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Renault da tempo gioca con il proprio passato e l’ultimo frutto di questo svago apparentemente improduttivo è la R17 electric restomod x Ora Ïto, realizzata in collaborazione con l’omonimo designer francese partendo dalla coupé prodotta dal 1971 al 1979 in 92mila unità prima di essere sostituita dalla Fuego.
I precedenti di questa attività sono recenti: nel 2021 è stata la volta Suite N°4 realizzata su ispirazione delle R4 a 60 anni dal suo debutto ad opera di Mathieu Lehanneur, il 2022 è arrivato il turno della 5 Diamant per celebrare i 50 anni della R5 con l’apporto di Pierre Gonalons e nel 2023 l’artista olandese Sabine Marcelis ha dato la sua interpretazione della Twingo in chiave contemporanea. Ma se le realizzazioni citate hanno anticipato un ritorno tra le vetture di serie, la R17 di Ïto è invece una restomod senza sbocchi produttivi.
Almeno stando alle dichiarazioni ufficiali della Régie che, accanto ad una gamma fatta di prodotti inediti come l’Arkana, la Rafale e la Symbioz, sta cercando di attingere quanto possibile al proprio patrimonio di stile trasformandolo in veicolo di visione ed innovazione. Se dunque la R17 – derivata dalla R15 – era una coupé 4 posti con motore anteriore di 1,6 litri in posizione longitudinale dotato di alimentazione ad iniezione e di una potenza di 108 cv, la R17 restomod ha un motore elettrico da 200 kW (circa 270 cv).
Ïto l’ha immaginata come un oggetto “retro-futuristico, quasi cinematografico” reinterpretando la 17 attraverso la sua filosofia della simplexity, una parola che fa da crasi a simplicity e complexity e che indica una semplificazione di elementi complessi. Gli elementi fondamentali rimangono gli stessi: carrozzeria a 2 porte più il portellone, finestrini senza cornice e montante centrale e gruppi ottici anteriori con due coppie di proiettori, da tondi a rettangolari, e un gruppo ottico posteriore unico al posto dei due rettangolari.
Ripresi dal passato sono anche gli elementi a persiana sui montanti posteriori e il lunotto leggermente incassato quasi a voler creare un accenno di volume da hatchback, ma invisibile alla vista laterale. Nessuna notizia su lunghezza, altezza, larghezza e passo: apparentemente la R17 restomod è più lunga dei 4 metri e 26 originari ed è sicuramente più larga di 17 cm rispetto ai 163 originari, grazie soprattutto all’allargamento dei parafanghi che invece sulla 17 originale seguivano l’andamento rettilineo della carrozzeria.
Quest’ultima è verniciata in tinta Brun Galactique ed è realizzata in fibra di carbonio per contribuire a contenere il peso dell’intera vettura entro i 1.400 kg mentre quella degli anni ’70 rimaneva intorno ai mille kg, a seconda degli allestimenti. I sedili riprendono il disegno a petalo in voga sulle Renault di quegli anni e caratterizzato da sostegni laterali che abbracciavano il corpo solo in corrispondenza delle reni e delle cosce lasciando libertà a bacino, braccia e la parte inferiore delle gambe. La novità sta nei rivestimenti ispirati al mondo dell’arredamento con rasò chiné in lana Merinos marrone e bouclé di lana leggera beige.
La plancia simula, con la presenza di quattro schermi, i 4 strumenti incassati della R17 aggiungendo uno schermo al centro dalla forma quadrata con i bordi arrotondati. Simile è volante dotato di due razze doppie opposte, come sulla vettura degli anni ’70. La Renault R17 electric restomod x Ora Ïto rimarrà esposta alla Maison5 di Parigi fino all’11 settembre, dal 12 al 15 andrà al Concorso Chantilly Arts & Elegance Richard Mille e poi sarà esposto sullo stand Renault al Salone dell’Automobile di Parigi dal 14 al 20 ottobre.