WEC: Cadillac monopolizza la prima fila nella qualifica della 6 Ore del Fuji, Edoardo Barrichello in pole nella LMGT3 con l’Aston Martin

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FUJI – Certe ricorrenze sono da festeggiare. A scattare dalla prima fila della 100ª gara della storia del FIA WEC saranno le due Cadillac V-Series.R LMDh. Le due Hypercar americane hanno monopolizzato la prima fila dello schieramento della 6 Ore del Fuji. Esattamente come un anno fa, è stato ancora Alex Lynn a firmare la pole position sul tracciato giapponese. L’inglese, ormai specialista della qualifica, ha messo insieme un giro perfetto fermando il cronometro sull’1’28”236 conquistando, così, la sua terza Hyperpole stagionale dopo quelle di Le Mans e San Paolo. A rendere il trionfo ancora più netto ci ha pensato il compagno di squadra Earl Bamber, che nulla ha potuto contro la velocità del britannico, staccato di oltre quattro decimi.
La scena, però, non è stata monopolizzata solo dalle Cadillac. Grande sorpresa della giornata è arrivata dall’Aston Martin Valkyrie, rivitalizzata da un Balance of Performance particolarmente favorevole. Marco Sørensen ha confermato il potenziale della nuova Hypercar sin dal primo segmento di qualifica, in cui è stato il più rapido, prima di chiudere al terzo posto alle spalle delle due Cadillac. Per soli tre centesimi il danese ha mancato la prima fila, ma resta comunque il miglior risultato stagionale per il costruttore britannico, al debutto assoluto nel Mondiale Endurance.

Subito dietro, in quarta posizione, si è piazzata la Peugeot 9X8 di Mikkel Jensen, confermatasi competitiva sul giro secco, seguita dalla BMW M Hybrid V8 LMDh di Sheldon van der Linde, che ha completato la top-5. Più complesso il quadro per le Ferrari, penalizzate da un BoP meno generoso. La 499P più veloce è stata quella di Antonio Giovinazzi, autore del sesto tempo e chiamato a una gara di rimonta assieme ad Alessandro Pier Guidi e James Calado, con i quali condivide la leadership in campionato. Lo segue la Porsche 963 LMDh di Julien Andlauer e la Toyota GR010 Hybrid dell’idolo di casa Ryo Hirakawa, mentre Charles Milesi con l’Alpine A424 e Robert Kubica sulla Ferrari AF Corse hanno chiuso la top-10.
Non sono mancate le delusioni. In Aston Martin, la gioia per il terzo posto è stata smorzata dall’eliminazione di Harry Tincknell, fuori dalla seconda qualifica per appena 32 millesimi. Stesso destino per Stoffel Vandoorne, che saluterà la Peugeot dopo questa gara, escluso per un soffio nell’ultimo segmento della qualifica. Dries Vanthoor si è dovuto accontentare del tredicesimo tempo con la BMW dopo una sbavatura nel giro buono, precedendo l’altra Toyota di Nyck De Vries e la Ferrari di Antonio Fuoco, meno incisivo rispetto ai compagni di marca. Un bloccaggio in staccata ha invece compromesso la prestazione di Kevin Estre, che non è andato oltre il diciassettesimo posto, alle spalle dell’ex compagno Frederic Makowiecki con l’Alpine.

In LMGT3 il protagonista è stato Eduardo Barrichello, che ha replicato il successo di San Paolo conquistando la seconda Hyperpole stagionale. Il brasiliano ha portato la Aston Martin Vantage GT3 del Racing Spirit of Leman al vertice con un tempo di 1’39”981, unico a scendere sotto il muro dell’1’40”. Un giro che ha mandato in visibilio papà Rubens, presente al box, e che ha relegato le due McLaren 720S GT3 di Sean Gelael e Sebastien Baud rispettivamente al secondo e terzo posto.
Quarta posizione per l’altra Aston Martin dell’Heart of Racing con Zach Robichon, davanti alla Porsche 911 GT3 di Riccardo Pera che, nonostante la zavorra per essere in vetta la classifica iridata, ha chiuso in quinta piazza. Alle sue spalle le due Corvette Z06 GT3 di Jonny Edgar e Rui Andrade, seguite dalla Ferrari 296 GT3 di Francesco Castellacci, che ha rimediato al testacoda iniziale di Thomas Flohr portando la vettura all’ottavo posto. La top-10 di categoria è stata completata dalla Ford Mustang GT3 di Giammarco Levorato e dalla Ferrari di Simon Mann.

Più indietro le BMW M4 GT3, entrambe eliminate già al primo turno. Ahmad Al Harthy, compagno di squadra di Valentino Rossi, ha mancato la qualificazione per appena 81 millesimi, mentre Yasser Shahin non è andato oltre il quindicesimo tempo. In mezzo si sono inseriti Martin Barry con la Mercedes del team Iron Lynx e la Lexus di Arnold Robin. Difficile la sessione anche per Celia Martin, con la Iron Dames soltanto diciassettesima, mentre l’altra Mustang del Proton Racing non è riuscita neppure a scendere in pista a causa di una perdita d’olio.
Al Fuji si prepara quindi una 6 Ore dal sapore speciale, non solo perché segna la centesima tappa del Mondiale Endurance, ma anche perché promette una sfida serrata in vista del titolo iridato. Quando mancando solamente due gare al termine della stagione, la corsa giapponese potrà essere uno spartiacque fondamentale in vista dell’ultimo appuntamento della 8 Ore del Bahrain.
FIA WEC – 6 Ore del Fuji: Risultati Qualifica




