Alessandro Zanardi

Zanardi: «DTM sogno che si avvera, ma sono un “rookie”»

di Mattia Eccheli
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MISANO ADRIATICO – Debuttante a 51 anni: «Alla mia età sono un rookie», sorride Alex Zanardi nella conferenza stampa al circuito di Misano Adriatico intitolato a Marco Simoncelli quando parla della sua nuova avventura automobilistica, quella del Dtm, il campionato turismo tedesco.
 

 

«È strano, ma è quello che sono. E sono grato a Bmw che mi ha permesso di affrontare questa nuova sfida», aggiunge. Parla dei 1.200 chilometri “macinati” a Vallelunga in vista del suo esordio, un impegno fisico impressionante. Ma Zanardi è meticoloso nella preparazione e la sua attività paraciclistica che lo ha portato a vincere olimpiadi e mondiali ne è la conferma. «Quello che siamo riusciti a raggiungere è probabilmente più di quello che ci aspettavamo», prosegue. «La macchina è esigente, ma io sono ben allenato», insiste. «Questo fine settimana sarà probabilmente più facile rispetto a quello di Vallelunga perché trascorrerò meno tempo in auto», osserva.

La sua apparizione all'aperto a Riccione è stata una grandiosa passerella. Zanardi è un “eroe” dell'umiltà e della forza. «Non credo di essere poi così speciale – spiega – perché nella mia nuova condizione, anche di atleta e non di pilota, ho incontrato un mucchio di gente con problemi anche superiori ai miei che ha fatto grandi cose. Non so se merito tutte queste attenzioni». «Indipendentemente da quello che ti accade nella vita – riflette - puoi sempre ricominciare facendo tesoro di quello che ti è successo». Se non fossero frase proferite da uno che ha perso entrambe le gambe suonerebbero banali. Ma Zanardi ha parlato con i fatti. E spera di farlo anche nel fine settimane a Misano Adriatico. Dove l'attenzione per il suo debutto è enorme.

Gli organizzatori del Dtm gli dicono che l'interesse attraverso i canali social non è mai stato così alto e che mai i commenti erano stato tanto positivi: «È perché non mi hanno ancora visto correre», scherza. La competizione è il “lato amaro” di questa nuova avventura che in gennaio lo porterà al volante di una Bmw nella 24h di Daytona: «Dico lato amaro non perché io pensi di non essere abbastanza bravo come studente, ma perché in questa categoria sono uno studente che si confronta con dei maestri», sintetizza. Aveva già detto ed ha ripetuto dell'altissimo livello dei colleghi, che egli sfiderà correndo per la prima volta dopo l'incidente senza le protesi grazie alle modifiche all'auto e, soprattutto, al freno che potrà azionare con la mano.

Zanardi si sente un allievo al cospetto di 18 professionisti: «In questo campionato serve la perfezione. E il mio buon livello rischia di essere pari alla mediocrità se paragonato a quello degli altri», riflette. Il 51enne pilota bolognese corre per evitare l'ultima posizione, che sarebbe già un grandissimo risultato. Ma sa che che i suoi tifosi potrebbero aspettarsi anche molto di più: «Se anche arrivassi sul podio nella prima gara, che è una condizione puramente ipotetica, ci sarebbe gente che pensa che “è un buon inizio”», precisa. Zanardi ribadisce di essere «molto, molto contento» di essere a Misano Adriatico e ringrazia i fan per il loro interesse e supporto.

«Darò il massimo e farò di tutto per renderli orgogliosi», assicura. Mentre ai colleghi dice che si sente assolutamente sicuro e di non aver accettato alcun compromesso sulla sicurezza. Della macchina dice che è «divertente da guidare» e che assomiglia «ad una monoposto», ma più ad una IndyCar che ad una di Formula 1. L'azionamento manuale del freno ed il diverso posizionamento di altre strumentazioni offrono «più vantaggi che svantaggi». Con le protesi, Zanardi si sentiva l'anello debole nelle gare di endurance: «Con questo nuovo meccanismo è cambiato tutto, radicalmente – garantisce – e penso di poter restare in auto quanto i colleghi che corrono con me». Misano chiama Daytona.

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Venerdì 24 Agosto 2018 - Ultimo aggiornamento: 25-08-2018 12:58 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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