L'Alpine A110 R

Alpine A110 R, tanto carbonio e peso piuma per la berlinetta più estrema. Pensata per la pista, è a suo agio anche su strada

di Angelo Berchicci
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“Aggiungere potenza fa andare più veloce in rettilineo, sottrarre peso fa andare più forte ovunque”. Nel raccontare la loro nuova A110 R gli uomini di Alpine citano Colin Chapman, fondatore della Lotus. Una frase scelta non a caso e che spiega meglio di ogni altra cosa la filosofia seguita dai tecnici francesi per dare vita alla versione R della loro berlinetta (ispirata all’omonimo modello anni ’60), che ora viene alleggerita di 34 chili rispetto alla A110 S e riceve un assetto ottimizzato per l’uso in pista e un pacchetto aerodinamico rivisto. Nulla cambia, invece, per quanto riguarda la potenza: sotto il cofano continuiamo a trovare il solito quattro cilindri turbo-benzina da 1,8 litri a iniezione diretta nello step da 300 cavalli che già equipaggia le versioni GT e S. Rispetto a quest’ultima (che prima dell’arrivo della R era l’incarnazione più sportiva della A110) arrivano molle più rigide del 10%, così come le barre antirollio (del 10% all’anteriore e del 25% al posteriore), oltre a nuovi ammortizzatori regolabili in estensione e compressione, che ne diminuiscono l’altezza da terra di 10 millimetri e permettono di abbassare la vettura di ulteriori 10 millimetri agendo su una ghiera (in questo caso l’auto è utilizzabile solo in pista). Il tutto è pensato per funzionare in abbinamento agli pneumatici semi-slick Michelin Pilot Sport Cup 2, offerti di serie.

L’impianto frenante Brembo presenta dischi bi-materiale e un sistema di raffreddamento più efficiente del 20%, per resistere al fading durante le lunghe sessioni tra i cordoli. L’ampio ricorso alla fibra di carbonio - lasciata rigorosamente “a vista” - per splitter, cofano anteriore, minigonne laterali, estrattore, alettone, cerchi (asimmetrici e dal profilo aerodinamico) e cofano posteriore (che sostituisce il lunotto con cristallo) ha permesso di fermare l’ago della bilancia a 1.082 chili, vale a dire circa 350 chili in meno rispetto a quella che viene considerata la più vicina rivale della A110 R: la Porsche 718 Cayman GT4. Oltre ad alleggerire l’auto e ad avere un aspetto molto racing, le nuove componenti hanno permesso di incrementare il carico aerodinamico al posteriore di 29 chili, diminuendo al contempo la resistenza all’aria e permettendo all’A110 R di raggiungere una velocità massima di 285 chilometri orari. Ciliegina sulla torta: il terminale di scarico specifico, sviluppato per avere un sound più coinvolgente.

La A110 R è un’auto pensata per anteporre la pista a ogni altra cosa, difatti tra i cordoli del circuito di Jarama si dimostra perfettamente a suo agio. Lo sterzo piacevolmente diretto permette di pennellare con precisione le traiettorie, mettendo le ruote esattamente dove si vorrebbe e, una volta che gli pneumatici si sono scaldati a dovere, gli ingressi in curva diventano istantanei, senza alcun accenno di sottosterzo. Agile e reattiva grazie alla sua leggerezza, ma al contempo stabile ed equilibrata per via dell’ottimo bilanciamento dei pesi, la A110 R si dimostra efficace come non mai se guidata in maniera pulita, mentre l’enorme livello di grip offerto dalle semi-slick la rende poco propensa a giocare con i sovrasterzi in uscita di curva (in compenso la quantità di trazione è elevatissima). Il rollio è pressoché assente e i freni sono sempre all’altezza della situazione.

La spinta in avanti è quasi istantanea grazie ai 340 Newtonmetri di coppia disponibili tra i 2400 e i 6300 giri/minuto e a una trasmissione doppia frizione a 7 rapporti estremamente rapida nelle cambiate (unico appunto i paddle dietro al volante, troppo corti e non sempre facili da trovare a ruote sterzate). Con il launch control, inoltre, servono appena 3,9 secondi per coprire il classico 0-100. Se le doti pistaiole della A110 R possono darsi per scontate, a sorprendere maggiormente sono le sue capacità su strada. Pur senza ricorrere a sistemi tecnologici come le sospensioni elettroniche adattive, la berlinetta francese si dimostra piuttosto confortevole sulle asperità, considerando il tipo di auto. Merito del peso ridotto e dell'ottimo telaio, che ha permesso ai tecnici Alpine di dare vita a un assetto meno rigido di quello che sembrerebbe. Nel complesso, la A110 R sarebbe utilizzabile più o meno tranquillamente anche nel quotidiano, se non fosse per le corsaiole cinture e 6 punti, decisamente poco pratiche. Gli interni sono poi un tripudio di materiali racing, come la microfibra con cui è rivestita la corona del volante e la fibra di carbonio, impiegate per gli inserti della plancia e per i gusci dei sedili contenitivi Sabelt. Si tratta, insomma, di un’auto speciale, che per i collezionisti ha già un posto di diritto tra le “instant classics”, soprattutto nella Alonso Edition, dedicata al campione spagnolo e prodotta in soli 32 esemplari. E il prezzo non può che essere a sua volta speciale: servono, infatti, almeno 107mila euro per mettersi in garage la Alpine A110 R, che salgono a 148mila euro per la Alonso Edition.

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Venerdì 27 Gennaio 2023 - Ultimo aggiornamento: 28-01-2023 10:59 | © RIPRODUZIONE RISERVATA