Pierfrancesco Vago, presidente esecutivo di Msc Crociere

Msc Seaview, Vago: «Questa nave è il meglio del Made in Italy. Delle sue capacità industriali e artigianali»

di Antonino Pane
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GENOVA - «Msc Seaview è parte di un percorso che è iniziato quasi 50 anni fa. È testimonianza di una visione di lungo periodo che ha portato alla costituzione di quello che oggi è il secondo gruppo dello shipping a livello globale». Pierfrancesco Vago, presidente esecutivo di Msc Crociere, proietta nel futuro la grande intuizione del l’armatore Gianluigi Aponte, fondatore del Gruppo Msc. 
 

 

«Siamo il quarto gruppo crocieristico mondiale - ha sottolinea beato Vago - il primo al mondo a capitale interamente privato.  Questa nave è un simbolo del nostro Paese. Delle sue capacità industriali e artigianali. Tecnologiche legate al design. È il meglio del Made in Italy.  Ed è anche la nave più grande mai costruita in Italia. La più innovativa. È poi il simbolo di un know-how, tipicamente Europeo. E custodito per l’Italia da Fincantieri. Il cantiere che ha costruito questa nave e la sua gemella Msc Seaside. Ringrazio - ha sottolineato Vago  - Giuseppe Bono. ad di Fincantieri. Insieme, costruiremo altre due navi la classe Seaside Evolution, navi ancora più grandi. Navi che rappresenteranno, con orgoglio, l’eccellenza italiana nel mondo. Competenze come quelle di Fincantieri, della cantieristica crocieristica, vanno tutelate.Rappresentano per l’Italia un importante incubatore di innovazione. Basta vedere questa nave. Soprattutto, contribuiscono in misura decisiva allo sviluppo economico. Per esempio, ogni euro investito nella cantieristica genera altri due euro e mezzo di ricaduta economica sul territorio. Solamente i nostri 3,5 miliardi di euro investiti in Italia nella costruzione di quattro navi generano una ricaduta economica complessiva di 10 miliardi di euro».

E l’occupazione? Vago non ha tralasciato questo aspetto. «La costruzione delle prime due navi, consegnate a sei mesi di distanza, ha visto 10.000 persone impegnate contemporaneamente. Un picco storico per Fincantieri. La costruzione di nuove navi è poi uno degli assi portanti della Blue Economy. Tema che purtroppo non trova spazio adeguato nel dibattito economico-politico. Eppure l’Italia è un Paese con 7.500 chilometri di coste. Che ha nel mare il suo naturale elemento di elezione.  Confidiamo che il nuovo governo saprà tenere la Blue Economy – fin da subito – al centro della propria agenda. Anche rafforzando realtà come la Sace, così importanti per l’export e l’internazionalizzazione delle aziende italiane. Rivolgo in proposito - ha evidenziato Vago - un caloroso invito alle istituzioni e ai rappresentanti politici locali.
 

 

La Blue Economy genera infatti ogni anno, in Italia, 44 miliardi di euro di valore aggiunto. Pari a due punti e mezzo di Pil. Il suo tasso di crescita è quasi doppio rispetto al resto dell’economia italiana. Dà lavoro a circa 900 mila persone. Le sue ricadute economiche sul resto dell’economia sono enormi. I 44 miliardi di valore aggiunto attivano ulteriori 81 miliardi sul territorio. Nel complesso, dunque, la Blue Economy ha una ricaduta economica sull’Italia pari a 125 miliardi. Oltre l’8% del Pil. Dobbiamo quindi lavorare tutti affinché questo importante volano economico si rafforzi”. E poi il ruolo di Msc. “Noi ci siamo messi a disposizione. Vogliamo fare la nostra parte, impegnandoci nel mondo delle associazioni di categoria. Portando un contributo, positivo e costruttivo come vuole la nostra cultura aziendale. Consapevoli che le sfide del nostro tempo si possono affrontare solo mettendosi insieme per risolvere i problemi comuni».

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Mercoledì 13 Giugno 2018 - Ultimo aggiornamento: 14-06-2018 19:16 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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