La nuova Mercedes Classe C

Mercedes Classe C, maturità a pieni voti per la nuova “Baby Benz”

di Giampiero Bottino
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MILANO - La Classe C può essere considerata la spina dorsale dell’offerta Mercedes, di cui interpreta la filosofia non solo con la forza degli oltre 10,5 milioni di clienti conquistati nel mondo dal 1982, quando vide la luce la “Baby Benz” che 11 anni dopo – preceduta solo dall’ammiraglia Classe S – avrebbe adottato la denominazione che ancor oggi identifica le diverse famiglie di Stoccarda. 

A farne un’icona non contribuisce solo il posizionamento al centro del mercato globale, ma anche la versatilità di un modello che da sempre ha un indiscusso punta di forza nell’articolazione della gamma sia in termini di motorizzazioni, sia per le configurazioni di carrozzeria, visto che oltre a berlina, station wagon, coupé e cabrio ci sono i Suv Glc e Glc Coupé che rappresentano la famiglia nel sempre più dinamico e promettente mercato delle vetture a ruote alte. 

Non mancano, ovviamente, i contenuti che rappresentano lo stato dell’arte della tecnologia di Stoccarda, aprendo spesso delle intriganti finestre sul futuro dell’auto, nel segno di una consolidata vocazione a guardare avanti . Lo conferma la sesta generazione, per ora rappresentata da berlina e wagon, mentre le declinazioni sportive cabrio e coupé seguiranno nei prossimi anni.

Dal punto di vista estetico, la nuova Classe C si adegua all’attuale linguaggio stilistico Mercedes fatto di linee fluide e filanti che, pur riducendo le nervature e gli sbalzi, offrono una vista laterale dalle superfici scolpite che creano dei giochi di luce di grande impatto. Ne deriva una sensazione di sportività – enfatizzata dal passo generoso e dal ridotto sbalzo anteriore – che non manca neppure alla station wagon, grazie al disegno spiovente del tetto che ben si combina con l’evidente inclinazione del lunotto, senza per questo penalizzare la capacità di carico che resta un elemento fondamentale per le auto di questa categoria.

Il frontale è caratterizzato dalla mascherina al cui centro campeggia la grande stella a tre punte comune a tutti gli allestimenti – Business, Sport, Premium, Sport Plus, Premium Plus e Premium Pro quelli disponibili in Italia – la cui differenziazione è invece affidata ai dettagli e alla lavorazione dei singoli elementi. I gruppi ottici con i proiettori sdoppiati, posizionati alle estremità del frontale, hanno un disegno avvolgente che li “allunga” sulla fiancata. Una soluzione stilistica replicata dalle luci posteriori a sviluppo orizzontale che, assottigliandosi verso il centro vettura, vengono praticamente divise in due blocchi da bordo del portellone.

Il cambio di generazione ha comportato un leggero aumento della lunghezza, che ora è la medesima (4.751 mm) per entrambe le varianti di carrozzeria, mentre nel caso della generazione precedente di attestava a 4.686 mm per la berlina e a 4.702 per la station wagon. Quest’ultima ha aggiunto 30 litri alla capacità di carico, ora compresa tra 490 e 1510 litri a seconda del numero di persone presenti nell’abitacolo

Analoga e altrettanto significativa l’evoluzione degli interni, che trova espressione nella divisione della plancia in due sezioni orizzontali ben distinte. In quella superiore spiccano le cinque bocchette d’areazione (due laterali e tre raggruppate al centro) il cui disegno si ispira alle turbine di un aereo. A dominare l’insieme sono però i due display, a cominciare dal quadro strumenti digitale posizionato di fronte al guidatore e offerto in Italia, di serie su tutte le versioni, solo nella generosa misura di 12,3 pollici. Lo affianca il touch screen a sviluppo verticale che, collegandosi senza soluzione di continuità alla vaschetta portaoggetti e al bracciolo centrale, sembra quasi sospeso e rappresenta l’interfaccia del sistema di infotainment e connettività. Anche in questo caso Mercedes-Benz Italia ha scelto lo schermo più grande – 11,9 pollici – come equipaggiamento di serie per l’intera gamma.

Entrambi gli schermi prevedono la possibilità di personalizzare la visualizzazione scegliendo tra gli stili essenziale, sportivo e classico, come pure di selezionare le funzionalità in base ad altrettante modalità battezzate Navigazione, Servizio e Assistenza che riproduce in tempo reale la situazione del traffico.

Sotto l’aspetto dinamico la principale novità è costituita dall’elettrificazione. L’intera gamma benzina e diesel – tutta composta da motori 4 cilindri – è ora mild-hybrid con rete di bordo a 48 Volt, una soluzione che grazie all’alternatore-starter integrato (Isg) mette a disposizione funzioni come il “sailing”, che in determinate condizioni consente di procedere a motore spento, e come l’effetto “boost” che offre per brevi tratti una dose supplementare di potenza (20 cv) e di coppia (200 Nm). Un mix capace di combinare la riduzione di consumi ed emissioni con il miglioramento delle performance senza gravare eccessivamente sul listino.

L’offerta iniziale comprende le versioni C200 con il benzina 1.5 da 204 cv e i turbodiesel 2.0 C220d e C300d da 200 e 265 cv rispettivamente, con prezzi che partono da 50.990 euro per la berlina e da 52.466 per la wagon. Alla gamma di aggiungeranno successivamente la C180 a benzina da 180 cv, la C200d da 163 cv e la C300e ibrida plug-in con 313 cv e 550 Nm di coppia massima.

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Mercoledì 9 Giugno 2021 - Ultimo aggiornamento: 16:32 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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