Tommaso Volpe, il direttore della divisione Motorsport di Nissan

Volpe, direttore Motorsport Nissan: «Il nuovo sistema di qualifica divertente ed efficace. La gestione del calendario è migliorabile»

di Mattia Eccheli
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ROMA – Come un pugile, all'angolo del ring della Formula E, Tommaso Volpe, il direttore italiano della divisione Motorsport della giapponese Nissan, deve incassare i risultati non esaltanti della scuderia di Formula E di cui è Team Principal e allo stesso tempo trovare motivazioni per andare avanti, fino al round successivo. Che è la stagione nona, la prima della Gen3. E anche la prima in cui in gara ci saranno 4 monoposto Nissan: due proprie e due fornite alla McLaren Racing.

Nissan non sta andando benissimo quest'anno: con l’acquisizione della e.dams non avrete più “scuse”. Cosa cambia dalla prossima stagione?

«Dalla prossima stagione avremo una macchina diversa. Con l'acquisizione del team e.dams avremo anche il controllo totale sulle prestazioni tecniche. Questi due elementi ci permetteranno di essere più competitivi».

A metà campionato si può fare un bilancio a proposito del nuovo sistema di qualifica?

«È molto più divertente e più efficace nell'evidenziare le qualità di piloti e squadre. Nel nostro caso, purtroppo, non siamo ancora riusciti ad interpretarlo al meglio, ma non è un buon motivo per non apprezzarlo. Insomma: ci piace molto più di quello precedente».

Avevi previsto l’arrivo di un costruttore italiano: Maserati è un marchio importante. Credi che contribuirà a non far rimpiangere i brand tedeschi?

«Sinceramente non ho mai pensato che si dovessero rimpiangere i costruttori che lasciano la Formula E. Questo è un campionato che ha ancora un numero maggiore di case automobilistiche coinvolte rispetto ad altre classi del motorsport. L'ingresso di Maserati e McLaren contribuisce ad assicurare interesse aggiuntivo. Considerando poi che con Maserati arriva un costruttore italiano e che c'è comunque una casa tedesca, forse dal punto di vista del marketing la Formula E ci ha addirittura guadagnato rispetto alla Gen2».

Un pilota che vorresti assolutamente vedere in Formula E?

«Uno come Kimi Raikkonen sarebbe divertente anche solo per ascoltare i suoi commenti alla radio considerata la complessità dei comandi a bordo della monoposto. Scherzi a parte no, non ho alcun nome in mente».

Quali sono le difficoltà maggiori per il team, che dovrà preparare non due, ma quattro auto?

«Non vedo particolari complicazioni in più. Cioè, avremo più sollecitazioni e più informazioni da gestire, quello sicuramente, ma è alla nostra portata con un'organizzazione efficiente, che è quella che stiamo cercando di costruire assieme a McLaren. A mio avviso i benefici della collaborazione saranno maggiori rispetto alle complicazioni».

Cosa non ti è piaciuto di questa stagione finora?

«La stabilità del calendario è perfettibile. Però attenzione: non è un'accusa nei confronti di alcuno perché siamo consapevoli che il periodo è ancora difficile e arriviamo dal Covid. La cancellazione di Vancouver, ad esempio, è stata un gran peccato. E anche gareggiare in posti molto caldi in periodi molto caldi non aiuta. La gestione del calendario è una cosa sulla quale si può migliorare».

E per quanto riguarda Nissan?

«È una stagione molto difficile, come quella scorsa del resto: lo sapevamo. La macchina è la stessa e non potevamo aspettarci grandi differenze. Consideriamo questo campionato come quello che ci porta nella nuova era e infatti stiamo lavorando a una nuova organizzazione interna. Dal punto di vista sportivo è frustrante vedere questi risultati, ma, appunto, stiamo gettando le basi per quello che è il progetto futuro di Nissan in Formula E nel medio e lungo periodo».

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Martedì 28 Giugno 2022 - Ultimo aggiornamento: 01-07-2022 13:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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