La nuova DS9

DS 9, la sfida francese alle ammiraglie made in Germany. Lusso, tecnologia e comfort sono al top

di Giampiero Bottino
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MILANO - Entra nel vivo la sfida lanciata da DS al mondo premium. Dopo aver presidiato con il compatto DS3 Crossback e con il più grande DS7 Crossback la fetta più vivace e promettente del mercato, quella dei Suv, la stella più giovane della costellazione Psa (o meglio, della galassia Stellantis) affronta la prova più impegnativa: misurarsi con la concorrenza nel settore delle berline di lusso dove la supremazia tedesca – fatta salva qualche intrusione britannica (Jaguar) o giapponese (Lexus) – appare quasi inattaccabile.

Una missione che potrebbe sembrare impossibile affidata a un modello che non nasconde l’ambizione di ricollegarsi idealmente alla leggendaria vettura che ha dato il nome al brand e che nel 1955 seppe scrivere, con innovazioni tecniche e stilistiche all’epoca rivoluzionarie, una pagina nuova nella storia dell’automobile. A questo Dna, opportunamente rivisitato e adeguato ai tempi, la DS 9 si ispira esplicitamente sotto numerosi aspetti, a cominciare dallo stile che disegna i connotati di una coupé a quattro porte, arrivando quasi a nasconderne le dimensioni importanti, certificate dai 4,93 metri di lunghezza.

Il lusso alla francese di cui il marchio vuole essere la bandiera trova espressione nella sofisticata e complessa lavorazione “guillochè” – una raffinata tecnica decorativa artigianale, nella fattispecie battezzata “Clos de Paris” – che per la prima volta trasferisce all’esterno della vettura l’esclusiva firma tipica degli interni DS.

Vista di fianco, la nuova ammiraglia esibisce linee che raccordano le due estremità della vettura senza soluzione di continuità, nel segno di uno stile fluido ed elegante al quale contribuisce ogni dettaglio, a cominciare dalle maniglie a scomparsa che quando non servono disegnano una fiancata perfettamente liscia. Il frontale è dominato dalla grande calandra la cui griglia – caratterizzata dall’esclusiva lavorazione diamantata con effetto 3D – arriva quasi a integrare i sottili gruppi ottici in cui l’originale disposizione “a scaglie” dei proiettori genera un suggestivo effetto tridimensionale. 

Sono composti da quattro moduli ciascuno, tre dedicati alla funzione anabbagliante e uno del tipo Matrix Beam perl’abbagliante, e rappresentano l’ultima – per ora – tappa di un’evoluzione tecnologica avviata da DS 3 Crossback e proseguita dal Suv più grande con cui la nuova arrivata condivide le funzioni più evolute del DS Active Led Vision. Si tratta di un sistema sofisticato che affianca alla gestione “intelligente” del fascio luminoso altre cinque modalità di funzionamento che si attivano automaticamente in base alle diverse situazioni di guida per garantire sempre non solo la miglior visibilità, ma anche la massima sicurezza degli altri utenti della strada, alla quale contribuisce il sistema di visione notturna che spinge lo “sguardo” fino a 100 metri di distanza. 

L’interpretazione francese del lusso trova numerose manifestazioni nell’abitacolo, nel quale spiccano i materiali pregiati spesso trattati con tecniche artigianali che possono variare a seconda delle versioni scelte dal cliente, ma che rappresentano sempre un segno di esclusività come la plancia rivestita in pelle Nappa, l’inconfondibile lavorazione a cinturino di orologio o quella ispirata al taglio dei diamanti di interruttori e comandi, l’Alcantara che riveste il tetto o la pelle che rende più gradevoli al tatto le maniglie interne delle portiere.

Il nostalgico richiamo all’illustre e visionaria antenata non poteva certo dimenticare l’apparato propulsivo, caratterizzato dall’elettrificazione nella sua forma oggi di maggior successo. La DS 9 è infatti disponibile esclusivamente con l’etichetta E-Tense che certifica la presenza di un sistema ibrido plug-in che mette a disposizione 225 cv come frutto della collaborazione tra il 4 cilindri a benzina 1.6 da 180 cv e l’unità elettrica da 110 cv.

Questo sistema, oltre a garantire prestazioni di tutto rispetto certificate dalla velocità massima di 240 km e dagli 8,3 secondi necessari per accelerare da 0 a 100 km all’ora, garantisce ottimi risultati anche in termini di sostenibilità: lapartenza avviene sempre in elettrico, quindi a emissioni zero, sfruttando le accelerazioni brucianti garantite dai 320 Nm di coppia immediatamente disponibili, i 50 km di autonomia percorribili – a velocità non superiore a 135 km orari – utilizzando la sola propulsione a batteria, con emissioni di CO2 che nel ciclo di prova Wltp risultano comprese tra 31 e 35 g/km, un valore che permette di accedere alla seconda fascia degli ecobonus statali.

La modalità elettrica, pur essendo sempre attiva in partenza, può essere “forzata” tramite il comando dedicato. Sono poi previste le funzionalità Hybrid, che gestisce automaticamente l’erogazione dei due motori e la loro collaborazione, e Sport E-Tense che sfrutta al massimo le potenzialità di entrambi i propulsori, a tutto vantaggio del piacere della guida. Grazie al cavo di serie e al caricatore di bordo da 7,4 kW il tempo stimato per effettuare una ricarica da una colonnina pubblica e provata è di circa 1,5 ore. In un secondo momento la gamma si arricchirà di altre due motorizzazioni E-Tense, una da 250 cv con autonomia superiore e una da 360 cv con trazione 4x4 intelligente. 

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Venerdì 19 Marzo 2021 - Ultimo aggiornamento: 21-03-2021 14:06 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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