Honda Micro EV, un quadriciclo pronto anche per l’Europa con lo stile delle elettriche più avanzate

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Anche Honda sta preparando un quadriciclo leggero. Lo ha presentato, senza fare troppo rumore e in forma di concept, al Japan Auto Show con il nome Micro EV piazzandolo sul proprio stand, un po’ in disparte, tra il suo super motore nautico fuoribordo da 350 cv, il suo jet e il suo missile.
Eppure c’era e ha anche un bell’aspetto, con temi retrò, ma rivisti in chiave moderna e soprattutto senza guardare alle kei car, ma ad altri modelli Honda. Il frontale è leggermente inclinato, ha due fari tondi e al centro uno sportello di forma circolare che probabilmente è il coperchio del vano per il cavo di ricarica. La coda invece si ispira ai modelli della Serie 0, in particolare per le superfici lisce e il lunotto che sembra tagliato di netto in obliquo.
Originali anche i gruppi ottici posteriori composti da montanti con luci che fanno appoggiare il corpo vettura ai parafanghi. Gradevole e funzionale il design dell’abitacolo con la plancia che ospita la strumentazione all’interno della fascia sotto il parabrezza e il volante a cloche che permette di fissare al centro lo smartphone. Il sedile posteriore è su una panchetta unica che sotto è vuota, come la seduta posteriore di alcune auto Honda.
Lo spazio è sufficiente per ospitare un monopattino ripiegato e c’è un altro vano esterno, sotto il lunotto, capace di accogliere un altro monopattino, anche se di dimensioni inferiori. Altri elementi di spicco sono le portiere dotate di un’ampia superficie di ingresso e gli specchietti retrovisori esterni sostituiti da telecamere. I finestrini tagliati a metà orizzontalmente fanno pensare che quelli di serie siano apribili all’interno verso il basso.
Trattasi dunque di un progetto già ben definito e persino logico per Honda che ha la possibilità, insieme alla Super One, di colmare quel fossato che divide due mondi che ha in pieno di controllo ovvero quello dei motocicli – del quale è il numero uno mondiale – e quello delle automobili proponendo un prodotto destinato a fare concorrenza ad altri costruttori di automobili come Stellantis, Nissan, Renault e, prossimamente, anche Toyota.




