Le nuove generazioni di Toyota Auris, Volkswagen Golf e Renault Clio

Belle e molto concrete: le auto per tutti
sono le protagonsite del Salone di Parigi

di Giampiero Bottino
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PARIGI - Perché si va ai saloni dell'auto? Forse per sognare davanti alle supercar che non ci si può (salvo rare eccezioni) permettere. Talvolta per capire dove va questo mondo complesso e affascinante. Magari per ammirare hostess e modelle che spesso, dal punto di vista del design, sono più interessanti dei modelli a cui devono fare da chaperon. Sempre, al di là delle suggestioni, per vedere e valutare i modelli da inserire nella propria shopping list, in prospettiva di un acquisto più o meno vicino.

Specchio dei tempi. In questo senso, l'edizione 2012 del Mondial parigino è una vetrina esemplare. Non mancano né le concept né le super car, ma la stragrande maggioranza delle novità esposte parla il linguaggio della concretezza. E della coerenza con un momento in cui l'Europa, per l'effetto combinato della crisi economica e della «pressione» ambientale, guarda con sempre maggiore interesse alle auto piccole e compatte, vere dominatrici della rassegna. Si cala nelle dimensioni, ma non nelle esigenze. E l'industria risponde con city car e utilitarie (si fa per dire) sempre più ricche di dotazioni e tecnologie ereditate dai segmenti superiori,e quindi irrinunciabili per molti clienti che, quali che siano le ragioni, hanno imboccato la strada del downgrading.

Il gigante dà l'esempio. Gli stand del primo gruppo automobilistico europeo sono in questo senso emblematici, e non solo per il debutto eccellente della Golf VII, la berlina compatta per eccellenza che per confermare la propria leadership sfoggia tecnologie d'avanguardia e un livello qualitativo di assoluta eccellenza. Gli altri marchi della galassia Volkswagen non sono da meno. Nella fascia alta, Audi punta i riflettori sull'A3 Sportback a 5 porte, mentre Seat e Skoda con la nuova Toledo e con la Rapid - legate da stretta parentela - giocano la carte della generosità (di spazio e di contenuti) al prezzo giusto. In questa sinfonia «wagneriana» si inseriscono senza complessi d'inferiorità, ma con intenzioni bellicose, i marchi orientali. La nuova Toyota Auris punta sulla gamma più ampia - ora c'è anche la station wagon che mancava - e sul richiamo tecnologico della versione full hybrid per conquistare nel segmento C un ruolo all'altezza delle ambizioni del primo gruppo mondiale. Mentre le declinazioni a 3 porte della Hyundai i30 e della Kia Cee'd (si chiama Pro, quasi a sottolineare la personalità autonoma rispetto alla 5 porte) ribadiscono - se mai ce ne fosse stato bisogno - che il gruppo coreano è ormai tra i primi al mondo in termini di qualità, stile e tecnologia.

Derby di Francia. Anche i modelli pensati essenzialmente (ma non solo) per il traffico urbano ruotano attorno a una protagonista assoluta: la Renault Clio IV, reduce da una visita al chirurgo plastico che ne ha drasticamente migliorato il look, scommette sui motori moderni ed efficienti, oltre che sulle evolute dotazioni infotelematiche. La muscolosa Clio RS svelata a Parigi è impegnata in un derby tutto francese con un'altra icona per gli appassionati delle piccole pepate, la versione GTi della Peugeot 208. Nella fascia più glamour del segmento B va a collocarsi un'altra francesina Doc, la Citroën DS3 nell'ancor più sfiziosa declinazione cabrio. Le fa compagnia, con caratteristiche del tutto diverse, la Mini Paceman, versione a due porte dal look più sportiveggiante della Countryman, che porta a 7 modelli l'offerta del ramo british del gruppo BMW.

A spasso per la città. Tra le citycar irrompe per la prima volta Opel, la cui Adam affida le ambizioni premium alla tecnologia e al fascino di uno stile dichiaratamente retrò. Nuova Panda protagonista dello stand Fiat con alcuni ampliamenti di gamma che ne evidenziano la versatilità. Il più atteso, che ha contributo non poco a creare il mito dell'utilitaria del Lingotto, è la versione 4x4 che sfoggia una sofisticata trazione integrale permanente in grado di distribuire la coppia in base alle necessità. Nel solco della tradizione si inserisce anche la Natural Power bi-fuel a benzina e metano. A proposito di alimentazioni pulite per la città, Toyota ha portato a Parigi la versione definitiva della iQ EV a trazione elettrica. Pronta per la produzione di serie, resterà almeno per ora ai nastri di partenza: Toyota ritiene infatti che i tempi non siano ancora maturi per l'elettrico puro, e preferisce puntare sull'ibrido plug-in.

Pensare in grande. Se piccole e compatte la fanno da padrone, il salone francese non dimentica i modelli di taglia più corposa, quelli che oggi in Italia guardano essenzialmente alle flotte, visto che dal mercato privati la «middle class» sembra ormai sparita. Bella e aggressiva come si conviene a una BMW, la nuova Serie 3 Touring riconferma la possibilità di conciliare la sportività con la praticità di una station, senza dimenticare l'efficienza dei pur prestazionali motori. Stile sobrio e tanta concretezza per la Mazda 6 che a Parigi completa con la station wagon la gamma della nuova generazione. Grande impressione, infine, per la rinnovata Mondeo, interprete muscolosa e lineare del nuovo corso stilistico Ford caratterizzato dalla grande griglia frontale trapezoidale. Fa quasi sensazione, considerandone dimensioni e pesi, l'annuncio che della gamma motori farà parte anche l'innovativo 1.0 della famiglia EcoBoost.

A prova di crisi. Non mancano neppure le proposte che possono interessare i consumatori e i mercati che (beati loro) non devono misurarsi con i problemi che attanagliano buona parte della vecchia Europa. A questa esclusiva categoria appartengono, per esempio, la nuova ammiraglia Lexus LS che, accanto alla «riconfermata» versione full hybrid ne affianca una decisamente più aggressiva caratterizzata dal badge F Sport. A proposito di aggressività sportiva, è una dote che non fa certo difetto alla M6 Gran Coupé, la variante più muscolosa della nuova Serie 6 a quattro porte che i tecnici della divisione M hanno equipaggiato con il 4.4 biturbo da 560 cv. Nei quartieri alti dell'offerta si trova perfettamente a suo agio anche la Mercedes CLS Shooting Break, il cui aspetto imponente ma filante da coupé a 4 porte nasconde un'architettura da station wagon. Di lusso, ovviamente.

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Martedì 25 Settembre 2012 - Ultimo aggiornamento: 14-06-2017 11:57 | © RIPRODUZIONE RISERVATA