Il concept Fibonacci di Icona Design

Icona Design, dall’auto elettrica al catamarano-pianoforte. Ecco il concept Fibonacci

di Sergio Troise
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ROMA - Alzi la mano chi ha detto che nella nautica non c’è più nulla da inventare. Spiacente, si sbaglia. Le prove arrivano da Torino, patria dell’automobile italiana, eppure capace di cimentarsi anche in campo nautico con una proposta dirompente, assolutamente unica per contenuti d’innovazione e fantasia progettuale. Si tratta del concept (per ora realizzato soltanto virtualmente e illustrato da rendering) di un catamarano di 16,60 metri (e largo più di 8) a propulsione elettrica, dalle forme atipiche, asimmetriche, che richiamano quelle di un pianoforte.

E’ stato battezzato Fibonacci, il nome del famoso matematico pisano al quale si deve l’unione fra i procedimenti della geometria greca euclidea e gli strumenti matematici di calcolo elaborati dalla scienza araba: un accostamento voluto dai progettisti di Icona, gruppo torinese noto per il design automobilistico, che può contare su oltre 120 designer, modellisti, ingegneri e project manager provenienti da 21 paesi, con uffici anche a Shanghai e Los Angeles e un fatturato che nel 2019 ha superato i 16 milioni di euro. Insomma, né dilettanti allo sbaraglio né sognatori.

Subito dopo la conclusione del lockdown, la novità è stata presentata in videoconferenza: un modo atipico, ancorché imposto dalle circostanze, di presentare una imbarcazione. E tuttavia non è mancato l’effetto sorpresa, a cominciare proprio dallo stile ispirato al pianoforte e dal nome dedicato al celebre matematico. “Un modo per mettere in evidenza le due anime dell’imbarcazione, ingegneristica e musicale”, è stato spiegato dai vertici di questa holding dello stile passata senza crearsi troppi problemi dal design automobilistico al mondo dello yachting, peraltro battendo una rotta tutt’altro che tradizionale.

“Dopo aver progettato il pluripremiato veicolo elettrico a guida autonoma Nucleus (fu presentato al Salone di Ginevra del 2018, ndr), abbiamo voluto applicare ancora una volta una visione futuristica del trasporto, ma questa volta sull’acqua - ha detto Samuel Chuffart, Global Design Director di Icona –. Si tratta di un’evoluzione che porta a una forma di velocità silenziosa ed elegante, sostenibile, non aggressiva e invitante, sia per chi sta ai comandi, sia per gli occupanti. L’esperienza nautica di domani – ha aggiunto Chuffart - non sarà più per pochi appassionati: con l’evoluzione tecnologica e la sostenibilità offerte oggi, le barche dovrebbero essere progettate in modo diverso per abbracciare un più ampio spettro di persone e di utilizzi”.

Lo studio è stato sviluppato in collaborazione con Hydro-Tec, Terra Modena Mechatronic, ASG Power e Studio RPR, partner che hanno condiviso la filosofia ispiratrice di questo progetto in qualche modo collegabile alle attività finora svolte in campo automotive. Ne ha dato spiegazione Teresio Gigi Gaudio, che di Icona Design Group è presidente e amministratore delegato.

“Se il veicolo Icona Nucleus a guida autonoma presentato due anni fa a Ginevra aveva mostrato un nuovo approccio alla mobilità stradale, il catamarano elettrico Fibonacci mira ad applicare la filosofia delle quattro ruote alla mobilità acquatica. Finora – ha aggiunto Gaudio – ci siamo guadagnati una reputazione visionaria nel campo della nuova mobilità, dai veicoli autonomi ai robot di consegna; ora che la mobilità sul territorio è diventata un riferimento per il mercato, è giunto il momento di esplorare una nuova mobilità sull’acqua, lanciando un nuovo campo di esplorazione per il nostro gruppo, che quest’anno festeggia tra l’altro il primo decennio di attività”.

Il progetto di catamarano di Icona design, come detto, prevede una lunghezza di 16,60 metri per un baglio massimo di 8,20. Il materiale previsto per la costruzione è la vetroresina e il peso calcolato è di 32 tonnellate. L’abitabilità non è stata comunicata, in quanto il progetto è improntato alla massima flessibilità: si potrà dunque decidere, a scelta dell’armatore o della eventuale società di charter, se dare più spazio alla zona lounge per esclusivi party/concerti sul mare, sacrificando in tal caso il numero di cabine, o se invece dare maggiore spazio alle zone private, con servizi e posti letto in abbondanza (presumibilmente sono prevedibili 4 cabine doppie, più l’alloggio equipaggio).

Sergio Cutolo, fondatore di Hydro-Tec, ha illustrato la complessa architettura navale spiegando che “il catamarano è il risultato di un approccio progettuale scultoreo combinato con una narrazione unica. La divisione dello spazio nella progettazione di imbarcazioni – ha specificato il progettista -- è solitamente incentrata sulla ricerca di soluzioni creative a problemi pratici. L’uso dell’asimmetria dà un senso di movimento allo yacht anche quando è fermo. Il risultato è certamente molto haute couture. Ispirato ai numeri della natura del grande matematico pisano Fibonacci, combina un movimento scultoreo con una logica divisione dello spazio tra il ponte principale e gli scafi. L’ampio ponte parabolico in legno crea un passaggio che offre una vista sul mare da prua a poppa che immerge gli ospiti in un ambiente musicale”.

Dal punto di vista tecnologico, è stato spiegato che l’imbarcazione dovrebbe sfruttare i vantaggi della crociera a motore elettrico con un estensore di gamma a idrogeno (come il veicolo concept Icona Nucleus). E ancora: la tecnologia drive by wire, assieme al controllo con mouse pad, dovrebbe garantire una facile manovrabilità; sono previste inoltre telecamere per una visione a 360 gradi e sensori utili per agevolare le operazioni di ormeggio. “Il Gps e la visione satellitare – è stato spiegato - completano l’offerta per una tecnologia nautica che si apre a un nuovo tipo di navigatore”.

Secondo il progetto, due pacchi batteria da 340 kWh sono delegati a fornire energia a due motori elettrici ad alte prestazioni di 200 kW di potenza di picco; l’autonomia dichiarata è di 150 miglia a velocità di crociera di 10 nodi (15 nodi la velocità massima teorizzata). Le batterie al litio – è stato precisato – sono della ASG Power, hanno una durata di 14mila cicli e possono essere ricaricate da 0 al 100% in soli 20 minuti. L’obiettivo dichiarato è mettere il diportista in condizione di godersi una crociera di un giorno o di un weekend, prevedendo un ciclo di 24 ore, 12 in mare (50 kw di propulsione, 10 kw per i servizi di bordo) e 12 ore all’ancora (10 kw solo per i servizi).

Altri dettagli riguardano i sistemi di controllo: la Vehicle Control UNIT (VCU) progettata da Terra Modena sarebbe in grado di monitorare elettronicamente tutto il sistema di propulsione (motore, inverter, batterie e richiesta di coppia/velocità) e fornire tutti i dati necessari per la telemetria, per la navigazione e per garantire tutta la sicurezza necessaria. La VCU – viene assicurato – può garantire anche l’integrazione con il previsto estensore di gamma a idrogeno (celle a combustibile). In proposito, viene precisato dai progettisti che “riducendo i volumi dedicati ai ripostigli e alle cabine, un po’ di spazio negli scafi può essere dedicato a PEFC (Polymer Electrolyte Fuel Cell), serbatoi di stoccaggio di idrogeno liquido ed elettrolizzatori. Ciò detto, Icona e i suoi partner stanno lavorando a soluzioni molto più semplici ed efficienti per aumentare la disponibilità di energia e di autonomia.

Ovviamente è presto per fare previsioni attendibili sul varo di una prima unità e sul suo prezzo. Sono in corso contatti con cantieri produttori potenzialmente interessati, ma non si esclude la nascita di un consorzio tra i progettisti finora coinvolti per “mettersi in proprio” anche nella realizzazione di un primo esemplare. Allo sviluppo del progetto lavora con discrezione Raffaello Porro, pr esperto in marketing e comunicazione, ben noto nel mondo dell’automotive per aver lavorato 15 anni nel Gruppo Fiat ed essere stato per un lustro direttore della comunicazione mondiale di Lamborghini.

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Venerdì 15 Maggio 2020 - Ultimo aggiornamento: 18-05-2020 09:04 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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