La Peugeot 208 elettrica

E-208, il gioiello elettrico targato Peugeot. La batteria ad alta capacità di 50 kWh permette fino a 340 km di autonomia

di Giampiero Bottino
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MILANO - È una lunga storia quella che ha portato la e-208 a sventolare con orgoglio la bandiera dell'elettrificazione del terzo millennio secondo Peugeot. La versione 100% a batteria della piccola berlina, che rappresenta il modello più venduto del costruttore francese, raccoglie infatti l'eredità di un'avventura iniziata quasi 80 anni fa.

Era infatti il 1941 quando lasciò la fabbrica di La Varenne, per sottoporsi ai protocolli di omologazione, il primo esemplare della Vlv, acronimo di Voiturette Légère de ville, cioè Vetturetta leggera da città. Si trattava di un'originale microcar a 3 ruote (due anteriori e una posteriore) lunga 2,67 metri, con due posti, capote in tela, carrozzeria in alluminio, peso contenuto in 365 kg batteria compresa e motore elettrico da 2 cv collocato posteriormente in grado di spingerla fino alla velocità massima di 32 km orari con circa 80 km di autonomia.

Un progetto innovativo e coraggioso, nato in un momento di particolare difficoltà per le restrizioni belliche che limitavano l'accesso alle materie prime, nel pieno di una crisi che i tecnici Peugeot (dando un'ulteriore dimostrazione del Dna di marca) seppero trasformare in opportunità mettendo sul mercato un veicolo che consentiva a chi ne aveva bisogno – i medici su tutti – di continuare il proprio prezioso lavoro aggirando il rigido razionamento dei carburanti convenzionali.

Un prodotto che ebbe un successo inadeguato rispetto alla genialità dell'idea per volontà della politica: dopo 377 esemplari prodotti e due anni di vita, infatti, la produzione fu interrotta per decisione di un organismo del Governo di Vichy – creato sotto l'ombrello nazista dopo la rovinosa sconfitta francese – che vietava la diversificazione dell'attività per «non limitare l'impegno industriale a favore del Terzo Reich».

Passata la tempesta, il progressivo ritorno alla normalità relegò nel dimenticatoio per un ventennio le «fantasie elettriche» del Leone, che solo nel 1968 decise di aprire nuovamente il Centro studi alle ricerche sulla propulsione elettrica, ovviamente rivista alla luce dell'evoluzione tecnologica: non più soltanto motori, ma veri e propri sistemi che tenessero conto delle necessità di alimentazione, ricarica e soprattutto controllo di questa forma di propulsione il cui primo risultato commerciale, datato 1984, è l'ingresso nel listino della 205 Électrique.

Equipaggiata con un pacco batterie composto da 12 accumulatori al nichel-ferro collocato nel vano solitamente riservato al motore convenzionale da sostituire dopo 200.000 km, garantiva 200 km di autonomia alla velocità – certo non esaltante – di 40 km orari, mentre spingendosi (si fa per dire) fino a una media di 70 km all'ora l'autonomia scendeva a 140 km. Per le sue peculiarità questa avanguardistica vettura trovò il suo target naturale nelle flotte, soprattutto quelle operanti nei grandi centri urbani, e fu declinata nelle varianti di carrozzeria a 5 porte e 4 posti oppure a tre porte con due posti e un generoso vano di carico.

Del tutto diverso, e molto più ampio, il target della sua (lontana) erede odierna, e cioè l'ultima generazione della 208, incoronata Auto dell'Anno 2020, la cui variante 100% elettrica – alla sua prima apparizione – incontra un considerevole apprezzamento anche da parte della clientela privata, arrivando in Italia (mercato per tanti motivi non particolarmente propizio alla diffusione della mobilità «alla spina») a rappresentare il 10% delle vendite del modello.

Sviluppata – al pari delle «sorelle» a propulsione convenzionale che ha affiancato fin da momento del lancio e con cui condivide i contenuti stilistici – sulla piattaforma Cmp multi-energia (come vuole l'approccio strategico del gruppo Psa al tema dell'elettrificazione) riservata ai modelli dei segmenti B e C, la e-208 è stata oggetto di una messa a punto specifica, basata su soluzioni tecniche come la ripartizione ottimale delle masse finalizzate a garantire anche con la propulsione a batteria sensazioni di guida tipicamente Peugeot, paragonabili a quelle delle motorizzazioni termiche grazie anche alla possibilità di scegliere fra tre modalità di marcia (Eco, Normale e Sport) e due intensità di frenata che garantiscono un differente livello sia dell'effetto freno-motore, sia del recupero dell'energia in fase di decelerazione.

La batteria ad alta capacità di 50 kWh promette fino a 340 km di autonomia secondo la più recente e realistica omologazione Wltp (rispetto ai 450 km del precedente protocollo Nedc) ed è coperta da una garanzia di 8 anni o 160.000 km. Il posizionamento sotto il pianale del pacco batterie dal volume di 220 litri ha consentito di mantenere immutate, rispetto alle versioni termiche, l'abitabilità e la capacità del bagagliaio. Il motore da 136 cv spinge la e-208 fino alla velocità massima di 150 km orari. 

I tempi di ricarica, elemento cruciale per la mobilità elettrica, varia a seconda della modalità utilizzata. Connettendosi a una normale presa domestica occorrono 7 ore per recuperare 100 km di autonomia, mentre ne occorrono 27 per completare il «pieno». La wall box domestica monofase da 3,7 kW impiega 15 ore, che scendono a 8 se la colonnina è da 7,4 kW, mentre un impianto trifase da 22 kW richiede 7,5 o 5 ore, a seconda se a bordo c'è il caricabatteria di serie da 7,4 kW o quello opzionale da 11 kW. Le colonnine di ricarica rapida pubblica in corrente continua consentono di recuperare l'80% della capacità in un'ora con il caricatore da 50 kW e in 30 minuti con quello da 100 kW.

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Sabato 22 Agosto 2020 - Ultimo aggiornamento: 24-08-2020 11:27 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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