La nuova Citroen C4

Nuova Citroën C4, la rivoluzione francese del Double Chevron. Concretezza, coraggio stilistico e tecnologie evolute

di Giampiero Bottino
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MILANO - Benché nella comunicazione del brand venga definita «l'incarnazione dell'audacia stilistica e tecnologica Citroën», ci sembra che in Italia la C4 non abbia lasciato una traccia particolarmente profonda, a dispetto dei quasi 3 milioni di unità vendute globalmente dalle due generazioni – la prima del 2004, la seconda del 2010 – che si sono succedute fino al 2018, anno in cui la C4 è temporaneamente uscita di scena, pur rimando ancora disponibili su alcuni mercati.

Del tutto diverse, invece, le sensazioni suscitate dalla terza generazione, ormai prossima all'apertura della campagna ordini mentre le consegne prenderanno il via nell'ultimo trimestre dell'anno: quella che appare nelle immagini finora diffuse è una vettura bella e moderna, che miscela sapientemente gli stilemi tipici delle berline a due volumi con quelli dei Suv. È un crossover che sprizza originalità e personalità da ogni dettaglio, in linea con la ritrovata creatività di un marchio che ha saputo rilanciarsi affidandosi alle armi che lo hanno fatto grande: concretezza, coraggio stilistico, tecnologie evolute. 

Si tratta insomma di un prodotto davvero audace, che ripropone in chiave moderna gli storici valori del «Double chevron» e sembra avere le carte in regole per portare a termine la missione che gli è stata esplicitamente affidata: riportare in modo «dirompente» il marchio nel segmento delle berline che nel 2019 (ultimo anno «statisticamente credibile» prima dello tsunami pandemico) ha rappresentato, con oltre 1,7 milioni di vetture vendute, l'11% del mercato automobilistico europeo.

Sviluppata tenendo conto delle esigenze e degli stili di vita dei clienti di auto compatte per famiglia, la nuova C4 si distingue per le linee fluide ed eleganti che tendono a enfatizzarne il dinamismo, oltre a riscrivere le regole della categoria con l'assetto rialzato – l'altezza da terra di 156 mm è superiore a tutte le concorrenti – che l'avvicina al mondo dei Suv. Con la lunghezza di 4,36 metri la nuova C4 si inserisce nel cuore del segmento di competenza.

Il fontale in linea con l'attuale linguaggio stilisco del marchio si caratterizza per gli Chevron a tutta larghezza le cui due lamelle cromate si colegano ai proiettori full Led disposti su due livelli: le luci diurne in quello superiore e i gruppi ottici principali in quello inferiore. Vista di fianco, la forte inclinazione del lunotto definisce una silhouette che ricorda i coupé a quattro porte, mentre l'abitacolo esibisce un aspetto moderno ed essenziale, per la quasi totale assenza di comandi meccanici e con due grandi schermi, il cruscotto digitale davanti al guidatore e il display flottante da 10 pollici del sistema di infomobilità e navigazione che svetta al centro della plancia.

La gamma motori comprende cinque versioni termiche PureTech a benzina da 100, 130 e 155 cv abbinati a cambi manuali o automatici Eat8 a 8 rapporti e due turbodiesel da 110 (cambio manuale) e 130 cv (cambio Eat8). A questi si affianca la versione elettrica ë-C4 alla quale dedichiamo un approfondimento nell'articolo a fianco.

Se questa è la novità più significativa, non possiamo dimenticare un'altra chicca tecnologica rappresentata dalle esclusive sospensioni con smorzatori idraulici progressivi, di serie su tutta la gamma che generano l'effetto «tappeto volante» annullando di fatto le fastidiose reazioni dovute alle immancabili irregolarità del fondo stradale, nonché migliorando il comportamento dinamico con positive ricadute sul piacere della guida. Coperto da 20 brevetti, il sistema rappresenta un ulteriore richiamo al passato. Basti pensare all'avveniristica DS del 1955 con le sue leggendarie sospensioni oleopneumatiche.

Il panorama dei contenuti tecnologici della nuova C4 non si ferma qui, e colloca la vettura ai vertici della sua categoria per quantità e qualità dei dispositivi, a cominciare dagli oltre 20 sistemi Adas molti dei quali anticipano le potenzialità della guida autonoma.

Nel lungo elenco compaiono tra l'altro la frenata automatica in caso di rischio d'impatto, come pure quella che a partire da 30 km all'ora interviene dopo una collisione per scongiurare l'eventualità di un tamponamento a catena, il controllo dell'angolo cieco e del livello di attenzione del guidatore, il regolatore adattivo della velocità che, quando viene integrato con l'avviso di superamento involontario della corsia di marcia, dà vita all'«Highway driver assist», sistema di guida autonoma di livello 2 che regola automaticamente velocità e traiettoria.

La capacità di leggere la segnaletica stradale che non riconosce solo i limiti di velocità, ma anche i segnali di stop e di senso vietato, mentre l'assistenza al parcheggio può contare su molti supporti come la telecamera di retromarcia, quella perimetrale con visione a 360°, i sensori laterali di parcheggio, l'assistenza attiva che effettua la manovra, sia parallela sia a pettine, modalità semi automatica.

Sul fronte della connettività troviamo la ricarica wireless degli smartphone, l'originale Citroën ConnectedCam, la telecamera frontale che registra foto e video memorizzandoli sulla scheda di memoria integrata da 16 GB, con la possibilità di trasferirle sullo smartphone. A completare il quadro concorrono la compatibilità con Android Auto e Apple CarPlay, la chiamata di soccorso (anche automatica) attiva 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 e la navigazione connessa che offre numerosi servizi come le info in tempo reale di TomTom Traffic.

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Sabato 30 Gennaio 2021 - Ultimo aggiornamento: 31-01-2021 18:50 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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