Il concept S-Cross della Suzuki esposto al salone di Parigi

Suzuki, i maestri dei Suv compatti:
la S-Cross avrà un cuore italiano

di Giampiero Bottino
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PARIGI - È il momento dei crossover compatti. La conferma è venuta dal Salone di Parigi, dove queste vetture sono state protagoniste significative sia tra le novità di prodotto sia tra le concept car. A quest'ultima categoria appartiene la S-Cross, presentata dalla Suzuki come anticipazione non solo di un modello, ma della nuova strategia di lanci che il marchio giapponese ha intende mettere in atto a partire dal prossimo anno.

Esperienza. A differenza di altre vetture che sotto la medesima etichetta nascondo in realtà dei prodotti ormai pronti a lasciare la catena di montaggio, la proposta Suzuki è un vero concept. Intendiamoci: è destinato alla produzione, ma nulla è ancora stato comunicato - neppure a Parigi - a proposito delle sue caratteristiche tecniche. È stato detto solamente che il nuovo modello mette a frutto la lunga esperienza maturata dalla Suzuki sia nel campo delle auto compatte che in quello dei Suv e fuoristrada. Entrambe categorie nelle quali la S-Cross trova adeguata collocazione. Tra le promesse, c'è quella di soddisfare una clientela alla ricerca di comfort elevato, costi di esercizio ridotti, bassi consumi, minimo impatto ambientale e limitate emissioni di CO2. In questo campo, ad esempio, il veicolo viene accreditato di uno dei livelli più bassi tra i crossover di segmento C.

Caratteristiche. Dato l'alone di riserbo che ha avvolto - con una discrezione del tutto insolita per un salone - le specifiche tecniche, dobbiamo limitarci a confermare ciò che abbiamo potuto vedere con i nostri occhi sullo stand parigino: l'abitacolo confortevole, le generose dimensioni del bagagliaio, tra i più ampi della categoria, la linea slanciata resa particolarmente filante dal profilo del tetto che scende verso il paraurti posteriore. Quanto alla promessa di un'esperienza di guida fluida e al contempo sportiva e scattante, di consumi ottimizzati e prestazioni impeccabili anche sulla neve, bisogna affidarsi alle affermazioni del managament Suzuki. In attesa di verificarne la veridicità sul campo, quando sarà il momento. Destinato a raccogliere l'eredità della SX4, di cui è leggermente più grande (4,31 metri contro 4,12), l'S-Cross ne prenderà il posto anche sulle linee di montaggio della fabbrica ungherese di Esztergom.

Eredità difficile. Forse proprio in questa «ascendenza» ci sono le motivazioni dell'inconsueta riservatezza: il debutto della S-Cross cade in un momento abbastanza complicato per la Suxuki, che ha visto sfumare le preventivate sinergie con Volkswagen - che avrebbero potuto apportare delle componenti meccaniche al progetto - mentre è scaduto l'accordo con Fiat che aveva portato alla realizzazione congiunta di SX4 e Sedici. L'apparizione dalle parte di Torino di alcuni esemplari mascherati del nuovo crossover ha dato la stura all'ipotesi che nel cofano potrebbe trovare posto un diesel di origine italiana.

Doppione. Qualcuno ipotizza che il nuovo crossover possa in qualche modo sovrapporsi alla Gran Vitara. Ma Kenichi Ayukawa, responsabile marketing della divisione auto di Suzuki Corporation, lo esclude: «Penso che i due modelli possano tranquillamente convivere perché hanno caratteristiche e target molto diversi: la S-Cross è un crossover, la Gran Vitara un Suv con elevate propensioni al fuoristrada. Non credo ci sia il rischio di cannibalizzazione». Ricordando che il nuovo modello verrà prodotto, oltre che in Ungheria, anche in Cina e India, ha concluso dicendo che con la S-Cross prende il via il piano che prevede una new entry importante (o un cambiamento radicale, o un modello aggiuntivo) all'anno nell'arco dei prossimi 4 anni.

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Mercoledì 3 Ottobre 2012 - Ultimo aggiornamento: 14-06-2017 12:03 | © RIPRODUZIONE RISERVATA