Il nuovo Sanlorenzo 74Steel

Sanlorenzo, pronto al varo il 74Steel: superyacht ibrido che consente anche di coltivare verdure a bordo

di Sergio Troise
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Una barca di oltre 70 metri in casa Sanlorenzo non era stata mai realizzata. Ma ormai ci siamo. Entro pochi giorni verrà varato infatti il 74Steel, yacht di 74 metri (per la precisione 73,40 x 13), in acciaio e alluminio, destinato a ricoprire il ruolo di ammiraglia della flotta prodotta a La Spezia.

Un’ammiraglia innovativa, in grado di distinguersi per lo stile e per i contenuti, tra i quali spiccano la flessibilità delle forme di prua personalizzabili in base ai gusti e alle esigenze dei diversi armatori (possibile usufruire anche di un eliporto touch-and-go) e per la motorizzazione, affidata a un sistema ibrido Diesel-elettrico per le prime due unità o, in alternativa, a un tradizionale sistema in linea d’asse (previsto per la terza), con due MTU 16V 4000 M53. E’ slittato invece al 2029/2030 il progetto della motorizzazione bifuel a metanolo, previsto per il futuro 50X, per ora non praticabile a causa di complessità normative e della mancanza di una rete distributiva del combustibile nei porti.

Per il nuovo Sanlorenzo 74Steel si prevede un’esperienza a bordo senza precedenti. Basti dire che il ponte armatoriale misura 300 metri quadri e consta di un a suite principesca, con salotto privato, ufficio, ampia cabina armadio, due bagni in stile spa, uno dei quali con vasca da bagno indipendente, un letto king-size con vista su una terrazza privata sulla prua dotata di vasca idromassaggio. Sul ponte principale sono previste 5 suite per gli ospiti (due doppie, due matrimoniali e una VIP a tutto baglio), tutte con bagno privato. 22 i posti letto per l’equipaggio, più la cabina del comandante e un’altra suite ad uso del personale. Una dodicesima cabina può fungere da infermeria.

Tra le chicche dell’esemplare numero 1 spiccano il beach club inondato da luce naturale che si estende fino a circa 290 metri quadri, a livello del mare, e gli allestimenti interni, che prevedono spazi mai visti, dedicati al benessere del corpo e dello spirito. La prima unità, tra l’altro, dispone anche di un’area per la coltivazione di verdure fresche a bordo. Questo metodo di coltivazione senza terra utilizza soluzioni minerali nutritive per fornire acqua, sostanze nutritive e ossigeno direttamente alle radici delle piante. Roba mai vista a bordo di una barca, che si somma a un insieme di pregi e di qualità che hanno già consentito al cantiere di vendere tre unità e di avviare una quarta trattativa prima del varo.

“Tutto ciò è la prova che per noi di Sanlorenzo questo è un momento speciale” afferma Massimo Perotti, presidente e ceo del gruppo, aggiungendo che “il 74Steel rappresenta il progetto più ambizioso, il vertice assoluto della nostra gamma in acciaio”. E ancora: “Con il 74 Steel – aggiunge il numero uno del cantiere spezzino - ridefiniamo il concetto di grandezza liberandolo dall’idea di eccesso. Dimostriamo che è possibile applicare la stessa raffinatezza e precisione che ci si aspetta da noi anche in questa categoria di dimensioni maggiori. Non è la scala a definire il progetto, ma la sua filosofia”.

Il progetto del 74Steel – vale la pena ricordarlo - è stato sviluppato su una piattaforma tecnica pre-ingegnerizzata, che parte da una base di 72 metri, ma è adattabile a diverse configurazioni e a diversi allestimenti, fino a raggiungere i 74 metri dichiarati in vista del varo dell’unità numero 1. “Tutto ciò – spiegano i tecnici del cantiere – consente agli armatori di realizzare la propria imbarcazione rendendola un’opera d’arte unica e personale, senza per questo compromettere l’integrità strutturale e l’eccellenza ingegneristica”.

“E infatti ciascuno dei tre scafi in costruzione è un vero e proprio esempio di design su misura” dice Tommaso Vincenzi, amministratore delegato di Sanlorenzo, ricordando che “ognuno dei 74Steel in costruzione è un vero e proprio esempio di personalizzazione. Gli armatori hanno lavorato a stretto contatto con noi, consentendo un livello di esclusività senza precedenti”.

Ciò detto, il design di base delle linee esterne porta la firma di Bernardo Zuccon, al quale si devono alcuni elementi chiave dell’unità numero 1 come la prua verticale e la poppa inclinata: scelte di design che esaltano sia l’estetica dello yacht che il suo rapporto funzionale con il mare. Del resto lo stesso architetto ha tenuto a dire, in sede di presentazione del progetto, che “siamo in presenza di un vero e proprio cambiamento di scala” e che “è stata abbracciata una dimensione mai esplorata prima dal cantiere”.

Con l’enfasi tipica di certe presentazioni è stato citato anche Le Corbusier, come “ispiratore” di certe scelte stilistiche e architettoniche che potrebbero richiamare le “machines à habiter” del celebre “inventore” di un’architettura legata ai bisogni dell’uomo moderno. In questo caso, forse, un’architettura legata alle mode e ai capricci di una nautica di lusso pronta ad assecondare i desideri di armatori disposti a pagare qualsiasi cifra pur di ottenere a bordo del proprio yacht tutto ciò che desiderano.

Ed è proprio in questa ottica che il design degli interni della nuova ammiraglia di Sanlorenzo viene definito dal cantiere “frutto di un approccio incentrato sull’armatore, in cui ogni linea, ogni volume e ogni transizione spaziale sono stati realizzati pensando alla sua esperienza”.

Gli spazi interni e gli arredi sono stati curati da Francesco Paszkowski e Margherita Casprini, che per il cantiere di La Spezia hanno sviluppato già in passato altri progetti. “Ma il 74Steel rappresenta per noi un ulteriore traguardo in una collaborazione di lunga data che continua ad evolversi attraverso progetti sempre più ambiziosi” tiene a dire Paszkowski, aggiungendo che “in questo caso l’armatore ha posto particolare enfasi sugli interni, e il nostro lavoro si è concentrato nel tradurre le sue esigenze in spazi di raffinata eleganza e funzionalità, mantenendo comunque un dialogo costante con i codici stilistici e i dettagli classici che definiscono l’identità di Sanlorenzo”.

“La scelta dei materiali, molto accurata e ricercata, gioca un ruolo cruciale nel creare un’atmosfera calda e moderna a bordo”, afferma da parte sua Margherita Casprini. E aggiunge: “Negli interni prevalgono finiture in legno opaco, che conferiscono allo yacht un aspetto naturale e raffinato, mentre materiali più eclettici apportano vivacità e unicità ai vari spazi. Ogni ensuite, ad esempio, presenta una varietà diversa di marmo con colori e texture che si ritrovano nelle opere d’arte a bordo”.

Ma al di là dello stile e degli arredi, uno degli elementi chiave del primo 74Steel di Sanlorenzo è il suo sistema diesel-elettrico. Che non rappresenta solo un elemento di spicco legato all’ecocompatibilità: questa configurazione di propulsione offre infatti anche una maggiore libertà in termini di layout, rendendo possibile la riconversione degli spazi tecnici in aree ricreative. Questo elemento è particolarmente evidente nell’ampio beach club e nelle aree spa, che sono significativamente più grandi di quelle di uno yacht convenzionale di dimensioni simili.

Sul fronte della tecnologia, poi, il sistema ibrido è frutto di una progettazione interna al cantiere sviluppata però in collaborazione con Siemens Energy. L’obiettivo dichiarato era massimizzare l’efficienza garantendo al contempo l’affidabilità.

“Obiettivo centrato – assicurano in casa Sanlorenzo – grazie a un sistema di propulsione che si avvale di sei generatori Volvo Penta–Mase a velocità variabile che azionano due Schottel E-Pods da 1.000 kW ciascuno. La configurazione ibrida – viene sottolineato - include sistemi di batterie LEHMANN COBRA raffreddate a liquido che utilizzano la tecnologia delle celle al litio ferro fosfato (LFP), offrendo una capacità combinata di 1,5 MWh”. La velocità massima dichiarata è di 17 nodi, mentre quella di crociera, per ora non comunicata, dovrebbe presumibilmente attestarsi tra i 12 e i 14 nodi.

“Grazie alla ridondanza integrata sia nel sistema di alimentazione che in quello di propulsione, gli armatori possono stare tranquilli sapendo che le funzioni essenziali dello yacht rimangono inalterate in caso di guasto”, afferma da parte sua Giovanni Bizzarri, direttore esecutivo dell’area Sviluppo Nuovi Prodotti dell’azienda. Ma non è tutto. Vale la pena ricordare, infatti, che il sistema HVAC del nuovo yacht utilizza la tecnologia VAV (Variable Air Volume) per regolare la quantità di aria condizionata erogata alle diverse zone in base alla temperatura rilevata e alle esigenze, garantendo una circolazione dell’aria ottimale e un controllo preciso della condizione termica.

“Questo sistema avanzato – viene sottolineato - garantisce massimo comfort, efficienza energetica e un ambiente silenzioso e tranquillo in tutto lo yacht”. Ciò detto, sia la zona lounge che la zona pranzo, per un totale di 130 metri quadri, sono dotate di porte scorrevoli in vetro su entrambi i lati per aumentare il contatto con l’ambiente esterno e favorire l’ingresso della brezza marina in un’area conviviale all’interno della quale spicca un tavolo da pranzo in grado di ospitare fino a 14 persone.

Lo yacht è equipaggiato di cucina professionale, con una spaziosa dinette per l’equipaggio, e non mancano cella frigorifera/congelatore, magazzini, un locale refrigerato per i rifiuti, una cantina per i vini, nonché un’area relax e una palestra supplementari dedicate all’equipaggio (su richiesta specifica dell’armatore dell’unità numero 1).

Verso poppa, una doppia scala offre accesso diretto alla palestra e alla spa sul lower deck, mentre il ponte di poppa è aperto e dominato da una grande piscina con fondo in vetro che illumina il beach club sottostante. Due garage a centro nave ospitano due tender, uno di 10 metri e un altro più piccolo, oltre a una serie di water-toys.

Tra i valori aggiunti del 74Steel spiccano il beach club e l’area benessere. Questa comprende una palestra con piattaforma ribaltabile, sala massaggi, sauna, hammam, piscina e persino una family room per gli ospiti più piccoli. Grazie al portellone di poppa a scomparsa e alle murate abbattibili, il beach club si amplia in uno spazio esterno walkaround. Inutile dire delle svariate opzioni di personalizzazione di quest’area, previste per soddisfare gusti e “capricci” dell’armatore, tra i quali anche la disponibilità della succitata area per la coltivazione di verdure fresche a bordo.

Del resto in casa Sanlorenzo definiscono il nuovo 74Steel “più di un’ammiraglia”. E in una nota diffusa alla stampa in vista del varo dell’unità numero 1, viene messo per iscritto che “è una pietra miliare nell’evoluzione del cantiere, in grado, con la sua combinazione di purezza architettonica, tecnologia avanzata e personalizzazione senza precedenti, di riflettere non solo la posizione attuale di Sanlorenzo, ma anche la direzione che sta prendendo. Dall’acciaio alla sostenibilità, dalle dimensioni alla visione – viene sottolineato - il 74Steel incarna un futuro in cui innovazione ed eleganza rimangono inseparabili”.

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giovedì 2 ottobre 2025 - Ultimo aggiornamento: 10:39 | © RIPRODUZIONE RISERVATA