Tommaso Volpe responsabile del team Nissan in Formula E

Tommaso Volpe (Nissan): «La FE deve restare a Roma. Con la Gen3 all'inizio grandi differenze tra gara e gara: siamo nella fase di comprensione»

di Mattia Eccheli
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CITTÀ DEL MESSICO – Tommaso Volpe è il manager calabrese che ha in mano il progetto di Nissan in Formula E. L'ultima stagione è stata avara di soddisfazioni, anche se la casa nipponica ha deciso di rilevare la scuderia e.dams per impostare in modo diverso il lavoro. In qualche modo, da questo campionato ogni responsabilità è sulle spalle dell'italiano, che ha anche scelto due nuovi piloti, i francesi Norman Nato e Sacha Fenestraz. «Non avere i risultati non aiuta – ammette Volpe – ma in questa stagione vogliamo far vedere che siamo una squadra forte, solida e competitiva che può dare “fastidio” ai migliori».

L'obiettivo vero?

«Vogliamo combattere il campionato. Magari non riusciamo a farlo già da questo, ma ci proviamo».

Se non va è tutta colpa di Tommaso Volpe?

«Sono più coinvolto anche nella gestione del team e molti cambiamenti vengono da decisioni che ho preso anch'io, assieme alla squadra. Non c'è dubbio che ci siano più responsabilità da parte mia sui risultati».

Una possibile delusione a fine stagione?

«Essere nella metà bassa della classifica generale».

Come costruttori...

«Questo è l'inizio di una nuova era per Nissan: guardiamo ai piloti, ma poiché non credo che già da quest'anno avremo qualcuno in grado di combattere per il titolo, il focus è sulla squadra».

Cosa ti impressiona di più della monoposto Gen3?

«Che sia allo stesso tempo la più potente e la più efficiente: questo ci consente di impiegare la Formula E per promuovere l'elettrificazione. Permette al settore automobilistico di dimostrare che le auto a batteria sono divertenti da guidare, che sono performanti e, appunto, che sono efficienti».

La Formula E è ancora a undici squadre: in passato avevi detto che non necessariamente occorreva arrivare a dodici. Hai cambiato idea?

«La dodicesima squadra sarebbe un beneficio per tutti. Ma dal mio punto di vista già con dieci squadre il campionato è serio. Però, ecco, quando da dodici siamo passati a undici io sicuramente non mi sono strappato le vesti».

Adesso che è arrivato un costruttore nazionale cambia qualcosa per l'Italia?

«Spero che nel nostro paese aumenti ancora di più l'audience, che peraltro è già a livelli alti. I dati della scorsa stagione dicono che in Italia ci sia un forte interesse, anche per lo stesso ePrix di Roma. Poi l'exploit di Giacarta è un'altra cosa, ma Regno Unito e Italia hanno riscontri elevati».

Cosa manca ancora alla Formula E?

«Con la Gen3 il trend, già positivo, migliorerà ancora. Si sta consolidando in alcuni territori: avere appuntamenti che si ripetono aiuta il motorsport. Le novità sono belle, ma devono poi rimanere: andare in una città e lasciarla dopo due anni non va bene».

Niente Sud Africa quindi?

«Anzi: andremo a Città del Capo e ci resteremo per più anni e poi ci sono eventi confermati come qui in Messico, come a Londra, a Berlino, a Roma...».

L'intesa con Roma è fino al 2025.

«Spero che l'accordo venga prolungato: Roma è una delle città iconiche della Formula E e dà un prestigio enorme al campionato. Dopo aver visto i dati sull'audience sull'ePrix della capitale non andare in Italia sarebbe un “suicidio”».

È anche il circuito più apprezzato?

«La prima risposta che viene in mente è sempre Monaco. Però, anche se dal punto di vista tecnico non è fra i miei tracciati preferiti, per il luogo dove si svolge la gara dico Roma».

L'Eur?

«Ho lavorato diversi anni all'Eur e abitavo a Roma nord e facevo la Cristoforo Colombo: conosco benissimo quella parte della città e il traffico in un giorno normale. Vedere le stesse strade “libere” e percorse da macchine sostenibili fa un certo effetto».

C'è un favorito per la stagione 2023?

«Onestamente no e non perché non voglio rispondere. Magari mi sbaglio, ma secondo me nella prima parte di stagione vedremo grandi differenze fra le squadre di gara in gara: è sempre stato così, ma quest'anno sarà un aspetto accentuato perché siamo ancora tutti ancora nella fase di comprensione di queste macchine».

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Sabato 14 Gennaio 2023 - Ultimo aggiornamento: 15-01-2023 18:27 | © RIPRODUZIONE RISERVATA