Del resto, anche la Mustang diventata auto globale risponde allo stesso obiettivo ed è proprio lei a dare in prestito alla Focus RS il suo 4 cilindri 2.3 EcoBoost ad iniezione diretta, ma potenziato fino a 350 cv a 6.000 giri/min grazie ad un turbo twin scroll e intercooler più grandi e ad un impianto di scarico dotato di valvola parzializzatrice, per avere più vitamine, più note e più giri: la zona rossa è infatti a 6.800 e la coppia sale fino a 440 Nm tra 2.000 e 4.500 giri/min, pronta ad impennarsi fino a 470 Nm con l’overboost.

Le prestazioni parlano chiaro: 266 km/h e 0-100 km/h in 4,7 secondi, annunciate da prese d’aria più ampie, spoiler posteriore che ricorda quello della Sierra RS Cosworth e dall’estrattore dal quale fuoriescono due bei cannoni. Tutto per azzerare la portanza e diminuire la resistenza aerodinamica del 9% rispetto alla precedente Focus RS.

La scocca è stata irrigidita del 23%, le sospensioni sono a controllo elettronico e i freni anteriori, con pinze verniciate di blu e firmate Brembo, hanno dischi da 350 mm di diametro. Si scorgono benissimo tra le razze dei cerchi da 19 pollici. La scritta RS invece si nota subito sul battitacco, sui sedili Recaro e sul volante con corona piatta in basso, entrambi rivestiti in microfibra.
Immancabili i tre strumenti addizionali sulla parte alta della plancia (pressione e temperatura olio, pressione turbo), praticamente immutato il resto, compresi i dispositivi di assistenza alla guida e lo schermo del sistema Sync 2 che, tra i comandi vocali semplificati, su questa Focus ne ha anche uno nuovo: portami alla pista più vicina. In realtà ha seguito il pensiero perché siamo a Lommel, nel Belgio fiammingo, dove la Ford mette a punto le proprie auto anche se alla RS è stato riservato un trattamento speciale che va dal deserto del Nevada alle altezze delle Montagne Rocciose, dai ghiacci di Arjeplog in Svezia alle calure australiane e infine dal paradiso dell’alta velocità di Nardò all’inferno verde del Nurburgring.

Alla cottura della Ford RS è stato ammesso anche un maestro della derapata come Ken Block e il motivo lo scopriamo non appena scendiamo in pista. Il casco in testa, ma il volante lo tiene Daniel, uno dei collaudatori di Ford che conosce i dossi e le curve del proving ground di Lommel come le sue tasche, spazzolandone l’asfalto bagnato come se la Focus RS avesse la trazione posteriore. Il merito è del manico, ma anche del sistema di trazione integrale che trasmette dietro fino al 70% della coppia e la regolano in modo indipendente su ognuna delle ruote posteriori attraverso due frizioni a controllo elettronico.

Mettendo il Drive Mode su Normal si va come su due binari, su Sport qualcosa già cambia nel sound, con Track l’auto è più rigida e reattiva mentre su Drift si sente il tocco di Ken Block. Daniel lo sa: entra forte, inserisce l’auto con un colpo di sterzo secco e leggero e, invece di aspettare di uscire per non allargare la traiettoria, già a metà curva mette giù il suo piedone destro iniziando a controsterzare mentre i 350 cv tuonano con rabbia, ma senza la paura di farlo a vuoto. Sono queste le cose che restituiscono il sorriso anche in una fredda e uggiosa giornata belga, dove l’unico tuono è questa nuova Focus RS, pronta ad arrivare (non solo in blu) nei concessionari a 38.500 euro. Chiamatelo pure “fun for money”.


 

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Venerdì 29 Gennaio 2016 - Ultimo aggiornamento: 17:07 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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