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La vita comincia a 40 anni. O meglio, ricomincia, come già accaduto altre volte. Debutta infatti in questi giorni la settima Bmw M5 della storia che, dopo un’interruzione di 14 anni e due generazioni, torna anche in versione Touring. L’ultima, per la cronaca, era stata la E61 con il V10 5 litri aspirato da 507 cv. L’altra grande novità è che la M5 si elettrifica con un sistema ibrido plug-in capace di erogare 727 cv e 1.000 Nm e di far accelerare la tedesca da 0 a 100 km/h in 3,5 s. raggiungendo (con il Driver’s Package) i 305 km/h. Un concentrato enorme di forza, comfort e prestazioni, ma anche di massa visto che parliamo di 2,5 tonnellate di vettura, ma questa è la gabella che occorre pagare alle normative e, se da una parte i puristi protestano, il mercato risponde che la Bmw elettrica più venduta è la i4 M50 elettrica e nel futuro non troppo distante c’è una M3 a batteria con quattro motori che promette mirabilie.
Non che la M5 non ne abbia e, a quelle già innumerevoli della nuova Serie 5 simplex, aggiunge quelle concesse dal connubio creato tra il V8 4.4 biturbo da 585 cv, l’elettrico da 145 kW piazzato nel cambio automatico-sequenziale a 8 rapporti e la batteria da 18,6 kWh di capacità piazzata sotto i sedili anteriori. Grazie ad essa la M5 ha dalle leggi di gravità lo sconto di un baricentro più basso, può marciare in elettrico per 60-70 km fino a 140 km/h, abbassando i consumi (con la batteria carica) sotto la soglia dei 2 l/100 km e dei 50 g/km di CO2, e la Touring mantiene intatta la capacità del suo bagagliaio (500-1.630 litri). Il sistema di trazione integrale permette di disconnettere del tutto le ruote anteriori e l’elettronica consente innumerevoli configurazioni di gestione dell’autotelaio che può contare anche su differenziale posteriore attivo, sospensioni a controllo elettronico e 4 ruote sterzanti dall’azione soft (non oltre 1,5 gradi con le ruote posteriori), ma decisiva per fornire il giusto connubio tra agilità, stabilità e manovrabilità ad un’auto lunga 5 metri e 10 e con un passo che supera i 3 metri.
E una volta capito come regolare tutto questo bendiddio, godendosi tutta la raffinatezza dell’abitacolo, al volante ci sono i pulsanti rossi M1 e M2 per richiamare i vostri personali set-up. Trattasi di una delle poche briciole “analogiche” di un mezzo che, per costituzione, è digitale praticamente in tutto, anche nella regolazione touch delle bocchette, nella sofisticata illuminazione ambiente e nel sound che accompagna l’azione possente del V8 elettrificato. Il suo effetto è quello di un potente elastico capace di catapultare la nuova M5 a velocità che sarebbero irriferibili se non le avessimo sperimentate sulle autostrade tedesche, ma sempre con un comfort e una sicurezza di eccellente livello. E il peso sulla dinamica? Alle andature umanamente possibili è neutralizzato dal connubio tra hardware e software, freni e sterzo compresi, che permea profondamente la potente bavarese rinforzando la sua tradizionale polivalenza, soprattutto sulla Touring che costa 153.550 euro, 3.100 in più della berlina.