La Chevrolet Silverado EV, un pick up protagonista al CES 2022

CES, luce sull'auto. Al salone dell’elettronica più importante sfila anche l’auto made in Usa. E i costruttori tradizionali rispondono a Tesla

di Nicola Desiderio
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Il CES non è più da molto tempo semplicemente il Consumer Electronic Show di Las Vegas, ma un enorme contenitore tecnologico del quale fa parte anche l’Automobile. Ecco perché l’industria americana delle quattro ruote trova nella famosa città del Nevada il momento ideale per confrontarsi con gli altri settori industriali, scommettere sulle proprie novità invece che sui tavoli da gioco e fare un bilancio dell’anno appena passato. Oltre 15 milioni di auto vendute nel 2021 significano una crescita del 3,4% che sarebbe potuta essere assai maggiore se non fossero mancati quei piccoli oggetti in silicio che hanno la loro casa ideale a pochi chilometri da dove la Tesla ha il suo quartier generale. La creatura di Elon Musk, con oltre 300mila unità vendute in patria, dalla Silicon Valley ormai insidia BMW, Lexus e Mercedes nell’olimpo della fascia premium. A conti fatti, sono sue due terzi di tutte le elettriche (435mila) le cui vendite sono cresciute dell’83% mentre le ibride hanno compiuto un balzo del 76% superando quota 800mila e coprono il 5% del mercato.

Dunque le cose vanno più lentamente che da noi, ma la sensazione è che si voglia dare un vero e proprio strattone, con tutta la forza del braccio politico di Washington. L’amministrazione del presidente Joe Biden ha infatti deciso che investirà per l’auto elettrica 174 miliardi di dollari entro il 2030 (100 solo per gli incentivi a favore dei clienti) e altri 7,5 miliardi per costruire una rete di ricarica da 500mila colonnine contro le 41mila di oggi prevedendo che il 50% del mercato sarà ibrido ed elettrico. A questo tintinnio di denaro è pronta a rispondere l’industria.


General Motors mette sul piatto 35 miliardi fino al 2025, un piano da oltre 30 modelli elettrici e la promessa che per il 2035 di costruire solo auto ad emissioni zero. E dopo aver presentato negli scorsi mesi la rediviva Hummer e la Cadillac Lyric, il costruttore condotto da Mary Barra a Las Vegas ha deciso di dare la scossa anche a due modelli Chevrolet fondamentali, che ora hanno motori a scoppio e dal 2023 butteranno il tubo di scarico nel bidone dei ricordi mirando al cuore del mercato. La Equinox è un Suv che in America definirebbero piccolo – ma in verità è lungo oltre 4,65 metri… – e partirà da 30mila dollari mentre il Silverado è un pick-up ed è anche il terzo modello più venduto in assoluto. Per chi vorrà le prestazioni, ci sarà una versione con oltre 670 cv, 1.075 Nm e un’accelerazione da 0 a 100 km/h e 4,5 secondi, ma ce ne sarà anche un’altra da quasi 650 km di autonomia.

Potrà trainare 4,5 tonnellate, si potrà ricaricare fino a 350 kW e da fermo potrà erogare 10,2 kW da utilizzare per gli utensili, alimentare la roulotte o il barbecue elettrico. È la risposta alla Ford F-150 che, dopo 43 anni, è sempre l’auto più venduta in America e con la nuova versione elettrica Lightining ha mandato in tilt il sistema di ordini della casa di Dearborn: ben 200mila prenotazioni in pochi mesi tanto da portare i piani di produzione a 150mila unità all’anno. E va a gonfie vele anche la Mustang Mach-E tanto che Ford intende praticamente triplicare i programmi iniziali arrivando a 200mila pezzi all’anno. Con un investimento di 30 miliardi entro la fine del decennio, l’Ovale Blu vuole arrivare a 600mila veicoli elettrici globalmente già entro il 2023 diventando per quell’anno il secondo costruttore numero 2 nelle vendite alla spina negli Usa. Nella contesa dei pick-up elettrici, incarnando la sempiterna lotta tra le Big Three, arriverà anche il RAM 1500, ma non prima del 2024. Al CES, da buoni guastatori, gli uomini di Stellantis hanno fatto circolare i bozzetti e le notizie già diffuse lo scorso luglio e, in più hanno annunciato che Chrysler diventerà elettrica al 100% nel 2028 iniziando con il suo primo modello alla spina nel 2025.

Verosimilmente deriverà dal concept Airflow presentato al CES e che riprende il nome di un famoso modello del 1934 che, con le sue linee aerodinamiche, ispirò persino la Volkswagen Maggiolino e la Toyota AA. La Airflow è basata sulla piattaforma STLA medium alla quale Stellantis sta lavorando per fare da base a molti modelli dei suoi 14 marchi. Da progetto, potrà avere una batteria la cui capacità va da 87 a 104 kWh, abbastanza per un’autonomia che può superare i 600 km, due motori da 150 kW, la trazione integrale, infine un sistema di guida autonoma di livello 3 e una raffinata elettronica di bordo aggiornabili over-the-air. Un particolare che rende la Airflow pienamente immersa nella Internet of Things e degna degli esigenti visitatori del CES.

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Martedì 25 Gennaio 2022 - Ultimo aggiornamento: 17:15 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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