Un test a Vallelunga

Sicurezza stradale: BMW in prima linea con Zanardi e Stohr. Un test dimostra come evitare rischi e incidenti

di Sergio Troise
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CAMPAGNANO - Campagne di sensibilizzazione e corsi sempre più avanzati di guida sicura: è questo l’impegno di BMW sul fronte della sicurezza stradale, autentica piaga sociale che provoca ancora troppe vittime. In prima linea, con la filiazione italiana della casa di Monaco, gli ex piloti di Formula 1 Alex Zanardi e Siegfried Stohr, il primo nel ruolo di testimonial, l’altro come responsabile di BMW Driving Expercience, la struttura che organizza corsi di guida sicura in diversi autodromi del nostro Paese (Monza, Francia Corta, Misano, Imola, Vallelunga, Binetto, Pergusa), dove vengono sfruttati gli ampi spazi disponibili per simulare le più disparate condizioni di guida sulle strade di tutti i giorni. Corsi specifici per la guida su neve e ghiaccio vengono inoltre organizzati a Livigno.

In occasione del lancio commerciale della nuova BMW Z4, ha fatto il punto sulle iniziative messe in campo il presidente e amministratore delegato di BMW Italia Sergio Solero, il quale ha ricordato l’impegno per una guida più responsabile e la campagna “Cover your telephone” ideata da Alex Zanardi e mirata all’eliminazione dell’uso del telefono cellulare durante la guida. “La distrazione è la causa principale degli incidenti stradali” ha ricordato Solero. E gli ha fatto eco Siegfried Stohr parlando del telefono come “un vero e proprio distrattore di massa” e di “dramma da cancellare”.

Nell’occasione il responsabile dei corsi di guida sicura BMW ha ricordato, in verità, anche i danni che possono provocare altri strumenti come il navigatore (“impostarlo durante la guida è causa di distrazione e dunque di pericolo”), tuttavia ha ammesso che “i progressi fatti dalla tecnologia, che consente di utilizzare anche comandi vocali, contribuiscono a ridurre i rischi”. Ciò detto, l’ex pilota diventato paladino della sicurezza stradale sostiene che “sarebbe opportuno che le case automobilistiche si accordassero per uniformare l’ergonomia, cioè per distribuire i comandi essenziali in posizioni e con sistemi uguali per tutti”. Chiaro il riferimento alla ricerca di pulsanti e comandi fondamentali, come i fari, il cruise control, l’azard: un problema che riguarda in particolare coloro che ricorrono spesso al noleggio”.

Nonostante sia accertato che la distrazione costituisca la principale causa d’incidenti, il responsabile dei corsi di guida sicura di BMW ritiene comunque, in contrasto con quanto avviene in Germania (ampi tratti senza limiti imposti e numero di morti inferiore all’Italia) che “sia da salvaguardare l’attuale limite di velocità a 130 km/h in vigore sulle autostrade italiane” e che sia “condivisibile il progetto annunciato da Volvo di produrre automobili che non superino la velocità massima di 180 km/h. Piuttosto – osserva Stohr – sarebbe opportuno migliorare le infrastrutture, rendere le strade meno insicure, con fondi senza buche, asfalti drenanti, segnaletica aggiornata e ben visibile”.

In materia di velocità, Stohr sostiene che “al di là dei limiti più o meno elevati, ciò che conta sono le circostanze, legate ai periodi stagionali, al traffico più o meno intenso e, soprattutto, alle differenti velocità tra un veicolo e l’altro. Perciò – aggiunge – è importante migliorare le proprie capacità di guida, e i nostri corsi mirano proprio a questo: mettiamo gli allievi in condizione di conoscere meglio se stessi, il proprio veicolo e le possibili reazioni in condizioni d’emergenza, sull’asciutto, sul bagnato, in frenata, in curva”.

I corsi di guida sicura organizzati da Stohr per conto di BMW hanno superato quota 25.000. Dedicati sia agli automobilisti che ai motociclisti e aperti a privati e aziende, prevedono una ventina di programmi (costantemente aggiornati) di durata diversa, con costi compresi tra un minimo di 425,00 euro e un massimo di 3.290,00 (Iva compresa).

Recentemente agli allievi che hanno partecipato è stato sottoposto un questionario che poneva le seguenti domande: 1) Dopo il corso andate più piano? 2) Più forte? 3) Uguale a prima? 4) Vi regolate in base alle diverse situazioni? “Oltre il 60% degli ex allievi - ha rivelato Stohr – ha risposto che si regola di volta in volta in base alle circostanze. E questa era la risposta giusta. Fermo restando che bisogna conoscere l’auto e se stessi e rispettare alcune regole fondamentali, come la posizione di guida, l’impugnatura del volante, lo sguardo puntato su dove si vuole andare, poi ci si deve regolare in base alle circostanze che si prospettano di volta in volta”.

Per verificare con i fatti quanto importanti siano le regole teorizzate da Stohr, abbiamo partecipato a un mini corso di guida sicura a Vallelunga, articolato su tre prove specifiche: reazione alla sbandata in curva sul bagnato; slalom; frenata d’emergenza. Nel primo caso abbiamo verificato quanto possano essere simili o diametralmente opposte le reazioni di un’auto a trazione posteriore rispetto a una a trazione anteriore. In genere si ritiene che le prime siano sovrasterzanti (perde aderenza il retrotreno) e le seconde sottosterzanti (perdita dell’avantreno). In genere è così, ma non sempre.

In una curva a U sul bagnato, al volante di una BMW con trazione posteriore, la spinta dal retro in fase di uscita, ovvero in accelerazione, ci ha costretti a stare in allerta per controsterzare con prontezza, in modo da controllare il sovrasterzo ed evitare il testacoda; nell’altro caso, invece, la trazione anteriore ha tenuto meglio in accelerazione consentendoci di uscire dagli impacci più facilmente. Ma attenzione: abbiamo sperimentato che se si guida come nel primo caso, cioè frenando e, subito dopo, accelerando, anche l’auto a trazione anteriore reagisce come quella a trazione posteriore, richiedendo controsterzo e rischiando dunque il testacoda. Esclusi i casi limite (rischio investimento e simili) è importante, dunque, anche con un’auto a trazione anteriore avere la sensibilità giusta per evitare di toccare il freno e anzi accelerare in curva tenendo le mani sullo sterzo ben posizionate e l’acceleratore giù. “Il problema – ci hanno confidato alcuni istruttori del Corso BMW – è che alcuni automobilisti, in prevalenza donne, a volte non sanno neanche se la propria auto ha la trazione anteriore o posteriore”.

Lo slalom tra i birilli ci ha aperto la mente, una volta di più, su quanto efficaci possano risultare i controlli elettronici di cui dispongono ormai tutte le auto di ultima generazione, a cominciare dall’ESP, ovvero il controllo della stabilità che protegge dal rischio di sbandata in caso di repentini cambi di traiettoria. Dato per certo che ormai è presente su tutte le auto (così come l’antibloccaggio dei freni ABS) il test non ha potuto fornire che conferme a quanto ormai sanno tutti.

Più sorprendente il test di frenata d’emergenza, che consiste in una brusca inchiodata con repentino cambio di direzione alla velocità di 70 km/h. Abbiamo superato la prova seguendo le direttive dell’istruttore della scuola di guida sicura: non guardare all’ostacolo (nel nostro caso un muro virtuale di birilli), ma alla via di fuga possibile, tenendo lo sguardo fisso sulla traiettoria giusta, muovendo il volante “quanto basta” (ovvero poco) e pestando forte sul pedale del freno. Così facendo la macchina non si è scomposta più di tanto e il rischio incidente è stato scongiurato.

Domanda finale: quando si diffonderà la guida autonoma tutto ciò sarà superato e i corsi di guida sicura diventeranno superflui? “La guida autonoma – osserva Stohr – è un segnale di progresso importante, che un giorno potrebbe consentire anche ai ciechi di viaggiare in auto. Ma per ora, e credo ancora per molto, è importante dedicarsi alle nostre capacità di guida, per renderci più attenti, più responsabili, più sicuri. E’ un lavoro che da tempo svolgiamo anche con i diversamente abili, i quali dimostrano di essere i più entusiasti tra i nostri allievi: guidando le auto con comandi speciali non subiscono l’handicap della disabilità e vivono l’esperienza di guida con grande partecipazione. Non esito a dire che sono i nostri migliori allievi”.

I sintonia Solero. “Gli studi sulla guida autonoma proseguono e andiamo avanti su ricerca e innovazione. Ma intanto – osserva il numero uno di BMW Italia - mi fa piacere ricordare ciò che già siamo riusciti a realizzare, grazie alle tecnologie e a programmi all’avanguardia sul piano tecnico, sportivo e sociale, come dimostrano le attività di Alex Zanardi, sia nell’automobilismo sia in altri campi, come lo sci del programma BMW SciAbile, sia altre iniziative come la sponsorizzazione del rugby in carrozzina”.

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Venerdì 29 Marzo 2019 - Ultimo aggiornamento: 20:41 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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