Un controllo della Guardia di Finanza

Soldi per sbloccare patenti sospese, 68 gli indagati. Restituivano documento a persone sorprese alla guida ubriache o drogate

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NAPOLI - Complessivamente sono 68 le persone indagate dalla Procura di Napoli e dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economica-Finanziaria che stamattina hanno notificato complessivamente 20 misure cautelari (9 arresti ai domiciliari, 6 divieti di dimora e 5 sospensioni). Alle persone individuate dagli inquirenti come i responsabili dei reati di corruzione, falso e truffa ai danni dello Stato veniva chiesto, di volta in volta, l’indebita restituzione di patenti di guida ritirate sulle quali gravavano provvedimenti di sospensione o revoca; la falsificazione materiale della patente di guida o di altri provvedimenti autorizzatori; l’illecita richiesta del duplicato di patenti benché le stesse fossero già gravate da provvedimenti ostativi; il rinnovo delle patenti senza lo svolgimento delle previste visite mediche; la restituzione di punti decurtati dalle patenti per infrazioni al codice della strada in assenza dell’effettiva frequenza dei previsti corsi; la predisposizione di falsa documentazione abilitativa alla guida temporanea in presenza di sospensione o revoca; l’occultamento delle pratiche amministrative e dei verbali trasmessi in Prefettura dagli organi accertatori, con lo scopo di evitarne la trattazione, facendo decadere i termini di prescrizione previsti per l’emissione dei decreti sanzionatori.

Tali illeciti, - spiegano gli investigatori - che sarebbero stati realizzati previa remunerazione dei pubblici ufficiali coinvolti, avrebbero pertanto consentito ai soggetti sanzionati di continuare a circolare nonostante le gravi violazioni al codice della strada. Le attività di riscontro sul territorio per verificare l’utilizzo di falsi permessi di circolazione sono state effettuate dai «Baschi verdi» del Gruppo Pronto Impiego di Napoli, deputati al controllo del territorio, che hanno proceduto al sequestro dei medesimi documenti a conferma delle ipotesi investigative.

È un dipendente del ministero dell’Interno e non un agente della Polizia di Stato, come erroneamente comunicato dagli investigatori in precedenza, il destinatario di una delle nove misure cautelari agli arresti domiciliari emesse dal gip di Napoli nell’ambito delle indagini che hanno consentito di fare luce su una presunta associazione a delinquere con la quale era possibile, tra l’altro, sbloccare le patenti sospese anche a persone sorprese alla guida in stato di ubriachezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

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Mercoledì 26 Gennaio 2022 - Ultimo aggiornamento: 15:21 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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