Il nuovo Wallytender

Il Wallytender ora anche in versione fuoribordo. Monta 4 motori e vola sull’acqua a 55 nodi

di Sergio Troise
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ROMA - Il mondo della nautica, come tutto il comparto industriale/artigianale, è paralizzato a causa del blocco imposto dai provvedimenti governativi anti-Covid-19. Alcuni cantieri, però, hanno fatto in tempo a presentare prodotti programmati nel 2019 e completati a inizio 2020. Tra questi spicca Wally, il marchio di proprietà di Ferretti Group, che al recente Salone di Miami (la fiera nautica più importante del mondo, svoltasi dal 13 al 17 febbraio) ha presentato in prima mondiale il Wallytender X, versione fuoribordo del noto day cruiser di quasi 15 metri finora prodotto esclusivamente con motorizzazione entrobordo.

L’accoglienza è stata trionfale. “E non poteva essere diversamente” ha detto Stefano De Vivo, managing director del marchio Wally, ricordando che “la Florida è il luogo ideale per imbarcazioni di questo tipo, sportive, veloci e capaci di affrontare il mare in totale sicurezza. Da queste parti – ha osservato il manager di Ferretti Group – c’è la certezza che il pubblico apprezzi una barca di quasi 15 metri capace di superare velocità di punta di 55 nodi grazie a quattro motori da 450 cavalli ciascuno” (i Mercury Verado R, ndr). Ciò detto, per l’anteprima americana è stata scelta comunque una verniciatura tipicamente mediterranea, ovvero una tinta di azzurro definita “Thirrhenian Blue”.

Grande soddisfazione per la trasformazione del Wallytender in fuoribordo ad alte prestazioni ha manifestato anche Luca Bassani, che del cantiere è il fondatore ed è rimasto nello staff per volontà dell’amministratore delegato di Ferretti Group, Alberto Galassi. “Siamo profondamente orgogliosi di quanto siamo riusciti a ottenere con questa versione fuoribordo”, ha detto Bassani. «Mantenendo la forte identità estetica e le soluzioni pratiche convalidate nel modello entrobordo abbiamo creato la barca ideale per chi preferisce soluzioni di questo tipo».

Tra le scelte fondamentali fatte dai progettisti vale la pena sottolineare la ricerca mirata al contenimento dei pesi. Per questo lo scafo è stato realizzato in composito e fibra di carbonio: strada obbligata per ottenere velocità di punta elevate, consumi non eccessivi e ampia autonomia di navigazione. Quanto alla motorizzazione, come detto, è stato privilegiato il Made in USA di Mercury, montando sulla poppa del Wallytender X due coppie di Verado R da 450 hp ciascuno, per un totale di ben 1800 hp (contro i 960 della versione entrobordo).

Particolare interessante: le due coppie di motori sono state collocate alle estremità destra e sinistra della poppa. In tal modo viene garantito un facile accesso a bordo, sia dall’acqua sia dalla banchina (e infatti non manca una comoda passerella-scaletta idraulica a centro barca). Tra gli altri vantaggi assicurati dall’installazione dei fuoribordo va considerato anche lo scarso pescaggio, ridotto ad appena 70 cm (a pieno carico con i motori sollevati). Con eliche immerse, invece, ci si può avvalere – proprio come sul modello entrobordo – anche di un joystick che facilita le manovre d’ormeggio.

In casa Wally tengono a sottolineare comunque che “i Verado sono stati scelti essenzialmente perché sono i più leggeri ed efficienti del mercato, in grado di assicurare il miglior rapporto peso-potenza, affidabilità e prestazioni elevate”. A tal proposito il cantiere assicura che nei primi test in mare sono state registrate velocità di punta superiori ai 55 nodi e che navigando a velocità di crociera attorno ai 40 nodi l’autonomia raggiunge le 320 miglia.

Per quanto concerne la disponibilità di spazio a bordo, l’unico autentico elemento di novità rispetto al Wallytender entrobordo è la trasformazione dell’area destinata ai motori in maxi gavone. Per il resto, la cabina sottocoperta rimane intatta, con letto matrimoniale a prua, living al centro e bagno separato. Il layout di coperta è conviviale, confortevole ed ergonomico come quello della versione entrobordo e include ampie sedute, zone prendisole e un’area pranzo servita da una cucina attrezzata in coperta. Come sulla versione entrobordo, inoltre, rimane la possibilità di abbattere le murate poppiere per allargare l’area fruibile del pozzetto: una genialata introdotta a suo tempo proprio da Luca Bassani, grazie alla quale si può godere, anche a bordo del nuovo Wallytender X, di un generoso ”beach club”.


 

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Domenica 5 Aprile 2020 - Ultimo aggiornamento: 06-04-2020 16:28 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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