La nuova Renault Captur

Captur, allarga gli orizzonti. Il Suv Renault cambia radicalmente: più grande, confortevole e tecnologico

di Giampiero Bottino
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PARIGI - Raramente abbiamo visto un cambio di generazione così drastico, soprattutto nel caso di un modello di successo come il Renault Captur che sull’onda degli 1,2 milioni di unità vendute in 70 Paesi dal lancio nel 2013 ha costruito una solida leadership nel mercato europeo dei Suv di segmento B. Un primato consolidato – a dispetto dell’età e del sempre più pressante assedio dei competitor, nel frattempo passati da uno a 20 – anche nel 2018, chiuso con 230.000 consegne, di cui circa 30.000 hanno preso la via dell’Italia. Per consentire a uno dei suoi modelli trainanti – strategico nell’ambito del piano di sviluppo 2017-2022 denominato “Drive the future” – di non deviare dal percorso intrapreso, Renault ha scelto la rivoluzione stilistica, felicemente eseguita dal team di design diretto dal vice presidente Laurens van den Acker che ha puntato molto sull’accentuazione anche visiva del carattere più sportivo e avventuroso di Captur, sottolineato dalle nuove proporzioni – la lunghezza è cresciuta di 11 cm, arrivando a 4,23 metri, la larghezza di 2 a sfiorare gli 1,8 metri – che gli conferiscono una più importante presenza su strada.
 

 

A definire la portata del cambiamento basti dire che “nuovo”, attribuito a ogni aspetto della vettura a partire dalla piattaforma modulare evoluta Cmf-B dell’Alleanza e portata al debutto dall’ultima generazione della Clio, è stata la parola più usata durante l’anticipazione statica celebrata a Parigi con largo anticipo – e per questo in assenza di qualsiasi indicazione sui prezzi – sull’avvio della commercializzazione previsto per l’inizio del 2020. Esteriormente, tra le novità più evidenti troviamo la silhouette resa più filante dal tetto spiovente e soprattutto i gruppi ottici anteriori e posteriori Full led il cui profilo a forma di C ripropone la firma luminosa di tutte le Renault più recenti.

La reale portata della rivoluzione stilistica è però evidente soprattutto nell’abitacolo, completamente ridisegnato nel segno della qualità dei materiali, della cura nelle lavorazioni e della tecnologia, che rappresenta uno dei connotati fondamentali di Captur II e trova la manifestazione più appariscente nei due display di bordo: il quadro strumenti digitale da 7 o 10,2 pollici e il tablet flottante che svetta a centro plancia (anch’esso disponibile in due misure: 7 pollici con o senza navigatore integrato e 9,3”), consentendo di gestire un gran numero di funzioni, tra cui quelle del sistema Multi-Sense al debutto sul Suv compatto. Un’eredità delle Renault di segmento superiore che tra l’altro consente di modificare l’esperienza di guida secondo le modalità Eco, Sport e MySense largamente personalizzabile.

Il quadro delle dotazioni tecnologiche è impressionante, a partire dai numerosi sistemi di assistenza alla guida che in molti casi offrono un assaggio di guida autonoma di livello due, come l’”Highway and Traffic Jam companion” disponibile per i modelli dotati di cambio automatico Edc. Attivo fino a 160 km orari, associa il cruise control adattivo al mantenimento della corsia di marcia consentendo all’auto di regolare autonomamente la distanza di sicurezza senza mai abbandonare la corsia di competenza. Gli fanno compagnia altri dispositivi evoluti, dalla frenata attiva con riconoscimento di ciclisti e pedoni alla capacità di “leggere” i segnali stradali, avvertendo in caso di superamento del limite di velocità, dalla telecamera con visione a 360 gradi affiancata da quella posteriore di ausilio al parcheggio al monitoraggio posteriore dei veicoli in avvicinamento che fa il suo esordio su una Renault.

La possibilità di restare sempre connessi, assolutamente prioritaria per la clientela più giovane, è ben rappresentata dalla soluzione Renault Easy Connect che mette a disposizione numerose app inquadrate nella piattaforma multimediale Easy Link caratterizzata per lo standard di comunicazione veloce 4G, dai costanti aggiornamenti “On the air”, dall’interfaccia semplice e intuitiva e dalla disponibilità di un’ampia gamma di servizi offerti da partner come Google, TomTom e Coyote. Comunque, poiché si parla pur sempre di un mezzo di trasporto, anche la gamma motori ha la sua importanza. E anche in questo campo il nuovo B-Suv conferma la sua vocazione pionieristica: la motorizzazione E-Tech in arrivo nel 2020 ne farà infatti il primo modello ibrido plug-in proposto nel suo segmento da un costruttore generalista. In attesa che si apra questa finestra sul futuro, i clienti potranno scegliere in una gamma composta da tre motori turbo a benzina (i Tce 3 cilindri 1.0 da 100 cv e 4 cilindri 1.3 da 130 e 150 cv) e da un turbodiesel 1.5 Blue dCi declinato nelle potenze di 95 e 115 cv. Tutte unità abbinate, a seconda delle tipologie e delle potenze, a cambi manuali a 5 o 6 marce, piuttosto che a una trasmissione automatica Edc a doppia frizione con 7 rapporti.

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Domenica 21 Luglio 2019 - Ultimo aggiornamento: 22-07-2019 11:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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1 di 1 commenti presenti
2019-07-24 05:49:23
Hanno fatto un lavorone, ne vendereanno un'altra vagonata!