Hyundai, grande idea piccola auto. Inster irrompe sul mercato: compatta, seducente, elettrica e con prezzo molto accessibile
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Che sia proprio questo l’Initium dell’era dell’idrogeno? A dire il vero, è stata più volte annunciata e rimandata, ma ora esiste un’automobile fuel cell che ha proprio questo nome latino. È ancora un concept, ma è destinata a diventare realtà e la farà Hyundai, costruttore all’avanguardia per la tecnologia delle celle a combustibile alla quale si dedica ormai da 27 anni e per il cui ulteriore sviluppo ha anche costituito un’organizzazione specifica all’inizio del 2024, denominata HTWO – si legge H two, ovvero H2 come la molecola di idrogeno – il cui obiettivo è la creazione di un ecosistema completo affinché l’idrogeno, l’elemento chimico più diffuso nell’intero universo, diventi centrale per la mobilità e l’energia.
Per dirla con le parole di Jaehoon Chang, presidente e amministratore delegato di Hyundai Motor Company: «Siamo impegnati per essere i pionieri di un futuro dove l’idrogeno è utilizzato da tutti, per tutto e dappertutto». Dunque non solo automobili, ma soluzioni complete per la produzione, lo stoccaggio, il trasporto e l’utilizzo dell’idrogeno. I primi risultati di HTWO riguardano anche l’Italia visto che uno dei nuovi clienti di HTWO è Iveco e presto ci sarà un LCV ad idrogeno costruito in Italia con tecnologia coreana. La Initium potrebbe essere definita l’auto ad idrogeno di terza generazione di Hyundai dopo la ix35 FCEV del 2013 alla quale è seguita nel 2018 la Nexo che avrà come erede nel 2025 proprio la Initium.
A parte lo stile, definito “art of steel” e destinato a influenzare altri futuri modelli Hyundai, la Initium presenterà diverse novità in grado di rendere i veicoli ad idrogeno ancora più efficienti, piacevoli da guidare e meglio utilizzabili nella vita di tutti i giorni. A segnalare questa impostazione è l’autonomia di oltre 650 km che sulla carta non è superiore ai 666 km dichiarati dalla Nexo. Evidentemente i tecnici coreani hanno pensato a rendere più efficiente e compatto il sistema di propulsione, compresi i serbatoi a 700 bar. Hyundai infatti promette per la Initium uno spazio per passeggeri e bagagli notevolmente superiore al passato. La Initium avrà anche un motore da 150 kW contro i 120 kW della Nexo grazie ad uno stack più potente e ad una batteria più capace.
Ulteriori progressi attesi da questi due componenti riguarderanno il peso, gli ingombri e i costi, in particolare per le fuel cell che hanno bisogno di metalli preziosi come platino e palladio per gestire in modo morbido ed efficiente l’incontro tra idrogeno e ossigeno che è all’origine del processo per il quale viene generata una grande quantità di energia avendo come prodotto di scarico acqua in forma di vapore. Il progresso degli ultimi anni ha permesso di aumentare la durata e ridurre il contenuto di questi metalli senza però perdere in resa anche alle basse temperature, tradizionale tallone di Achille delle celle a combustibile. Per migliorare l’efficienza globale del veicolo, la Initium ha pneumatici a bassa resistenza al rotolamento montati su cerchi da 21” a bassa resistenza aerodinamica. Due le novità per una vettura ad idrogeno, ma già viste sulle auto a batterie.
La prima è il V2L, ovvero la possibilità di sfruttare l’energia prodotta a bordo per rifornire dispositivi esterni o la propria abitazione. La seconda è il route planner, ovvero il sistema che permette di pianificare con il navigatore i viaggi in base alla presenza e alla dislocazione dei sistemi di rifornimento facendo sapere anche se c’è da fare la fila che è l’unica cosa che prende tempo. Uno dei pregi dell’auto ad idrogeno è infatti che bastano 5 minuti per fare il pieno e ripartire.