Un Grabriele Tarquini esultante dopo la vittoria a Budapest

Tarquini non finisce di stupire, con la Hyundai i30 NG a Marrakech e Budapest ha piazzato due vittorie

di Franco Carmignani
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ROMA - Campione del mondo gare turismo a 56 anni, un fenomeno. Gabriele Tarquini non finisce di stupire. Classe 1962, il pilota di Giulianova ha iniziato la stagione 2019 più che mai deciso a conservare il titolo conquistato l’anno passato. Nei primi due appuntamenti del WTCR (World Touring Car Cup) a Marrakech e Budapest ha piazzato due vittorie. All’Hungaroring ha preceduto il compagno di squadra Norbert Michelisz che così ha commentato: “Gabriele è stato velocissimo, il nostro obiettivo era di portare a casa un buon risultato da primo e secondo. Ho provato a stargli vicino per sfruttarne un eventuale errore, ma è stato perfetto”. Con la Hyundai i30 NG che ha sviluppato in prima persona per il Motorsport della Casa coreana è ora pronto a ripetersi allo Slovakia Ring questo fine settimana.

Il “Cinghio” è difatti uno dei re della categoria, alla quale ha legato la sua carriera sin dalla seconda metà degli anni ottanta, quando è pure approdato in F1. Faceva parte dell’”onda azzurra” che ha portato fino a undici piloti in un anno nei Gran Premi mondiali, ma spesso con vetture non all’altezza di superare anche lo scoglio delle prequalifiche. Su 78 Gran Premi, affrontati con Osella, AGS, Coloni, Fondmetal e Tyrrell, Tarquini ha preso regolarmente il via solo su 38. E come miglior risultato vanta un sesto posto al Gran Premio del Messico 1989 con la francese AGS.

Inevitabile la scelta del turismo, dove ha trovato la sua strada. Pilota ufficiale Alfa Romeo nel 1993, primo italiano nella storia, ha vinto il campionato inglese (BTCC) con la 155 TS e dieci anni più tardi il campionato europeo con la 156 GTA.

Poi c’è stato il lungo periodo con la Seat, e il titolo mondiale nel 2009 con la León TDI. Il cammino è proseguito con le Honda Civic ufficiali, e con la Lada russa nel 2017 quando con la Vesta ha vinto proprio sulla pista di Mosca.

“L’anno scorso ho dimostrato di non essere così vecchio e infatti ho vinto il titolo facendo una grandissima stagione, probabilmente una delle migliori – ha detto “Il Cinghio” – Quest’anno sarà diverso, ma l’obiettivo non cambia e la griglia è bellissima. Sono orgoglioso del lavoro fatto nel 2018. Non so se è cambiato qualcosa nella mia testa, di sicuro sarei contento di ripetermi, seppur sappia che non sarà semplice ottenere gli stessi risultati. Sono molto concentrato, spero di avere un buon passo e combattere ancora per il titolo”.

 

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Mercoledì 8 Maggio 2019 - Ultimo aggiornamento: 15:40 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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