L'edizione 2021 della Toyota Land Cruiser

Land Cruiser edizione 2021, un “cuore” rinnovato per l'inarrestabile targata Toyota

di Giampiero Bottino
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MILANO - Quando si parla di fuoristrada duro e puro, il pensiero corre immediatamente ai due nomi che ne hanno plasmato la leggenda: Jeep e Land Rover. Ma sarebbe ingiusto dimenticare un altro protagonista che in questo autentico tris d’assi ha saputo spesso eccellere per qualità e carattere. Viene dal Giappone, esibisce il badge delle tre ellissi e si chiama Land Cruiser.

Alla tenera età di 70 anni, forte di oltre 10 milioni di clienti conquistati in oltre 190 Paesi – traguardo superato nell’agosto del 2019 – dalle 12 generazioni che si sono finora succedute, l’icona dell’off road giapponese resta saldamente sulla breccia grazie alla costante capacità di assecondare l’evoluzione del mercato. Il piccolo ed essenziale capostipite si è progressivamente trasformato in un moderno ed evoluto Suv capace di abbinare il comfort e la qualità costruttiva con la proverbiale capacità di destreggiarsi al meglio sui terreni più impervi.

Il Land Cruiser è un’autentica bandiera non solo della Toyota, di cui ha propiziato l’affermazione internazionale (le 100 unità esportate nel 1955 erano già 10.000 dieci anni dopo), ma dell’intera industria giapponese chiamata a risorgere dalle ceneri di un conflitto devastante. Fu il fondatore Kiichiro Toyoda a intuire l’opportunità offerta dalle forze d’occupazione americane che nel 1950, chiamate a fronteggiare rapidamente l’inattesa invasione della Corea del Sud da parte del Nord, chiesero ai costruttori locali di realizzare un veicolo a trazione integrale.

L’anno successivo, Toyota si aggiudicò la commessa con la Jeep BJ (iniziali del 6 cilindri B-Type 3.4 da 84 cv che la spingeva e del veicolo che aveva «vinto la guerra»), modificandone quasi subito il nome su ingiunzione della Willis che produceva l’originale a cui si ispirava esplicitamente il look della nuova arrivata: nasceva ufficialmente il Land Cruiser che oggi, con vesti e dimensioni completamente diverse, si presenta nell’edizione 2021 che segna con ogni probabilità il canto del cigno della Serie 200, che dopo 13 anni si appresta a passare il testimone alla 300 in arrivo – secondo le prime indiscrezioni della stampa nipponica – nel 2022 anche con una motorizzazione ibrida.

Per restare ai fatti, e quindi al presente, l’evoluzione della specie ha riguardato essenzialmente la meccanica e i contenuti tecnologici, mentre l’aspetto esterno è rimasto sostanzialmente invariato. Gli interventi estetici si sono semmai concentrati nell’abitacolo, con materiali e lavorazioni finalizzati ad aumentare la sensazione di lusso e di comfort per gli occupanti, che posso essere anche 7 nel caso che la versione a 5 porte, lunga 4.840 mm, sia equipaggiata con i due sedili aggiuntivi disponibili a richiesta che quando non servono possono essere facilmente ripiegati e «annegati» nel pavimento del vano bagagli. Per ovvi motivi, questa opzione non è prevista per la variante a 3 porte la cui lunghezza di ferma a 4.395 mm.

Il cofano ospita un turbodiesel a 4 cilindri da 2.8 litri già apprezzato da una clientela storicamente affezionata. È un propulsore robusto e affidabile che per l’occasione è stato sottoposto a un ulteriore sviluppo che ne ha migliorato le prestazioni sia su strada, sia in off-road. La potenza infatti è ora di 204 cv, 27 in più rispetto all’unità di cui prende il posto, e anche la coppia massima – disponibile a partire da 1.600 giri – ha registrato un’analoga evoluzione, passando da 450 a 500 Nm. 

Abbinato al cambio automatico a 6 rapporti, spinge il Land Cruiser fino alla velocità massima di 175 km orari, garantendogli un’accelerazione 0-100 in 9,9 secondi: performance tutt’altro che trascurabile per un mezzo con queste caratteristiche (nel caso della versiona a 5 porte la massa complessiva sfiora le 3 tonnellate), a conferma del buon lavoro fatto dai tecnici che sono riusciti a ridurre questo tempo di 3 secondi netti.

A migliorare non sono soltanto le prestazioni pure, ma anche quelle ambientali, grazie soprattutto alla tecnologia Stop & Start di Toyota che fa la sua apparizione su questo modello contribuendo a ridurre i consumi di circa il 10% (da 13 a 14,3 km con un litro di gasolio) e con essi le emissioni di CO2 che ora si attestano a 187 g/km. La trazione, come è logico considerata la vocazione del veicolo, è integrale permanente mentre per quanto riguarda i cambi, sempre con riduttore, l’alternativa è tra un manuale a 6 marce e un automatico con lo stesso numero di rapporti, che tra l’altro è l’unico disponibile per la configurazione a 5 porte che si colloca al vertice della famiglia e viene proposta solo nell’allestimento di vertice, non a caso battezzato Executive, che nel listino è presente con un prezzo di 72.150 euro.

A completare l’offerta provvede la declinazione a 3 porte che parte dall’allestimento Base N1, due posti e omologazione autocarro che ne limita l’utilizzo al solo ambito lavorativo (da 43.650 euro). Chi invece vuole usare il Suv senza vincoli ha a disposizione le versioni Active da 48.150 euro (43.150 in caso di permuta approfittando dell’offerta promozionale) e Lounge, adatta a chi vuole una vettura compatta, ma senza compromessi a livello di equipaggiamenti: per 60.150 euro è praticamente full optional, cambio automatico compreso.

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Mercoledì 27 Gennaio 2021 - Ultimo aggiornamento: 28-01-2021 16:49 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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