La flotta del Ferretti Group

Ferretti Group: conti a posto e acquisizione di Wally. Galassi: «Dal 2020 produrremo anche barche a vela»

di Sergio Troise
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MILANO - Fino a qualche mese fa nel mondo della nautica di lusso si temeva la scomparsa di un marchio del Made in Italy noto per l’originalità dei suoi prodotti, l’avanguardia tecnologica, la capacità di far bene nel campo del motore e in quello della vela. Ci riferiamo a Wally, il brand fondato 25 anni fa da Luca Bassani, progettista geniale, al quale si devono, a partire dall’inizio degli anni 90, innovazioni come le costruzioni in fibra di carbonio, la semplificazione delle vele, le ancore “nascoste” sotto la prua, le “terrazze” sul mare, i colori metallizzati, la riscoperta delle prime prue verticali e tanto altro… L’incapacità di risollevarsi dalla Grande Crisi post 2009 e le difficoltà di gestione stavano per far perdere al nostro Paese questo gioiello della nautica noto in tutto il mondo. Ma dopo un accordo-ponte che ha consentito di “tirare avanti” negli ultimi mesi, il 16 aprile 2019 Ferretti Group ha annunciato ufficialmente di aver acquisito definitivamente il marchio Wally, andando ad arricchire la collana di gioielli di cui fanno parte anche Ferretti Yachts, Riva, Pershing, Itama, Mochi, CRN e Custom Line.

L’annuncio è stato dato a Milano dall’avvocato Alberto Galassi, amministratore delegato di Ferretti Group, in occasione della conferenza dedicata ai risultati finanziari del 2018 e ai programmi futuri della holding controllata dai cinesi di Weichai (con Piero Ferrari socio di minoranza). Non sono stati forniti dettagli sul costo dell’operazione Wally, per la cui acquisizione sono stati necessari due anni di trattative, rese ancor più complesse dalla “residenza” legale lussemburghese del cantiere e dalle avance di altri concorrenti. In compenso è stato rivelato che Ferretti Group investirà per Wally 84 milioni di euro in tre anni e per la prima volta si cimenterà nel settore della vela. “Una novità che non ci spaventa – ha detto Galassi - visto che ancora oggi una barca a vela di Wally vecchia di 10 anni va più veloce di concorrenti moderne”.

Tutto ciò è possibile grazie alla “buona salute” del Gruppo, che a fine 2018 ha fatto registrare un utile netto dell’esercizio di 31 milioni di euro, con un incremento del 29% rispetto al 2017. Il valore della produzione ha raggiunto i 669 milioni e l’EBITDA si attesta a quota 53 milioni. E ancora: il totale degli asset supera 1,1 miliardi di euro, di cui 38,5 milioni di disponibilità liquida, e il portafoglio ordini al 31 dicembre 2018 ha raggiunto 708 milioni di euro. Un exploit, quest’ultimo, maturato grazie alla prodigiosa ripresa degli ultimi mesi dell’anno passato, definiti dal Ceo Galassi “incomprensibili in quanto figli di un mercato maledettamente sensibile a cicli, oscillazioni, Brexit, insomma tutto ciò che produce incertezza”.

Il buon andamento del mercato, il sostegno degli azionisti e la ferma volontà di investire in prodotti nuovi e in attività di ricerca e sviluppo consentono dunque al Gruppo Ferretti di proseguire sulla rotta intrapresa e di affrontare nuove sfide. Lo ha detto apertamente l’amministratore delegato ricordando che in questi ultimi anni sono stati presentati in tutto il mondo ben 29 nuovi modelli e che, per il triennio 2019-2021, si punta a lanciare altre 27 novità con una lunghezza media di 97,3 piedi. Categoricamente smentita, invece, l’intenzione di quotarsi in Borsa, anche se al 31mo piano del grattacielo Pirelli, dove si è svolta la conferenza, si sono visti i vertici di Piazza Affari.

“Grazie ai 64 milioni di euro investiti dal 2015 al 2018 in capacità produttiva – ha tenuto a rammentare Galassi - sono stati realizzati importanti lavori di potenziamento produttivo e rinnovamento dei cantieri del Gruppo, in particolare nella Super Yacht Yard di Ancona, che è al centro di un ambizioso progetto di ristrutturazione volto alla creazione di un hub industriale ad altissimo livello d’innovazione, tecnologia ed eccellenza, che già ne ha esteso la superficie su oltre 80.000 metri quadri e che entro il 2020 doterà lo stabilimento di 10 capannoni produttivi, un travel lift da 670 tonnellate e una marina privata con 14 ormeggi disponibili”.

In occasione della presentazione dei conti e dell’annuncio dell’acquisizione di Wally, l’amministratore delegato del Gruppo Ferretti ha annunciato anche che Riva Charity organizzerà un’asta di beneficenza dedicata a una imbarcazione dello storico cantiere di Sarnico il cui ricavato verrà devoluto per la ricostruzione di Notre Dame.
 

 

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Mercoledì 24 Aprile 2019 - Ultimo aggiornamento: 19:20 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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