La nuova Dacia Spring

Spring, il crossover elettrico per tutti è firmato Dacia. Agile, economico e sorprendente

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

Uno dei motivi per cui la diffusione delle auto 100% elettriche è ancora lenta è il prezzo, sempre più elevato rispetto a quello delle tradizionali auto alimentate a benzina o a gasolio. Ancora oggi è difficile che gli automobilisti siano portati a valutare vantaggi come l’esenzione dal bollo, i parcheggi gratuiti, la minore manutenzione e i consumi d’energia dal costo inferiore rispetto alla media dei prezzi dei prodotti petroliferi. Inoltre, a meno che il potenziale acquirente non sia un integralista dell’eco-compatibilità serenamente decisosi al “grande passo”, difficilmente vengono valutati i vantaggi in termini d’impatto ambientale. Il principale valore preso in considerazione resta immancabilmente il prezzo. Che risulta oggettivamente più elevato, vuoi per il costo delle batterie, vuoi per la portata dell’investimento complessivo che le Case produttrici devono sobbarcarsi per la riconversione produttiva.

E’ in questo scenario che irrompe sulla scena qualcosa di nuovo: un’auto piccola, di segmento A, un soffio più lunga di 3,70 metri, in grado di segnare una svolta epocale sul mercato dei veicoli full electric. E’ la Spring della Dacia, il marchio rumeno di proprietà Renault che dopo aver rivoluzionato il mercato con le prime auto low-cost (la Logan nata 16 anni fa) e aver “democratizzato” la categoria dei Suv con la Duster, ha annunciato ora l’arrivo di un mini-crossover 100% elettrico, proposto – grazie agli incentivi statali e alla promozione di lancio - al prezzo più basso del mercato: 9.460 euro per l’entry level Comfort, 10.960 per la più dotata versione Comfort Plus (19.960 e 21.400 euro i prezzi di listino).

Incentivi a parte, è giusto ricordare che sul contenimento del prezzo incide la produzione in Cina, nella stessa fabbrica della Renault KZ-E dedicata al mercato locale, su una piattaforma dell’Alleanza sviluppata con Nissan. Ma la Dacia Spring – vale la pena chiarirlo – non è soltanto un’auto accessibile: sebbene di dimensioni contenute, è anche un’auto di bell’aspetto, dotata di forte personalità, caratterizzata da una linea muscolosa e dall’assetto rialzato, tipico dei Suv tanto di moda. Ciò detto, è opportuno ricordare anche che non si tratta di una 4x4, ma di un’auto a trazione anteriore, con 4 posti e un vano bagagli da 290 litri (ampliabile a 620 abbattendo gli schienali dei sedili posteriori).

“Con questa macchina – dicono con orgoglio in Dacia Italia – siamo pronti alla terza rivoluzione, dopo quelle fatte con Logan e Duster”. E per dare credibilità agli ambiziosi piani di conquista del mercato zero emissioni, vengono annunciate qualità che non lasceranno indifferenti neanche i più scettici: pur essendo votata alla mobilità urbana, la Spring assicura infatti 305 km di autonomia (230 km nel ciclo misto), tempi di ricarica ragionevoli e dotazioni complete, in alcuni casi sorprendenti (vedi altro articolo).

La motorizzazione è affidata a un powertrain da 33 kW, pari a 44 cv/125 Nm, abbinato ad una batteria agli ioni di litio da 27,4 kWh. Le prestazioni dichiarate indicano una velocità massima di 125 Km/h e accelerazione 0-100 in 19,1 secondi: dunque valori tutt’altro che elevati, ma coerenti con la vocazione urbana dell’auto. E’ prevista anche una modalità Eco che limita a 31 cv la potenza massima e non consente velocità superiori a 100 km/h, ma fa guadagnare dal 9 al 10% di autonomia aggiuntiva. Autonomia che in modalità standard è di 305 km nel ciclo urbano, 230 nel misto. Valori soddisfacenti, favoriti probabilmente anche dal peso ridotto dell’auto (970 Kg).

Per la ricarica da 0 al 100% Dacia dichiara 13 ore e 30 minuti con presa domestica standard da 2,3 kW; 8 ore e 30 minuti con presa Green-Up o wallbox pubblica da 3,7 kW; 4 ore e 50 minuti con wallbox da 7,4 kW; un’ora e 30 minuti con colonnina in corrente continua da 30 kW. Tra gli optional c’è un cavo DC che consente d’incamerare l’80% dell’energia in 50 minuti: una quantità più che sufficiente per assecondare le esigenze di un utilizzatore medio di un’auto elettrica da città: è statisticamente provato, infatti, che la media di percorrenza di una citycar su percorsi urbani si aggira sui 30 km al giorno.

Prima di avviarne la produzione l’auto è stata sottoposta a collaudi per oltre un milione di km, in tutte le condizioni. La garanzia è di 3 anni sulla macchina, di 8 sulla batteria (pure prodotta in Cina). Particolare non trascurabile: l’appartenenza al gruppo Renault consente ai responsabili del marchio Dacia di sentirsi sicuri del fatto loro. I francesi hanno un’esperienza di oltre dieci anni nel campo dell’elettrificazione e possono vantare un parco di oltre 230.000 veicoli in circolazione a emissioni zero.

  • condividi l'articolo
Lunedì 17 Maggio 2021 - Ultimo aggiornamento: 18-05-2021 20:44 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti