Uno dei disegni di Tommaso Spadolini con i suoi appunti

Spadolini svela il concept del Rosetti 85m. La “nave appoggio” diventa un super yacht extralusso

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

FIRENZE - Il mondo dorato dei super yacht e mega yacht è una sorta di miniera tutta da scoprire, all’interno della quale brillano come gemme lo stile e l’hi-tech del miglior made in Italy. Ma il bello è che realizzare una nave da diporto è, in alcuni casi, una operazione parziale, insufficiente a soddisfare le esigenze di armatori senza limiti di spesa, per i quali è necessario mettere a disposizione anche quelle che gli inglesi chiamano supply vessels, vere e proprie “navi appoggio”, utili per trasportare, al seguito dell’”ammiraglia”, un elicottero, barche di dimensioni inferiori, e giocattoloni come le moto d’acqua, motoscafi, gommoni, scivoli per i tuffi e chi più ne ha più ne metta.

E’ in questa prospettiva che Rosetti Yachts, azienda ravennate nota nel mondo per la costruzione di navi hi-tech per l’industria petrolifera offshore/inshore, ha deciso da un paio d’anni a questa parte di portare la sua esperienza e il suo know-how tecnico nel settore dei super yacht, impegnandosi a costruire supply vessels e expedition yachts da 40 a 150 metri. Il progetto è guidato da Fulvio Dodich, manager con un passato in Ferretti e Sanlorenzo, il quale ha affidato al designer toscano Tommaso Spadolini il compito di progettare una imbarcazione di lusso di 85 metri che rispondesse al meglio alle esigenze di servizio, ma anche in grado di ospitare nel massimo comfort armatori e ospiti particolarmente esigenti.

«La sfida più grande era creare qualcosa di diverso dal solito – ha detto Spadolini - . Ho studiato il mercato con molta attenzione e sono arrivato alla conclusione che avrei dovuto realizzare un design senza fronzoli, molto maschile, con una disposizione generale in grado di rendere unico il progetto». Detto fatto, il designer fiorentino ha rivelato dettagli di layout del concept al quale sta lavorando, da cui emergono soluzioni caratterizzate da un disinvolto sfruttamento degli spazi coperti in verticale (fino a 5 piani, collegati da un ascensore) e degli spazi esterni, dove l’eliporto domina la scena, senza tuttavia penalizzare il resto.

I disegni rivelano il ponte armatoriale a due livelli con terrazza privata in avanti, un salone principale e beach club sotto l’eliporto a poppa, aree open e coperte che collegano l’enorme piattaforma poppiera con gli alloggi sistemati avanti. «All’arrivo a bordo – viene spiegato - gli ospiti possono essere accolti nel grande salone principale al di sotto, poi possono proseguire al coperto verso il ponte principale per la loro sistemazione in avanti. Sotto al salone principale - viene ancora precisato - sul ponte inferiore c’è un altrettanto ampio beach club con piattaforme pieghevoli laterali, bar, sauna e sala massaggi».

L’armatore dispone di un doppio appartamento, disposto su due livelli. La master suite è sul ponte superiore, ma una scala privata si collega con la terrazza di sopra e dispone di un salone e di una terrazza all’aperto con vasca idromassaggio e vista sul ponte di prua. Un altro spazio a poppa del salone serve come sala multimediale o sky-lounge. Sono quattro le cabine ospiti con bagno privato e cabina spogliatoi, e si trovano sul ponte principale, disposte intorno alla lobby centrale. Un ascensore, come detto, serve tutti i cinque livelli. Il ponte inferiore ospita la cucina, un salotto, la zona pranzo e l’alloggio equipaggio. Cabine supplementari sono sistemate sul ponte principale in avanti.

Di straordinaria luminosità è l’area comando, con timoneria e strumentazione, e attiguo alloggio comandante. Dal ponte inferiore si ha invece accesso diretto alla sala macchine. Non mancano una officina, una lavanderia, un deposito biancheria, un locale per la accolta dei rifiuti e altre aree tecniche. Inutile dire che gli armatori possono richiedere modifiche e personalizzazioni d’ogni genere, soprattutto in materia di architettura e arredi interni. Tuttavia Spadolini tiene a precisare che il suo progetto «è stato sviluppato su una proposta di stile contemporanea e confortevole, non esagerata». E dunque potrebbe piacere a tutti.

«Non siamo stati costretti dai condizionamenti di uno yacht tradizionale o dalle richieste di uno specifico armatore, e perciò sono stato in grado di trovare soluzioni di layout che rompono gli schemi», ha dichiarato il designer, aggiungendo comunque che a richiesta l’imbarcazione sarà disponibile anche con l’eliporto a centro barca. Nessuna anticipazione è stata fornita, invece, su motorizzazioni e prestazioni, né sul prezzo. Ma è facile ipotizzare potenze e costi da capogiro, anche se Tommaso Spadolini ha dichiarato che il Rosetti 85m «può essere costruito a costi relativamente bassi».

  • condividi l'articolo
Venerdì 11 Maggio 2018 - Ultimo aggiornamento: 15-05-2018 11:07 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
COMMENTA LA NOTIZIA
0 di 0 commenti presenti