Un parcheggio con ricarica wireless

Emissioni zero senza spina, il futuro è “wireless”. Presto la ricarica delle auto elettriche tramite cavo sarà un ricordo

di Nicola Desiderio
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ROMA - In Norvegia nei primi 6 mesi del 2020 il 48% delle auto vendute sono elettriche. È il paradosso del paese europeo più ricco di petrolio, ma che ha puntato dritto alla mobilità ad emissioni zero tanto che per il 2025 sarà vietata la vendita delle auto dotate di motori a pistoni. La capitale Oslo addirittura gioca d’anticipo perché nel 2024 tutti i taxi saranno elettrici. Per incentivare questo passaggio epocale, la municipalità della capitale scandinava ha predisposto ElectriCity, un piano per creare una rete di ricarica wireless in collaborazione con la società energetica Fortum e l’americana Momentum Dynamics, azienda specializzata nella ricarica a induzione sfruttando il principio della risonanza magnetica. La prima casa a dare ufficialmente il proprio patrocinio è stata la Jaguar che metterà a disposizione dell’operatore Cabonline 25 unità del suo Suv elettrico I-Pace appositamente modificati.

«È una sperimentazione molto interessante e speriamo di imparare da questa esperienza. Un giorno potremmo offrirla per i nostri modelli» afferma Steve Boulter, Vehicle Integration Manager del costruttore britannico che si prepara a lanciare la nuova XJ elettrica e dal 2016 è impegnato in Formula E. Qui la ricarica wireless è di casa da tempo per la safety car, una BMW i8 ibrida plug-in che nel corso degli E-Prix è utilizzata solo in elettrico e ha con i taxi una caratteristica di utilizzo in comune: la vettura deve essere sempre pronta a partire senza perdere neppure il tempo di staccare la spina. Per questo, basta che sia parcheggiata sulla piastra di ricarica affinché il direttore di gara o il tassista possano muoversi senza dover disconnettere la vettura. I taxi I-Pace di Oslo si ricaricheranno a 50 kW, la metà di quanto potrebbe alla spina, ma è comunque una potenza sufficiente per assicurare tanti piccoli rifornimenti ed essere sempre in grado di accettare la corsa.

La ricarica wireless ha un rendimento inferiore rispetto a quella “wired”, ma è sicuramente più pratica e meno invasiva dal punto di vista estetico, aspetto da considerare per le nostre città d’arte e per tutti quei contesti dove vigono vincoli architettonici. E poi ha un’enorme potenziale perché può raggiungere 450 kW e permette anche il V2G scambiando energia con la rete. In tal modo, si potrebbe mettere un tassello ulteriore per la creazione di un ecosistema urbano in grado di integrarsi anche con altre forme di mobilità come il car sharing e di realizzare tra le vetture il V2V, ovvero la ricarica tra i veicoli, così come già avviene tra gli smartphone: basterà parcheggiare un’auto accanto un’altra per rifornirla senza neppure il bisogno di portarla in prossimità di una piastra o di una spina. Anche così l’ansia di ricarica si dissolverà lasciando solo la libertà di muoversi senza essere tenuti al guinzaglio da una spina.

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Giovedì 15 Aprile 2021 - Ultimo aggiornamento: 19-04-2021 08:53 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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