Nicky Haiden

Morte Hayden, condannato automobilista che lo investì. Un anno di reclusione oltre a ritiro patente

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RIMINI - Per la morte del pilota statunitense, Nicky Hayden, l’automobilista che lo investì il 17 maggio del 2017 nel Riminese, è stato condannato con rito abbreviato ad un anno di reclusione, pena sospesa, oltre al pagamento delle spese processuali e al ritiro della patente. La sentenza del gup Vinicio Cantarini è stata letta questa mattina in aula a Rimini. Il pubblico ministero Paolo Gengarelli aveva chiesto una pena di un anno e due mesi, mentre la difesa del giovane automobilista, un 31enne di Morciano, i legali Pierluigi Autunno e Francesco Pisciotti, puntavano all’assoluzione piena. Le motivazioni della sentenza arriveranno tra 90 giorni. Per quanto riguarda il risarcimento della famiglia Hayden, sei milioni di euro richiesti, tutto è rimandato alla causa civile. Hayden, morì, a 36 anni, 5 giorni dopo l’incidente, all’Ospedale Bufalini di Cesena, dopo che era stato investito da una Peugeot 206, mentre si allenava in bicicletta a Morciano (Rimini).

«Aspetteremo le motivazioni della sentenza e poi proporremo quasi sicuramente appello». Così Francesco Pisciotti, l’avvocato difensore dell’automobilista di Morciano, un giovane di 31 anni, che un anno fa investì il pilota statunitense Nicky Hayden, deceduto cinque giorni dopo a causa delle ferite riportate. L’automobilista oggi è stato condannato ad un anno di reclusione e alla revoca della patente in quello che è stato un processo abbreviato basato sulle perizie e consulenze di difensori e pubblico ministero. Secondo il perito della difesa anche se l’automobilista avesse rispettato la velocità di 50 km orari l’incidente si sarebbe ugualmente verificato. per il consulente della Procura invece no. Il giudice, Vinicio Cantarini, dopo una lunga camera di consiglio, iniziata alle 11.30 e terminata poco prima delle 13, ha letto il dispositivo di condanna. «In questa vicenda ci sono due vittime», ha detto in apertura il pubblico ministero Paolo Gengarelli. «Non vi è nulla di criminale nella condotta dell’indagato», ha sostenuto l’avvocato Pisciotti.

«C’è un ragazzo che andava per la sua strada che ha incrociato un altro ragazzo che in bicicletta non ha rispettato lo stop a 20 km l’ora». Per la difesa si tratta di processo che può essere ancora dibattuti nei diversi gradi di giudizio. «Una tragedia che ha coinvolto due ragazzi, che ha distrutto la vita del giovanissimo pilota, e che segnerà quella dell’automobilista», ha concluso Pisciotti. Il 31enne di Morciano da quel giorno secondo quanto riferito dai legali non lavora più ed è seguito da sostegno psicologico.

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Mercoledì 10 Ottobre 2018 - Ultimo aggiornamento: 20:03 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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