La Volvo V90, nuova ammiraglia station della casa svedese

Rilancio Volvo: dopo il successo della XC90 ecco la berlina S90 e la wagon V90

di Nicola Desiderio
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ESTEPONA - Il confine più settentrionale dell'auto non è la Germania, neppure per le ammiraglie. A ricordarlo forte è chiaro sono le nuove Volvo S90 e V90, le ammiraglie svedesi che hanno tutte le carte in regola per sfidare le colleghe tedesche sul terreno del lusso, della tecnologia e come si dice ora del premium. Una è la berlina e l'altra la station wagon, che con un altro marchio sulla calandra farebbero le parti della titolare e la sua vice, ma non per una Volvo che ha nella propria storia auto come la 240, la 850 e la V70. Tutte e due sono lunghe quasi 5 metri e condividono con la nuova XC90 la SPA, che non è una personalità giuridica, ma sta per Scalable Product Architecture, il nuovo pianale modulare che farà da base, oltre che per i suddetti pezzi da 90, anche per tutte le altre Volvo grandi e medie per un futuro che, dopo anni complessi, si annuncia ancora più radioso del presente, testimoniato da un 2015 che ha visto il marchio di Goteborg superare le 500mila unità vendute per la prima volta nella sua storia.

Che la S90 e la V90 non siano carte del solito mazzo, lo si vede subito dallo stile, pulito ma non minimalista e lo stesso avviene all'interno dove, oltre alla solita funzionalità scandinava, è visibile la ricerca di un gusto diverso con livelli di qualità mai raggiunti da una Volvo. Raffinato l'accostamento tra pelli chiare, metallo satinato e legno grezzo coniugato a tecnologie ed ergonomia d'avanguardia. Se sono ormai scontati la strumentazione su display TFT da 12,3 pollici ed l'head-up display, lo è meno lo schermo a sfioramento verticale da 9 pollici del sistema Sensus che sostituisce molti pulsanti, specchia dispositivi Android e iOS e integra Spotify, un serbatoio online praticamente illimitato di musica da ascoltare con l'impianto Bowers&Wilkins da 1.400 Watt con 18 altoparlanti.

Lo spazio per i passeggeri è tanto, quello per i bagagli rientra nella normalità 500 litri per la S90 e 560-1.526 litri per la V90 ed è l'ulteriore testimonianza che queste Volvo puntano a qualcosa di diverso e di più alto rispetto al passato pur mantenendo altissima la guardia sulla sicurezza, come da tradizione. Per questo la scocca è per un terzo in acciaio fucinato a caldo e si ritrovano soluzioni che pensano ad ogni evenienza, come i sedili che proteggono la schiena in caso di uscita di strada e il sistema di frenata automatica che, oltre ai soliti pedoni, tiene conto anche dei ciclisti e degli animali. Ricchissimo anche il menu dei sistemi di assistenza alla guida che sfiorano l'autonomia piena.

Il Pilot Assist II infatti è capace di condurre la S90/V90 da sola nel traffico fino a 65 km/h e in autostrada fino a 130 km/h senza avere un'altra auto che la precede. Sono tutti a 4 cilindri 2 litri i motori della famiglia Drive E che variano le proprie prestazioni in base al sistema di sovralimentazione e all'eventuale aiuto dell'elettrificazione. Si parte dalla T5 da 254 cv e dalla T6 AWD da 320 cv grazie all'accoppiata tra turbo e compressore volumetrico.

Per i diesel invece il primo gradino è la D3 da 150 cv, seguita dalla D4 biturbo da 190 cv e dalla D5 AWD da 235 cv che, oltre ad uno dei due turbo a geometria variabile, ha anche il Power Pulse, un getto d'aria, accumulata in rilascio in un piccolo serbatoio, che riaccelera la turbina dopo ogni decelerazione in modo da migliorare la prontezza di risposta. Tutte hanno di serie o optional il cambio automatico a 8 rapporti e tra non molto arriverà anche la T8 AWD ibrida plug-in da 407 cv. Tante scelte dunque, con due carrozzerie, ma una sola personalità. Le svedesi arrivano a settembre e partono da 44.960 euro e la differenza di prezzo tra S90 e V90, a parità di allestimento e motore, è di circa 3mila euro.
 

 

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Mercoledì 6 Luglio 2016 - Ultimo aggiornamento: 16:03 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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