La Citroen Oli concept

Citroen, una storia “controcorrente”: per l’ambiente serve la leggerezza

di Giampiero Bottino
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MILANO - In casa Citroën andare controcorrente non è uno slogan, ma una prassi che spesso ha fatto scuola. Una parola che torna d’attualità proprio al momento di affrontare la sfida più impegnativa con cui il mondo dell’automobile sia mai stato chiamato a confrontarsi: la transizione energetica, una trasformazione epocale diventata ancora più pressante dopo il recentissimo – e da più parti criticato – voto con cui il Parlamento europeo ha fissato al 2035 lo stop alla alla vendita di vetture e veicoli commerciali leggeri a propulsione termica nel territorio dell’Unione. Parlando di auto, transizione energetica significa motori elettrici. È questo il campo in cui Citroën ribadisce la vocazione a essere fuori dal coro, sulla base di una visione originale rispetto a quella prevalente che, puntando a migliorare le performance di autonomia, velocità, connettività con batterie sempre più potenti, finisce con il fronteggiare il conseguente aumento di peso potenziando ulteriormente gli accumulatori. 

Un circolo vizioso che si riflette sui prezzi, rischiando di rendere l’auto elettrica accessibile solo a pochi privilegiati.
Un rischio che Citroën, fedele alla tradizione di concretezza e democratizzazione delle tecnologia, punta a evitare con un approccio esattamente opposto: meglio meno chili piuttosto che più batterie per una vettura che sappia rispondere ai reali bisogni delle famiglie. Una strategia che ha il suo manifesto nella Concept car Oli, presentata alla prima apparizione italiana a Milano da Marco Antonini, Country manager per l’Italia, e dal direttore Marketing del brand Laurent Barria, arrivato dalla Francia per l’occasione.

Si tratta di un mezzo dalle proporzioni gradevoli e dalle linee squadrate che non fanno pensare a un prodigio di aerodinamica. A fare la differenza sono piuttosto le scelte costruttive spesso ai limiti della fantascienza, come i pannelli del tetto, del cofano e del bagagliaio in cartone, materiale che i tecnici della Basf hanno reso resistente come l’acciaio, di cui pure è molto più leggero. La cura dimagrante si manifesta anche con i sedili comodi e leggeri, costituiti da sole tre parti, mentre gli onnipresenti display sono sostituiti dallo smartphone che funge da computer di bordo e gestisce le funzioni di connettività. Anche in termini di dinamismo, Oli è un compagno di viaggio ideale grazie ai 400 km di autonomia, alla velocità massima di 110 km orari che garantisce un consumo di 10 kWh ogni 100 km e alla ricarica della batteria dal 10 all’80% in 23 minuti.

Se questo Suv capace di trasformarsi in pick-up apre una finestra sul futuro, l’evento milanese non ha dimenticato il presente con la prima italiana della My Ami Buggy, suggestiva e “avventurosa” versione della micro car elettrica. Dopo il debutto francese (50 esemplari “bruciati” in 18 minuti) la serie speciale è pronta a sbarcare con un migliaio di esemplari nel nostro Paese. Lo ha detto Alessandro Musumeci, responsabile Marketing della filiale italiana.

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Mercoledì 22 Febbraio 2023 - Ultimo aggiornamento: 23-02-2023 08:27 | © RIPRODUZIONE RISERVATA