I successi di Cupra spingono la Seat: pronte al lancio Tavascan e Terracan
Volkswagen e Seat: “Spagna e UE puntino sulle auto elettriche”. Vertici dei brand con re Felipe a fabbrica batterie di Martorell
Seat cresce nel 2023 a doppia cifra e punta agli Usa. Nuove Arona e Ibiza nel 2025. Vianello: «In Italia Cupra +50%»
Volvo, piccola al top: la tecnologica EX30 apre una nuova era
Volvo, piccola al top: la tecnologica EX30 apre una nuova era
Ecco #1 e #3: Smart riparte da un pianale vincente con due crossover elettrici di qualità
BARCELLONA - Nel cielo della galassia Volkswagen spunta una nuova costellazione. Nasce in Spagna, è reduce da un passato difficile che l’aveva trasformata in una sorta di confusa nebulosa, ma sotto la guida di un manager italiano di grande esperienza e capacità ha saputo tornare a splendere fino a generare una nuova stella e a trasformarsi – per restare alla metafora astronomica – essa stessa nella stella polare che indicherà a tutto il gruppo la strada da seguire nello sviluppo della connettività e delle idee su cui costruire la mobilità intelligente e sostenibile del futuro. Ci riferiamo, ovviamente, alla Seat che dopo la nascita del brand sportivo Cupra, continua con immutata convinzione – sotto la guida di Carsten Isensee – sulla via della crescita, forte dei 5 miliardi stanziati per il periodo 2020-2025 e destinati a prodotti innovativi, soprattutto elettrificati, con l’obiettivo prioritario di difendere i posti di lavoro in un momento così difficile per l’intera industria mondiale.
«Questo investimento – ha detto Isensee presentando le strategie nella Casa Seat che ha da poco aperto i battenti a Barcellona – è il nostro modo di affrontare il futuro con ottimismo, per essere più forti, innovativi ed efficienti, con l’obiettivo di produrre a Martorell vetture elettriche dal 2025, quando lo specifico mercato sarà cresciuto. Ma – ha ammonito – non possiamo garantire da soli il futuro dell’industria automobilistica spagnola. Occorre la collaborazione dell’Amministrazione centrale e di quelle regionali e locali».
Ora che può schierare un attacco a due punte, le opportunità per la Casa spagnola si moltiplicano. Questa è la convinzione di Wayne Griffiths, che alla carica di amministratore delegato di Cupra, assunta a gennaio 2019, ha affiancato dopo un anno quella di presidente, mantenendo peraltro anche il ruolo di vicepresidente Seat con responsabilità su Vendite e Marketing. «I due marchi – ha detto il manager britannico la cui carriera si è sviluppata interamente all’interno di gruppo Volkswagen – sono essenziali per lo sviluppo dell’azienda».
E nel suo intervento ha sottolineato come non ci siano sovrapposizioni, ma piuttosto una piena integrazione nel cui ambito ciascuno deve contribuire alla causa comune puntando su due target diversi e ben definiti: Seat vanta la clientela più giovane – mediamente di 10 anni – del gruppo VW, di cui rappresenta la porta d’accesso, Cupra si rivolge a una nuova fascia di mercato che si posiziona a cavallo tra le vetture di volume e quelle tradizionalmente premium.
Un compito al quale Griffiths attribuisce grandi potenzialità, che sintetizza con la volontà di puntare a «un miliardo di fatturato quando avremo disponibile tutta la gamma». Un traguardo ambizioso, al quale si sta lavorando sodo dopo un biennio – quello strascorso dalla conquista dell’autonomia – dedicato alla rivisitazione sportiva di modelli Seat come la Leon (berlina e Sportstourer) e il Suv Ateca. A Martorell è iniziata la produzione del Suv Formentor dallo spiccato Dna sportivo. Si tratta del primo modello «nato» Cupra e sarà seguito l’anno prossimo dalla El-Born, performante vettura 100% elettrica che condivide con la Volkswagen ID.3 sia la piattaforma Meb del gruppo Volkswagen, sia la fabbrica tedesca di Zwickau.
Se Cupra corre, come è nel suo Dna, Seat non sta certo a guardare. Mentre nella storica “culla” di Martorell attiva le linee di montaggio della nuova Leon in versione ibrida plug-in, nella vicina capitale catalana moltiplica le iniziative intraprese come apripista dell’innovazione e della connettività: sulla centralissima Rambla sta per aprire un nuovo ufficio – con 150 addetti più altri 100 ancora da assumere – del centro di sviluppo software Seat:Code, mentre è partito pochi giorni Seat Mò, nuovo marchio di micromobilità alternativa a due ruote incentrato sul moto sharing e sul noleggio di scooter a batteria, ovviamente Made in Barcellona. Naturalmente by Seat.
ACCEDI AL Quotidiano di Puglia.it
oppure usa i dati del tuo account